sabato 31 luglio 2010

Scavando nel fango qualche serpe la si trova sempre


Si poteva pensare che i nostri politici, almeno per il periodo estivo, rinunciassero a dare il peggio di se. Ma Gianfranco Fini, da questo punto di vista, non va mai in vacanza.

Il personaggio lo conosciamo bene, e sarà ancora più facilmente comprensibile semplicemente leggendo le citazioni – opportunamente datate – che pubblichiamo alla fine di questo intervento. Ma deve aver esagerato davvero se anche Berlusconi si vede costretto, suo malgrado, a sfiduciarlo pubblicamente e a metterlo ai margini del PDL, quello stesso progetto politico che lo stesso Fini ha contribuito a fondare (nonostante solo qualche mese prima, dando mostra della sua proverbiale coerenza, aveva solennemente pronunciato: “Io non fonderò mai un Partito con Silvio Berlusconi”) e che si è impegnato a minare con tutte le sue forze dall’interno.


È sicuramente vero ciò che diversi finiani dicono: che in un Partito moderno, a maggior ragione se “di massa”, non può esistere una sola voce ed anzi qualche corrente – magari proveniente dalla base – può anche risultare accettabile. Ma è altrettanto vero che quando si sta in un Partito non si può completamente delegittimarlo, né si può continuamente remare contro. Nell’ultimo periodo è difficile trovare qualche cosa su cui Fini e il PDL non si siano trovati in disaccordo. Eppure Fini è stato eletto con quel simbolo. In qualsiasi partito sarebbe già stato espulso da tempo, tra i fischi e i sollazzi. Invece qui ha tenuto anche troppo. Questo è facilmente spiegabile: quando alle ultime elezioni porti a casa il 15%, contribuendo nettamente alla vittoria della tua coalizione, puoi anche permetterti di mettere qualche cosa sul piatto.


Ma nulla mi impedisce comunque di pensare che ormai Fini è passato baracca e burattini dall’altra parte. Sia chiaro, non dalla parte della sinistra, che dimostra tutto il suo squallore acclamandolo come l’uomo della Provvidenza e riempiendolo di lodi ed attestati di stima; ma dalla parte di quelli occulti circoli transnazionali che ormai non vedono di buon occhio Berlusconi e, visto che quest’ultimo non camperà ancora per altri cento anni, puntano sul cavallo più affidabile. Quello del “Francia o Spagna purché se magna”, quello che dove c’è da guadagnare va’. Certo, si farà pagare sicuramente bene.


Non vorrei essere sicuramente in Berlusconi, che non ha comunque dimostrato di essere un genio. Prendi un anonimo “Fascista”, uno che fino a poco prima blaterava di Le Pen, di socialismo nazionale e di Fascismo che non è mai morto, e lo trascini con te in una brillante carriera politica. Poi ti svegli un bel giorno, dopo aver dormito a lungo, e scopri che ti sta facendo la fronda e che ti spernacchia alle spalle. È il prezzo da pagare per chi ha scelto di giocare al gioco della politica nel modo più basso ed abbietto, caricando tutti ed il contrario di tutti senza un minimo di coerenza e di decenza. Quando scavi in basso, nel fango, devi mettere in conto il fatto che qualche serpe la si può sempre trovare.


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Fini dixit:


1988 - Sono orgoglioso di consegnare la tessera ad honorem del Msi-Dn all'amico Le Pen.

1989 - Non dobbiamo rischiare di perdere la nostra identità nazionale in Europa.
1990 - Il fascismo non è mai morto.
1991 - Il fascismo è un'esperienza che non si è ancora conclusa, e noi ci sentiamo ancora intimamente legati ad esso.
1992 - La pena di morte è necessaria contro la delinquenza e lo spaccio di droga.
1993 - L'immigrazione è un pericolo serio per l'Italia, rischiamo di essere sommersi, di
perdere la nostra identità nazionale.
1994 - Mussolini è stato il piu' grande statista del secolo.
1995 - Il fascismo non deve piu' ripetersi.
1996 - Chiedo perdono per gli ebrei, e gli errori commessi durante la seconda guerra mondiale.
1997 - Sono un conservatore atlantista.
1998 - Bisogna condannare il fascismo sotto ogni sua forma.
1999 - L'America ha liberato l'Europa. An difende l'interesse nazionale italiano in Europa. Sono un convinto europeista.
2000 - Haider? Un personaggio oscuro. L'Ue si è comportata bene.
2001 - Siamo una forza di governo democratica. An è contro la pena di morte.
2002 - Le Pen? Pericoloso, naturalmente voterei l'amico Chirac.
2003 - Mussolini? Un dittatore. All'Italia servono piu' immigrati. I tempi sono maturi per concedere il diritto di voto a tutti gli immigrati.


