Hanno cercato di farla passare per una bufala ma
apprendiamo, con sgomento, che bufala non è: quando Paolo Gentiloni era
Ministro degli Esteri del Governo Renzi firmò, col suo omologo francese, il
cosiddetto trattato di Caen, che va a ridisegnare i confini marittimi all’altezza
di Liguria e Sardegna a tutto vantaggio della Francia. Si tratterebbe, in
particolar modo, di tratti di mare particolarmente pescosi e ricchi di risorse
naturali (si parla di un importantissimo giacimento di gas).
Immediata la presa di posizione del PD, che ha
affermato che il trattato non è ancora in funzione perché non è stato
ratificato dal Parlamento Italiano. Bene, ma non benissimo: i francesi, già in
questi giorni, avrebbero ridisegnato le loro carte nautiche intercettando e
bloccando alcune navi da pesca italiane che, almeno nominalmente, stazionavano
all’interno dei confini nazionali.
Nel 2016, del resto, ci fu un brutto precedente: nel
gennaio di due anni fa un peschereccio italiano venne intercettato e bloccato
nel Porto di Nizza, per poi rilasciarlo su cauzione pagata da parte del Governo.
Insomma: sono entrati nelle nostre acque, hanno sequestrato un nostro mezzo e
lo Stato Italiano, anziché mobilitare l’Esercito e la Marina Militare, avrebbe
pagato il riscatto. Se così fosse sarebbe una umiliazione enorme, come Nazione
e come Stato.
Un pericolosissimo precedente che col trattato di Caen
sarebbe diventato realtà. Mauro Pili di Unidos ha chiosato: “ Sono stati
beccati e sono stati costretti a cambiare il tutto a 4 giorni dalla scadenza”. La
Francia si è scusata e si è impegnata a riutilizzare le tradizionali cartine
nautiche: ciò significa, né più né meno, che i francesi avevano già cominciato
a comportarsi come se quel tratto di mare fosse stato già loro, con in più l’arroganza
di sequestrare le nostre navi.
A parte tutto, rimane una domanda: perché il
rappresentante del Governo Italiano avrebbe svenduto degli importanti tratti di
mare ad una potenza straniera?
Si chiama alto tradimento e, se non fossimo in un tempo
di barbarie, sarebbe stato punito nell’unico modo possibile: fucilazione. Magari
alla schiena, come si conviene, ai traditori.
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