giovedì 29 gennaio 2009

I revisionisti lefebvriani: un'altra crepa nel muro della menzogna

Come molti sapranno, fanno scalpore in questi giorni le dichiarazioni di alcuni vescovi lefebvriani (vale a dire gli appartenenti a quel movimento cattolico e tradizionalista, fondato da Marcel Lefebvre, che non riconosce la validità del Concilio Vaticano II) in merito all’olocausto ebraico. Giorni fa, Papa Benedetto XVI ha deciso di togliere la scomunica a quattro vescovi lefebvriani.

Colui che ha dato fuoco alle polveri, qualche giorno fa, è stato il lefebvriano Padre Williamson. Ovviamente, se fate una rapida ricerca dell’argomento sui principali quotidiani italiani, gran parte dei sempre onestissimi giornalisti italici gridano di indignazione, scrivendo che Williamson avrebbe negato l’esistenza delle camere a gas. Niente di tutto questo, come al solito. Padre Williamson si è solo limitato a dire un qualcosa che un vasto numero di ricercatori e di storici pensa: che si, certamente le camere a gas sono esistite, ma che servivano per la disinfezione degli abiti dei detenuti e non certo per lo sterminio degli stessi.

Adesso la polemica ha un nuovo capitolo: a dar man forte a Williamson interviene Floriano Abrahamowicz, prete lefebvriano della comunità di Treviso, che specifica che non è chiara la funzione delle camere a gas naziste e che molto probabilmente queste ultime avevano dei compiti di disinfezione.

L’opinione pubblica si indigna: si taccia, in questi giorni, degli israeliani che impediscono ai camion della Croce Rossa di passare ai valichi di Gaza, lasciando caterve di feriti ad agonizzare nelle strade; si taccia della guerra in Rwanda che sta conoscendo, proprio in questi giorni e nel più assoluto silenzio dei mass media, un aumento della violenza e della barbarie indicibile… ma se qualcuno nega l’olocausto quello no, lo si esponga al pubblico ludibrio!

Gli esponenti della comunità ebraica si indignano; gli esponenti di quella israeliana pure (a proposito, ma sionismo ed ebraismo sono cose separate oppure dobbiamo farne un blocco unico? Che ce lo dicano!); i giornalisti ne approfittano per sparare qualche balla di circostanza (l’antisemitismo che ritorna, attenzione ai fantasmi del passato, stiamo tornando al 1938, e così via) sui loro pezzi di carta; la Chiesa, sempre indulgente quando si tratta di punire preti comunisti (come quel famoso prete no-global, di cui non ricordo il nome), preti pedofili o esigere rigore nei confronti degli immigrati clandestini, ci ha tenuto a ricordarci l’unico dogma che sente il dovere di difendere: quello olocaustico. E così via…

Tiriamo un po’ le somme. Quando qualcuno, in special modo nei mass media, afferma qualcosa di indimostrabile o di palesemente contrario alla verità accertata e provata, la soluzione è una, e molto semplice: una intervista ad un esperto dell’argomento, anche solo per qualche minuto, qualche piccolo approfondimento negli spazi di dibattito politico, e colui che ha detto la clamorosa falsità finisce nell’oblio collettivo, oppure, al massimo, viene sbeffeggiato ignominosamente. Del resto, per il mondo giornalistico trovare uno storico esperto di olocausto non dovrebbe essere un problema. Abituati ad intervistare tanti “esperti”, anche i più idioti, su qualunque moda o idiozia del giorno che permetta loro di riempire i propri telegiornali (a Natale dobbiamo sorbirci gli immancabili consigli per gli acquisti dei regali di Natale; in estate c’è l’immancabile nutrizionista, che ci suggerisce cortesemente di mangiare molta frutta e verdura e bere molta acqua; d’inverno l’illuminato medico, che ci consiglia di stare al caldo ed indossare abiti pesanti… e così via), dovrebbe essere relativamente semplice, per un giornalista, trovare uno storico ritenuto competente che, dati e fatti alla mano, sbugiardi i lefebvriani e i revisionisti, o negazionisti che dir si voglia. Qualche dato, qualche data, qualche cifra, e tutti zitti, lefebvriani inclusi: chiedete tutti scusa.

