Forse, dalla riunione di mezzogiorno a Palazzo Grazioli
svoltasi con tutti gli attori del centro-destra, si è riusciti a trovare la quadra
per un governo non-tecnico. Ci sarebbe un accordo sui nomi per la Presidenza
delle Camere, divise tra Lega di Salvini e Cinque Stelle.
Proprio Salvini, Segretario della Lega che ha ottenuto
più voti tra tutto il centro-destra, avrebbe avuto l’incarico di trattare per
un eventuale governo con i Cinque Stelle. I punti di contatto sarebbero il varo
di una nuova legge elettorale, l’abolizione della legge Fornero, il Documento
di Programmazione Economica e Finanziaria (per gli amici DEF), riforma del
lavoro e, ovviamente, immigrazione e sicurezza. Proprio da questi ultimi due
punti potrebbero venire i guai peggiori: l’ambiguità dei Cinque Stelle, nel
loro disperato quanto pacchiano tentativo di intercettare un elettorato trasversale
a tutti gli schieramenti, è stata imbarazzante e confusionaria.
Resterebbe tagliata fuori dalle trattative Forza
Italia, che in queste ultime settimane ha “bruciato” gran parte della
reputazione goduta presso i suoi alleati a causa delle trattative sottobanco
con il Partito Democratico. Che, dal canto suo, ha rifiutato ogni proposta di
accordo, non soltanto per non bruciare gran parte del suo elettorato (un’intesa
con Berlusconi significherebbe dare parecchi punti percentuali a Liberi e
Uguali e +Europa prima di tutto), ma anche per vedere i grillini e la destra fermarsi
ad un vicolo cieco sempre probabile. Insomma: i sinistri sono lì, appoggiati al davanzale
della finestra, aspettando di vedere il cadavere che passa.
Il prossimo nodo da sciogliere sarà il candidato
premier: scegliere Matteo Salvini significherebbe uno strappo con gli altri
alleati e il M5S che, al momento attuale, la Lega non può permettersi.
Nessun commento:
Posta un commento