domenica 18 luglio 2010

Vi stupite ancora di questi scorpioni rossi?

A diversi di voi, a maggior ragione se militate in una ben determinata area politica, sarà capitato di ricevere nella vostra casella di posta una mail contenente una “simpatica” rassegna di frasi, dichiarazioni e testi web pronunciati o scritti da comunisti – o presunti tali – per commentare la morte di Pietro Taricone, l’ex vincitore della prima edizione del Grande Fratello e considerato “Fascista” in seguito alle sue collaborazioni con Casa Pound.

Alcuni lettori mi chiedono di commentare.

Faccio innanzitutto una precisazione: le commoventi prese di posizione a favore di Taricone che intasano le nostre caselle mail, del tipo “Taricone non ti dimenticheremo mai” oppure “Taricone sarai sempre nei nostri cuori”, sono a dir poco ipocrite e squallide, se si pensa che sono scritte e pubblicizzate da persone che conoscono l’attore solo per la sua partecipazione al Grande Fratello e che non hanno neanche mai versato una sola lacrima per le decine di persone che ogni giorno muoiono nei cantieri, sulle strade, nelle guerre di mafia. La morte di un ragazzo di 35 anni, che lascia una moglie ed una figlia, dovrebbe essere già abbastanza triste e dolorosa senza aver bisogno di essere imputridita da ridicoli quanto improvvisati necrologi da novelli “fans”.

Se questo vale da un lato, deve valere anche dall’altro. Mi si chiede di commentare le sempre emozionanti ed umane affermazioni dei compagni, del tipo “Fascisti ora sapete come fare: buttatevi senza paracadute”, “Un fascista in meno”, “Crepassero tutti così ci sarebbe da mettere la firma” e simili, che dimostrano il grado di sensibilità che i comunisti non perdono occasione di mettere in mostra.

Ma io mi chiedo, e chiedo anche a chi mi ha scritto: di che cosa vi stupite? Conoscete bene la storia della rana e dello scorpione: la rana accetta di portare lo scorpione dall’altra parte della riva, facendosi promettere dallo scorpione stesso che quest’ultimo mai e poi mai avrebbe cercato di avvelenarla con il suo pungiglione; a metà riva però lo scorpione punge la rana, condannando entrambi alla morte. Lo scorpione, alla richiesta della rana, fa in tempo a dire: “Sono uno scorpione, è la mia natura”. Ora, la natura di questi personaggi la conosciamo da decenni. La loro, e quella dei loro degni eredi. Hanno svenduto la Patria all’invasore straniero, e l’hanno fatta passare per “liberazione”, continuando a massacrare uomini, donne e bambini nel loro disperato tentativo di fermare chiunque avesse potuto ostacolarli nel prendere il potere. Hanno continuato indisturbati, almeno fino agli anni ’70, a massacrarci impunemente, con la connivenza e la complicità di una magistratura asservita e schierata e una classe politica incapace di chiedergli conto dei loro crimini, quando non addirittura complice, come quando dai banchi della sinistra del Comune di Milano si levò un lungo applauso alla notizia dell’assassinio di Sergio Ramelli. E tutto questo l’hanno fatto scandendo nelle piazze i loro slogans monotoni ed assassini, manifestando la loro prepotenza e la loro vigliaccheria.