E invece niente di tutto ciò. Tutti chiedono pubblicamente una punizione esemplare per i revisionisti e per i negazionisti, ma nessuno ci dimostra, seppur sinteticamente, perché il presunto olocausto che dovettero patire gli ebrei nel secondo conflitto mondiale avvenne davvero. Va bene prenderlo per scontato e accontentarsi, dopo sessanta anni, di farci vedere qualche filmatino di repertorio, qualche giudeo che piagnucola davanti alle telecamere, qualche commemorazione per la presunta Shoà dove ci invitano a “non dimenticare” (e come potremmo, visto che l’olocausto e l’antifascismo sono le uniche due cose che tengono insieme, da sessanta anni a questa parte, questa repubblichetta di ladri, di puttane e di massoni?)… Ma se qualche eretico come Williamson osa pubblicamente sfidare l’unica religione esistente, quella dell’olocausto, qualche sforzo in più i solerti democratici nostrani potevano pur farlo! Un documento, una data, una cifra, qualcosa…

Qualunque sia la trasmissione che state guardando, o il giornale che state leggendo, notate una cosa: non vedrete mai uno storico che, dati alla mano, vi spiegherà come è avvenuto l’olocausto, perché si parla di sei milioni di ebrei morti e perché. Sono attentissimi a non cadere nel trabocchetto della discussione più propriamente “tecnica” riguardo l’olocausto. Se lo facessero, dovrebbero spiegarvi come mai il World Almanach dell’American Jewish Committee (importante e fortissima organizzazione ebraica americana), nella sua relazione del 1939, stabiliva in quindici milioni e mezzo la popolazione ebraica mondiale, mentre nel 1948 il New York Times faceva oscillare la cifra degli ebrei mondiali tra 15,6 milioni e 18 milioni di ebrei; dovrebbero spiegarvi come mai, se già dal 1938-39 cominciò la presunta opera di sterminio degli ebrei, fu permesso alla Croce Rossa di entrare ad Auschwitz per accertare le condizioni di vita dei prigionieri, che furono ritenute nell’insieme soddisfacenti; dovrebbero spiegarvi come mai, se come scrisse Primo Levi i nazionalsocialisti, appena poche ore prima dell’arrivo dell’Armata Rossa ad Auschwitz, bruciavano tutti i documenti comprovanti i loro orribili misfatti, chiesero agli stessi internati – tra i quali lo stesso Levi – se volevano unirsi alle colonne di tedeschi che abbandonavano il campo; dovrebbero raccontarvi delle relazioni che i Nazionalsocialisti e i Sionisti intrattennero, per anni, allo scopo di favorire l’emigrazione degli ebrei in Palestina, i Nazionalsocialisti sperando di liberarsi di quello che per loro era un problema ebraico, e i Sionisti sperando di formare i primi insediamenti che avrebbero poi costituito il futuro Stato di Israele; e dovrebbero spiegarvi, subito dopo, perché se i Nazionalsocialisti avevano progettato lo sterminio degli ebrei, permisero a migliaia e migliaia di loro l’evacuazione fuori dalla Germania; dovrebbero spiegarvi come mai, se lo sterminio era programmato e deliberato, più di 250.000 soldati ebrei servirono, spesso con onore e senso del sacrificio, nelle SS naziste: voi avete mai visto soldati che combattono per eliminare la loro stessa etnia? Se i sinceri democratici volessero sbugiardare i “revisionisti, dovrebbero spiegarvi anche come mai Fritjof Meyer, dalle pagine dello Spiegel, partendo dalla capacità di contenimento massima delle presunte camere a gas, e ipotizzando un funzionamento delle stesse camere a gas senza alcuna interruzione per tutto il tempo in cui furono attive, arrivò a contare poco più di 600.000 morti nei campi di concentramento nazisti; in altre parole sarebbe come se voi, avendo una automobile che può arrivare al massimo fino a 160 chilometri orari, guidaste dal momento in cui accendete il motore dell’auto fino al momento in cui lo spegnete perennemente a 160 chilometri orari: tale cifra sarebbe enormemente esagerata, e sicuramente nessuno di noi ha mai guidato per ore e ore sempre a 160 km/h con la propria auto. Se misurassimo il numero di chilometri da noi fatti con questo principio otterremmo una cifra incredibilmente più alta della strada effettivamente percorsa: eppure Meyer, con questo metodo, ha conteggiato un numero di morti nelle camere a gas naziste di molto inferiore a quelle della storiografia ufficiale.

