Barbara Balzerani, e gli
altri suoi compagni criminali, se la ride allegramente. Anche quando fu
arrestata, con l’accusa di aver fatto parte del commando che scaricò su Aldo
Moro, quaranta anni fa, una pioggia di piombo devastante, che uccise il fu Presidente
della Democrazia Cristiana e cinque uomini della sua scorta, rideva.
Rideva
quaranta anni fa e ride anche oggi, mentre in un centro sociale fiorentino, con
tanto di falce e martello alle sue spalle, insulta e dileggia i familiari delle
vittime:
«C’è una cosa in questo Paese che ci
riporta… altro che alla caverne! Ci riporta ad un livello insopportabile… c’è
una figura, la vittima, che è diventato un mestiere. Una figura stramba, per
cui la vittima ha il monopolio della parola. Io non dico che non abbiano
diritto a dire la loro, figuriamoci! Ma non ce l’hai solo te il diritto! Non è
che la storia la puoi fare solo te! [..] Tutto questo marasma… questa isteria
che c’è oggi nel voler ridurre la ricchezza di quegli anni, le conquiste di
quegli anni… concentrati in un episodio, in una mattinata. Come se il 16 marzo
fosse venuto da Marte… […] Non è mai esistita una storia senza conflitto. Senza
rotture non si va da nessuna parte! Lo spauracchio di quel 16 marzo è questo…
Non si discute di come sia stato possibile che in questo Paese ci sia stata una
guerriglia comunista armata, che è durata per più di dieci anni… Sarebbe
interessante saperlo, no? Cosa facevano, ad esempio, le altre forze politiche?
Perchè la guerra non la fai certo da solo! […] Stamattina stavo guardando la
televisione e c’era una ragazzetta che seguiva la cerimonia di… come cavolo si
chiama…? (via Fani ndr). Questa ragazzina diceva che c’erano quattro uomini che
hanno sparato e poi che ce ne erano anche altri quattro? Ma che stai dicendo?
Che cosa hai capito? Che racconti? Perché uno deve sopportare una cosa del
genere? E poi uno viene a fare la presentazione di un libro alla CPA (un centro
sociale fiorentino, ndr) e c’è l’indignazione…. L’indignazione di che? Vengono
fuori i titoloni: la Balzerani al CPA!….Ma che vogliono? Tutta questa manfrina…
perché?».
Tutto
questo mentre gli antagonisti dei centri sociali, gli stessi che scrivono e
diffondono in rete i manuali con tanto di indirizzi, nomi e cognomi per aggredire
alle spalle i fascisti (“massimizzare i danni e ridurre le perdite” – sembra un
manuale di guerriglia sudamericana) senza che nessuno muova un dito – benché
meno quella Magistratura che invece, quando si tratta di noi altri, è sempre
particolarmente solerte – ascoltano senza un fiato.
Mai
una parola di contrimento, di commozione, di dolore: solo quel sorriso stampato
sulle labbra, perenne quanto ipocrita, di chi è stata condannata a diversi
ergastoli e invece, dopo 25 anni, è tranquillamente fuori. Come sono fuori
tutti gli altri: sono diventati scrittori, maestri del pensiero, riciclati alla
perfezione in una Nazione dove se fai un saluto romano vai in galera e se
ammazzi a sangue freddo sei persone sei poi invitato nei programmi televisivi
della TV pubblica a fare salotto.
Nessun
Magistrato ha sgomberato il centro sociale; nessun Magistrato ha indagato la
Balzerani; nessun esponente di sinistra ha mosso un dito. Questo perché, sotto
sotto, sono sempre gli stessi, da ottanta anni a questa parte: miserabili e
bastardi vigliacchi dell’assalto alle spalle, della eliminazione fisica dell’avversario
politico, della calunnia e della menzogna che si ergono a sistema di
mantenimento del potere. Sono quelli dell’agguato a Giovanni Gentile, sono
quelli che sabotavano le fabbriche italiane dove si producevano i proiettili
che poi i nostri ragazzi avrebbero sparato contro l’invasore, sono quelli della
macelleria di Piazzale Loreto, sono quelli delle lapidi delle foibe divelte e/o
imbrattate, sono quelli delle bombe con i chiodi e i bulloni lanciati contro le
forze dell’ordine, sono quelli dell’accoglienza indiscriminata per favorire –
oggi come ieri – l’invasione della Nazione da parte di genti straniere, sono
quelli degli agguati sempre e comunque in superiorità numerica. Sempre e solo
gli stessi, miserabili figli di puttana che impestano questa Nazione da ottanta
anni a questa parte.
Il
vento non cambia. Ma se cambia…
Nessun commento:
Posta un commento