E ciò nonostante, visto il fallimento della loro ideologia sanguinaria e crudele, sono costretti non ad esultare per le loro vittorie, ma per i (presunti) fallimenti della controparte. Inetti, crudeli, cattivi, stupidi. Si, è tutto vero. Sono personaggi che definire appartenenti al genere umano è addirittura offensivo. Ma di che cosa vi stupite se insultano e dileggiano la morte di Taricone? È nella natura dello scorpione. E noi questi scorpioni rossi e gonfi di sangue li conosciamo sin dai primi anni ’20 del secolo scorso.

martedì 6 luglio 2010

Cagliari, caldo record!

Sapete bene che in questo blog il sottoscritto cerca sempre di fare una informazione seria che sappia affiancare adeguatamente la preparazione dei nostri militanti.


Ho da darvi una notizia importantissima, che è stata ripresa da tutte le testate giornalistiche italiane e che anche noi, nel nostro piccolo, ci sentiamo in dovere di diffondere.


La notizia è la seguente. Siamo a luglio, fa molto caldo, e la gente va al mare. Questa giornata in cui vi scriviamo è la giornata più calda degli ultimi cinque, dieci, venti anni. Essendo estate dovete indossare abiti leggeri, confortevoli, bere con regolarità e mangiare molta frutta e verdura. Dovete fare attenzione alle file in autostrada – ma del resto i nostri liberissimi mass media non mancano ogni giorni di darcene notizia – ed agli sbalzi di temperatura. Fate attenzione a non prendere il sole da mezzogiorno alle sedici ed utilizzate delle opportune creme solari. A breve integreremo il nostro blog con delle interessantissime e fondamentali interviste ai cittadini italiani, chiedendo loro se hanno caldo, come reagiscono al caldo, cosa fanno in estate ed altre notizie simili.


Fine della notizia. Anche per oggi abbiamo svolto correttamente il nostro dovere di fare informazione. A breve mi aspetto una proposta di lavoro da Sky o dalla Rai.

domenica 4 luglio 2010

Unire i puntini sionisti

Fonte: andreacarancini.blogspot.com

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UNIRE I PUNTINI SIONISTI

Di Gilad Atzmon, 24 Giugno 2010[1]

Poche settimane fa il Jewish Chronicle ha pubblicato un elenco dei deputati ebrei nel parlamento inglese. Ne ha elencati un totale di 24, che comprende 12 conservatori, 10 laburisti e due liberaldemocratici. Lo scrittore e pacifista Stuart Littlewood ha ragionato su queste cifre[2] e ha presentato l’analisi seguente:

“La popolazione ebraica in Inghilterra è di 280.000 persone, il che equivale allo 0.46%. Nella Camera dei Comuni vi sono 650 seggi e così, in proporzione, la quota ebraica dovrebbe essere di soli 3 seggi. La conclusione è ovvia. Con 24 seggi, gli ebrei sono otto volte super-rappresentati. Il che significa, naturalmente, che altri gruppi devono essere sotto-rappresentati, compresi i musulmani…se i musulmani, ad esempio, fossero super-rappresentati allo stesso modo degli ebrei (e cioè otto volte) avrebbero 200 seggi. Succederebbe il finimondo”.

A questo punto dobbiamo sollevare una questione. Perché gli ebrei sono così straordinariamente super-rappresentati nel parlamento inglese, nei gruppi di pressione inglesi e americani, nella raccolta fondi della politica e nei media?

Haim Saban[3], il multimiliardario magnate israelo-americano dei media, fornisce la risposta. Il New Yorker ha riferito[4] questa settimana che in una conferenza dello scorso autunno, Saban ha descritto la sua ricetta pro-israeliana, sottolineando “tre modi per essere influenti nella politica americana…fare donazioni ai partiti politici, fondare think tank, e controllare le fonti d’informazione”.