Sono solo pochi spunti, ma dovrebbero darvi l’idea. Non aspettatevi questo genere di spiegazioni da Mentana, o su Sky TG24, o a Porta a Porta di Bruno Vespa. Sanno benissimo che non potrebbero mai spiegarvelo senza ammettere una verità lampante: che la Storia della seconda guerra mondiale, incluse le vere ragioni della guerra, lo sterminio degli ebrei, l’olocausto e via dicendo è stata scritta dai vincitori, mentre ai vinti è stata rifilata una Storia fallace e falsa. Ma non ve lo diranno mai. E’ molto più facile diffamare, calunniare e minacciare i revisionisti, piuttosto che confutare le loro tesi.
Cinquanta anni fa chi parlava di foibe, di eccidi comunisti e di stalinismo sanguinario era additato come “fascista”; il nostro stesso Capo dello Stato, mentre i carri armati sovietici entravano a Praga, parlava degli insorti anticomunisti come di pericolosi “controrivoluzionari”, salvo poi chiedere scusa cinquanta anni dopo, a massacri compiuti. Tra cento anni, forse, ci diranno che lo sterminio degli ebrei era una balla. Oggi come ieri: stesso nemico, e stesse tattiche.

martedì 27 gennaio 2009

Per non dimenticare

Oggi, 27 gennaio, si celebra la giornata della memoria. Anche noi vogliamo ricordare un olocausto (vero) di stretta attualità che viene perpetrato da anni contro i palestinesi.

