lunedì 10 febbraio 2014

Il nostro olocausto

Io non dimentico l'olocausto della mia gente.
Io non dimentico i miei connazionali gettati vivi, dopo innumerevoli torture, attaccati l'uno all'altro col filo spinato, scaraventati negli abissi delle fosse carsiche.
Io non dimentico i partigiani italiani, che accompagnarono i boia jugoslavi casa per casa, con le liste di proscrizione in mano.
Io non dimentico le mie donne torturate, i miei uomini umiliati, i bambini giustiziati.
Io non dimentico che furono i diciottenni della Repubblica Sociale Italiana e i reparti germanici a sacrificarsi per salvaguardare il diritto italiano in quelle terre, quando tutto era ormai perduto, mentre tutti tradivano.
Io non dimentico i comunisti italiani, che accolsero gli esuli istriani rientranti in Patria al grido di "Fascisti".
Io non dimentico che fu il criminale di guerra Sandro Pertini a chinarsi per baciare la bara del maresciallo Tito.
Io non dimentico le lapidi imbrattate, le commemorazioni boicottate, il silenzio imposto per oltre cinquant'anni, le urla isteriche di chi vuole coprire i propri misfatti, additando olocausti mai avvenuti alla parte perdente.
Io non dimentico i miei morti. Ma non dimentico nemmeno i carnefici. E se mai ne avremo l'occasione, giuro su Dio che le pagherete tutte. E le pagherete care.