Come ho già detto molte volte, non c’è una cosa chiamata “complotto ebraico”. È tutto fatto alla luce del sole. Di fronte alle telecamere di tutto il mondo, l’ascoltato scrittore propagandistico israeliano[5] - che è nello stesso tempo il Ministro degli Esteri inglese – David Miliband ha dato agli israeliani luce verde[6] per l’operazione Piombo Fuso, affermando a Sderot che “Israele dovrebbe innanzitutto proteggere i propri cittadini”. Miliband, di fatto, ci ha resi tutti complici di un colossale crimine di guerra commesso da Israele. Il fedele sionista Lord Levy[7] ha finanziato il Partito Laburista quando questo partito ha intrapreso una guerra criminale volta a cancellare l’ultima sacca di resistenza araba al sionismo. E non se ne vergogna affatto. Sui media, gli spudorati editorialisti del Jewish Chronicle David Aaronovitch[8] e Nick Cohen[9] hanno ardentemente sostenuto la stessa guerra criminale in nome dell’”interventismo morale”. Nick Cohen ha anche fondato il ‘think tank’ dell’Euston Manifesto[10] per sostenere equivoche ideologie neocon da questa parte della barricata.

Levy, Cohen, Aaronovitch, Miliband sono tutti in linea con la ricetta di Saban: influenza, donazioni, think tank, media. Anche se non conoscono necessariamente Saban, e potrebbero non aver mai sentito parlare di questo magnate sionista dei media. La sua ricetta è profondamente imbevuta della tradizione religiosa giudaica, dell’ideologia e della cultura ebraica.

Uniti contro Purim

Il Libro di Ester è un racconto biblico che sta alla base della celebrazione del Purim, la più gioiosa festa ebraica. Il libro racconta la storia di un tentato giudeicidio, ma racconta anche di come gli ebrei riescano a cambiare il loro destino per mezzo dell’influenza politica. Nel racconto, gli ebrei riescono a salvarsi e persino a vendicarsi, il tutto per mezzo dell’infiltrazione nei meandri del potere. È ambientata nel terzo anno di Assuero, un re persiano solitamente identificato con Serse I. È la storia di una reggia, di un complotto, di un tentato giudeicidio e di una regina ebraica bella e coraggiosa (Ester) che riesce a salvare il popolo ebraico all’ultimo istante.

Nel racconto, il re Assuero è sposato con Vasti, che lui ripudia dopo il rifiuto di lei di “visitarlo” durante un convito. Ester è stata scelta tra le candidate per essere la nuova moglie di Assuero. Nel corso del racconto, Amàn, Primo Ministro di Assuero, complotta affinché il re uccida tutti gli ebrei, senza sapere che Ester in realtà è ebrea. Ester, insieme al cugino Mardocheo, salva la situazione per il suo popolo.Ester avverte Assuero del complotto omicida antiebraico di Amàn. Amàn e i suoi figli vengono impiccati sulle forche alte cinquanta cubiti che lui aveva originariamente preparato per Mardocheo. Il caso vuole che Mardocheo prenda il posto di Amàn, diventando Primo Ministro. L’editto di Assuero che decreta l’uccisione degli ebrei non può essere revocato, così egli emana un altro decreto che permette agli ebrei di prendere le armi e di uccidere i loro nemici, cosa che naturalmente fanno.

La morale del racconto biblico è molto chiara. Sebbene il racconto venga presentato come storico, l’esattezza storica del Libro di Ester è largamente contestata dalla maggior parte dei moderni studiosi e storici della Bibbia. La mancanza di riscontri certi tra i dettagli del racconto e ciò che si conosce della storia persiana dalle fonti classiche hanno indotto gli storici a concludere che il racconto è in gran parte – se non del tutto – inventato.

In altre parole, sebbene la morale ebraica sia chiara, il tentato giudeicidio è inventato. A quanto pare, il Libro di Ester provoca nei suoi seguaci un disturbo da stress pre-traumatico collettivo[11]. Esso trasforma un sogno immaginario di “distruzione” in una concreta “ideologia della sopravvivenza”. E in realtà, qualcuno legge il racconto come un’allegoria degli ebrei ultra-assimilati che scoprono di essere il bersaglio dell’antisemitismo, ma che hanno anche la possibilità di salvare sé stessi e i propri correligionari.

