giovedì 10 giugno 2021

Ottantuno anni fa il Sangue contro l'oro

Ottantuno anni fa l'Italia si ergeva ad estremo baluardo dell'Onore e del Sangue ario contro l'innominabile lobby che da 2000 anni avvelena i pozzi della Tradizione dell'Europa.
Hanno vinto una guerra, ma non l'ultima battaglia. Non ancora.
Lunga vita a coloro che difesero la Civiltà.
 

 

mercoledì 9 giugno 2021

Perché il ristorante no-kids si ma il ristorante no-gay no?

Sta facendo molto discutere l’iniziativa di un ristorante romano che ha espressamente bandito i bambini sotto i 14 anni dal proprio locale adducendo, a motivazione di questa scelta, la necessità di riservare la tranquillità e la riservatezza dei clienti i quali, diversamente, sarebbero messi a dura prova da orde di bambini vocianti e scalpitanti tra i tavoli.

Intendiamoci: anche il sottoscritto, probabilmente, farebbe una capatina in un locale simile, e questo non perché odi i bambini ma, più semplicemente, perché, di tanto in tanto, può essere rilassante concedersi una cena senza il chiasso e il vociare che solitamente si subisce quando si frequentano locali più generalisti.

Attenzione, però: si rischia di aprire un vero e proprio vaso di Pandora. Dato che sempre più locali attuano la politica del senza-bambini (in inglese “no-kids”, ma noi non siamo inglesi, quindi non utilizzeremo questo termine), perché i genitori di bambini più piccoli dei 14 anni non potrebbero chiedere a gran voce un disegno di legge che li tuteli visto che, come è evidente, sono sempre più vittima di discriminazioni?

Ed inoltre: perché, se esistono locali e ristoranti in cui non possono entrare le coppie con bambini, non potrebbero esistere locali in cui è proibito l’ingresso ai grassi, ai pelati, a coloro che portano gli occhiali, agli omosessuali, ai negri, agli ebrei, a seconda delle scelte politiche, morali o religiose del proprietario?

La questione è questa: si tutelino tutti, oppure non si tuteli nessuno. Una società civile dovrebbe tutelare tutti, senza distinzioni. Il motivo per cui avversare la legge Zan è questo: il voler creare una categoria di cittadini giuridicamente più tutelata di tutti coloro che omosessuali non sono, laddove, viceversa, dovrebbero essere tutelati tutti i cittadini.

Detto in altre parole: non bisogna punire chi picchia un omosessuale perché si bacia in strada, o una persona semplicemente perché di colore, bensì si dovrebbe punire chi picchia un’altra persona, a prescindere dal colore della pelle, dalla religione, dalle proprie scelte sessuali.

Pretendere di creare un rango superiore di cittadini – i quali verrebbero più tutelati dalla legge rispetto agli altri – potrebbe spingere anche tutte le altre categorie a chiedere simili tutele. Chi di noi non conosce qualcuno che è stato picchiato a scuola perché portava gli occhiali, o perché era sovrappeso, oppure perché era timido con le ragazze? Certo, al giorno d’oggi si griderebbe al bullismo e si sprecherebbero fiumi di inchiostro, però noi che abbiamo 35/40 anni, queste cose le abbiamo subite, anzi, possiamo perfino dire che ci abbiano formato il carattere.

Stupisce come, facendo un giro tra le principali pagine delle testate giornalistiche italiane, spesso a sostenere questo tipo di scelta dei ristoranti no-bambini siano proprio coloro che, nominalmente, si dichiarano di sinistra, quindi contro le discriminazioni e le ghettizzazioni, almeno a parole. Cosa accadrebbe se domani un ristoratore proibisse l’accesso al proprio locale agli omosessuali, oppure a coloro che non hanno figli? Lo possiamo facilmente immaginare: Laura Boldrini tutto un “pianto o stridor di denti”, la sinistra chiederebbe a gran voce l’intervento dei Caschi Blu, le testate giornalistiche griderebbero allo scandalo, e il ristoratore si troverebbe dopo dieci minuti la Digos nel locale.

L’ennesima dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, come per questa gente la tutela delle minoranze sia solo un palliativo, una gigantesca messinscena buona solo a raccattare voti.

Non si dovrebbero tutelare le minoranze, bensì tutti i cittadini, indistintamente. Una politica seria discuterebbe sulla certezza della pena, in modo che chi compie azioni delittuose o violente abbia la garanzia di marcire per un bel pezzo dietro le sbarre, a prescindere se la vittima sia omosessuale o meno oppure abbia o no dei figli, anziché correre dietro a queste pagliacciate. Uno dei principali problemi della Giustizia è proprio questo: la totale sicurezza di impunità che la politica del “volemose bene”, portata avanti proprio dai progressisti e dalla sinistra, ha instillato in criminali e violenti.