Il Libro di Ester esiste per fondare nell’esilio un’identità tribale coerente. Esso inizia alla mentalità olocaustica. Inoltre, fissa le condizioni che mutano l’Olocausto in realtà. In termini ermeneutici, il testo plasma la realtà. In pratica, è la mente paurosa che si infila nella tragica trappola di una profezia auto-realizzante. L’ideologia della Shoah dà luogo ad un evento reale.

È interessante notare che il Libro di Ester (nella versione ebraica) è uno dei due soli libri della Bibbia che non menziona direttamente Dio (l’altro è il Cantico dei Cantici). Come nel caso dell’ideologia secolare del sionismo e della religione dell’Olocausto, nel Libro di Ester sono gli ebrei che credono in sé stessi, nel loro potere, nella loro unicità, nella loro raffinatezza, nella loro capacità di influenzare, di impadronirsi dei regni, e di salvare sé stessi. Il Libro di Ester è tutto incentrato sulla conquista del potere. Esso comunica l’essenza e la metafisica del potere ebraico, come viene descritto da Haim Saban e messo in pratica dall’AIPAC.

Sionismo e democrazia

Il sionismo sembra amare la democrazia. Lo stato ebraico, scandalosamente, afferma di essere “la sola democrazia del Medio Oriente”. I sostenitori di Israele sparsi nel mondo auspicano anch’essi i conflitti in nome della “democrazia”. Perché amano la democrazia così tanto? Suppongo che la risposta sia terribilmente semplice. La democrazia è la piattaforma politica ideale della mercantile influenza sionista.

La democrazia, attualmente, in particolare nel mondo anglosassone, è un sistema politico atto a collocare personaggi inadeguati, squalificati ed equivoci in posizioni dominanti. Sono stati due leader democraticamente eletti a iniziare una guerra illegale in Iraq. Sono stati due leader democraticamente eletti a condurre l’occidente in un disastro finanziario.

Dirigere uno stato non è un compito facile. Sicuramente richiede del talento e una preparazione. Una volta, i nostri leader politicamente eletti erano politici consumati che avevano raggiunto qualcosa nella propria vita, sia a livello accademico, che industriale, militare o finanziario. Una volta, i nostri candidati alla carica di primo ministro avevano un curriculum vitae da condividere con noi. A quanto pare, questo non è più il caso. Di volta in volta, ci viene offerta la “scelta democratica” di dare il nostro voto all’uno o all’altro di questi ridicoli falliti. Di volta in volta, assistiamo all’ascesa di “star” politiche: di persone che nella loro vita non hanno raggiunto nulla, e che non hanno titolo neppure per dirigere il negozio sotto casa, tanto meno uno stato.

Potete chiedervi quali qualifiche Blair e Bush avessero prima di prendere in mano gli ingranaggi dello stato. Che esperienza ha David Cameron per salvare l’Inghilterra dal disastro totale su tutti i fronti possibili (finanziario, Iraq, Afghanistan, istruzione, NHS[12] e così via)? Che genere di esperienza David Miliband porta con sé nel tentativo di conquistare la leadership del Partito Laburista? La risposta è: nessuna. Le nostre vite, il nostro futuro, e il futuro dei nostri figli sono nelle mani di personaggi incapaci e ridicoli. Questo potrebbe spiegare perché l’Inghilterra è finita con un parlamento senza maggioranza. Non un solo leader, in questo paese, potrebbe convincere l’opinione pubblica di avere il talento, l’integrità o anche un briciolo di vera leadership.

Ma ecco la notizia. In quanto i nostri leader eletti sono totalmente incapaci, i Saban, i Lord Levy e i Wolfowitz sanno esattamente cosa fare. La religione, la cultura e l’ideologia ebraica forniscono i loro seguaci di una narrazione che ci salva dal limbo democratico. I Saban di questo mondo sono lungi dall’essere dilettanti o incapaci; sanno esattamente cosa fare. Lo fanno da tremila anni. Essi sono i seguaci di Mardocheo e di Ester. I Saban del mondo sanno come tradurre la morale del Purim nella pratica inglese e americana. Stuart Littlewood sembra chiedersi perché gli ebrei siano super-rappresentati. Tenendo presente il Purim, possiamo suggerire la risposta. Abbiamo a che fare qui con un contesto culturale dell’esilio che predica il lobbismo, l’influenza e il controllo. Plasmare la politica, i media e i pensieri è il vero significato del Libro di Ester. Saban è stato tanto sincero quanto sciocco da ammetterlo in pubblico. Tuttavia, l’assenza di un Libro di Ester nel cuore della cultura islamica o induista potrebbe spiegare perché in Inghilterra altri gruppi di migranti marginali siano rappresentati nella politica e nei media inglesi in modo adeguato e proporzionato. Inoltre, è improbabile che tutto ciò cambierà nel breve periodo. In quanto ostile alla maggior parte delle minoranze e delle identità marginali dell’Occidente, il giudaismo è una religione tradizionale dell’esilio e l’identità ebraica è il prodotto di un indottrinamento tribale. Questo potrebbe spiegare perché gli ebrei emancipati che vivono da laici in Inghilterra da generazioni agiscano ancora dentro parametri sociali e politici ebraici, e sotto insegne politiche ebraiche.

Non è un segreto che qualche ebreo sia molto dotato. È anche ovvio che alcuni ebrei figurino tra i principali artefici del discorso umanista e universale. Ma non possiamo dire una cosa del genere di Haim Saban, che vuole apertamente influenzare la politica estera americana mediante donazioni, think tank e controllo dei media. In modo analogo, David Miliband, che ha lottato per cambiare la legge inglese sulla “giurisdizione universale”[13] per permettere ai criminali di guerra israeliani di entrare nel paese, non dovrebbe parimenti essere considerato un grande umanista. Nick Cohen, che ha fondato lo Euston Manifesto, un think tank che promuove gli interessi sionisti nella vita culturale inglese, non può essere considerato un’icona etica. Sorprendentemente, fanno tutto alla luce del sole.

Se ci importa della pace e delle nostre future generazioni, dobbiamo essere sufficientemente coraggiosi da unire i puntini. I Mardocheo e le Ester che stanno dentro la nostra vita politica, intellettuale e mediatica, vanno affrontati. Dobbiamo unirci contro il Purim. Se il Partito Laburista è ancora in grado di assumersi una responsabilità etica, deve mettere David Miliband al suo posto. Se i nostri partiti vogliono farci credere ai loro programmi, farebbero meglio a dire “NO” al denaro sionista e ai donatori ebrei per procura[14]. Se le nostre fonti d’informazione vogliono farci credere alla loro “imparzialità”, farebbero meglio a individuare il nemico interno. Quanti iracheni dovranno morire prima che il denaro diminuisca? Quanti pacifisti dovranno morire in alto mare prima che noi tutti diciamo “MAI PIÙ”? Quanti lavoratori inglesi dovranno perdere il lavoro, la casa, e le speranze prima che noi ci concediamo di dire “NO” alle guerre sioniste e ai loro propugnatori in mezzo a noi?

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.gilad.co.uk/writings/connecting-the-zionist-dots-by-gilad-atzmon.html
[2] http://www.redress.cc/global/slittlewood20100521
[3] http://en.wikipedia.org/wiki/Haim_Saban
[4] http://www.newyorker.com/reporting/2010/05/10/100510fa_fact_bruck
[5] http://www.davidicke.com/articles/political-manipulation-mainmenu-72/32131-rothschild-zionist-foreign-secretary-david-miliband-named-as-author-with-hasbara-commitee-an-israeli-propaganda-organisation
[6] http://www.ynet.co.il/english/articles/0,7340,L-3624394,00.html
[7] http://www.independent.co.uk/news/people/profiles/michael-levy-lord-cashpoint-470299.html
[8] http://www.guardian.co.uk/politics/2003/feb/02/foreignpolicy.iraq2
[9] http://www.guardian.co.uk/politics/2003/feb/16/foreignpolicy.iraq
[10] http://eustonmanifesto.org/
[11] http://www.informationclearinghouse.info/article15015.htm
[12] Acronimo che sta per National Health Service, il servizio sanitario nazionale.
[13] http://www.thejc.com/news/uk-news/26593/war-crimes-will-government-ever-act
[14] http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/africa/8037901.stm