venerdì 23 gennaio 2009

Gaza: dopo la furia, la desolazione


Dopo più di venti giorni di devastazioni, bombardamenti, deliberato assassinio di civili (inclusi gli assistenti umanitari dell’ONU), la distruzione di tutte le infrastrutture sistematiche della Striscia di Gaza, Israele se ne va. Lascia dietro di se più di 1300 morti e 6000 feriti (più di 300 sono bambini), la stragrande maggioranza essenzialmente civili; due miliardi di dollari di danni (lo stesso Ban Ki Moon si è detto stupefatto), risultato del bombardamento sistematico di più di 22.000 edifici (molti dei quali con il contrassegno delle Nazioni Unite, della Croce Rossa e di altre organizzazioni internazionali e non schierate nel conflitto).
Se Israele fosse un uomo in carne ed ossa parleremmo senza timore di una personalità paranoica, estremamente aggressiva, sadica, arrogante, particolarmente violenta e desiderosa di far del male al prossimo per placare la sua costante sete di vendetta e di rancore: chiederemmo a gran voce che venga fermata seduta stante. Invece abbiamo assistito, impotenti, alle scandalose capriole di un’opinione pubblica che ha fatto di tutto per giustificare il massacro di innocenti da parte dell’entità sionista; ai nostri politici i quali, mentre Israele inceneriva i palestinesi, si mostravano alle telecamere accanto a striscioni con su scritto “Con Israele per la pace”; ai Fini, ai Panebianco, ai Cicchitto che si prodigavano in distinguo tra i massacri di civili e la necessità di Israele di difendersi: nessun accenno alle leggi internazionali che lo Stato ebraico, come Stato occupante, deve rispettare nei confronti dei civili e della popolazione soggetta al suo controllo; nessun accenno al diritto, sancito dagli ordinamenti internazionali, secondo il quale un popolo che si trova sotto occupazione militare ha la facoltà di difendersi come può, inclusa l’opzione militare.
Abbiamo dovuto assistere, impotenti, alle inutili e provocatorie chiacchere relative al programma di Michele Santoro, Annozero, accusato di essere eccessivamente di parte. Il perché è presto detto: guardando la situazione da un punto di vista obiettivo, non c’è dubbio che Israele sia l’aggressore e i Palestinesi gli aggrediti; non c’è dubbio che, mentre Israele ha avuto qualche morto, in diversi mesi, a causa dei petardi kassam, i palestinesi hanno pagato con più di 1300 morti. Mostrando obbiettivamente la situazione, non si poteva e non si può, per ragioni di cose, sbilanciarsi da una parte che non sia quella della gente della Palestina. Ma evidentemente la nostra destra di fascisti all’amatriciana e non ha bisogno di vedersi piovere qualche bomba atomica israeliana sulla testa per cambiare idea.
Al sottoscritto è sembrato, per alcuni giorni, di vivere in un mondo alla rovescia, dove la maggior parte delle Nazioni (a parte qualche lodevole eccezione come l’Iran o il Venezuela) solidarizzavano con l’aggressore e criminalizzavano l’aggredito. E ho pensato che cosa direbbe la comunità internazionale se una Nazione come l’Italia facesse quello che ha fatto lo Stato sionista in tutti questi decenni: impossessarsi con la forza militare di un territorio, scacciando via gli abitanti con eccidi di massa ed insediamenti illegali, fino a rinchiudere la popolazione all’interno di un piccolo pezzettino di terra, controllandone i valichi di entrata e di uscita, lo spazio aereo, l’economia, e bombardandoli di tanto in tanto. Il tutto, beninteso, infischiandosene altamente degli appelli della comunità internazionale e di tutte le risoluzioni di emergenza varate dall’ONU per chiedere all’Italia il rispetto dei diritti della popolazione sottomessa. I politici della Spagna, dell’Inghilterra, degli Stati Uniti, si sarebbero comportati con tutti i distinguo che hanno avuto i nostri rappresentanti (sic!) italiani? Si, l’Italia li starà pure sterminando, però anche quelli lì a furia di lanciare razzi se la sono cercata! Io direi di no. Avremmo subito sanzioni internazionali, embarghi economici, minacce di guerra; avremmo sentito l’odio di tutto il mondo contro di noi, che sodomizzavamo una popolazione inerme ed indifesa con arroganza e sadismo.
Bisogna chiedersi come mai, nonostante la maggior parte dell’opinione pubblica mondiale sia contraria alla guerra, Israele goda di un così forte sostegno diplomatico in ambito internazionale: perché i governi, in particolare quelli europei, sono disposti a schierarsi sempre e comunque in difesa di Israele, anche se questo li espone, come prevedibile ed auspicabile, al biasimo dei loro cittadini? Perché basta che in Italia una trasmissione, Annozero nella fattispecie, presenti i dati e i fatti con obbiettività e dando voce alla gente di Gaza, che subito si urla allo scandalo ed alla faziosità? (Ricordo, tra le tante persone che hanno parlato dalla Striscia, quella ragazza che ha detto in modo chiaro ed inequivocabile che Hamas è una forza democratica che è stata chiamata a governare nel 2006, in elezioni considerate libere e democratiche dagli osservatori internazionali, e che gli USA e Israele le hanno impedito in tutti i modi di governare uccidendo i ministri, bombardando le sedi governative, chiudendo e aprendo i valichi a piacimento). Perché nelle nostre TV e nei nostri giornali abbiamo sentito solo dei distinguo (Israele ha il diritto di difendersi; Hamas è terrorista perché lancia i pet… pardon, i razzi; Hamas non sa governare, etc.) e non una – che fosse una – presa di posizione netta contro la guerra e contro lo sterminio sistematico della gente di Gaza?
Bisognerebbe chiedersi le ragioni a causa delle quali Israele ha condotto questa guerra, se di guerra e non di eccidio di massa si deve parlare. Avranno avuto qualche peso, come dice qualcuno, le elezioni che si terranno a breve in Israele? Io credo di si. L’opinione pubblica israeliana è, sostanzialmente, assai favorevole alla guerra ed alla lotta contro i palestinesi, a prescindere da chi rappresenti questi ultimi. Non dimentichiamoci che diversi esponenti del governo di Israele sono stati, in un lontano passato, dei terroristi; e che molti sono dei militari; non dimentichiamoci che il partito del fu Sharon, il Likud (l’estrema destra israeliana), ebbe un aumento vertiginoso di consensi in seguito agli eccidi di Shabra e Shatila, che Sharon autorizzò consapevolmente.
Avrà avuto una qualche importanza il fatto che l’attacco alla Striscia è stato condotto proprio nelle settimane critiche degli Stati Uniti, quelle in cui, non essendosi ancora insediato il nuovo Presidente, e non essendo ancora definitivamente andato via il penultimo, si crea un vero e proprio vuoto di potere? Forse che Barack Obama, forte dell’appoggio e dell’entusiasmo popolare ed internazionale, avrebbe potuto fare qualcosa di importante per fermare o moderare Israele? Anche. Ma, ammesso e non concesso che questa possa essere una spiegazione, l’armata di guerrafondai pro-Israele che il neo Presidente ha imbarcato nel suo gruppo dirigente dovrebbe rassicurare gli israeliani.
Le ragioni di questa guerra possono essere tante, ma una domanda bisogna farsela. Che le operazioni militari che Israele ha condotto nella Striscia siano state dirette espressamente contro i civili è un qualcosa che chiunque può appurare da se; la stessa Hamas parla di vittoria, in quanto ha perso “solo” una quarantina di uomini. I quali, se paragonati alle ben più grandi perdite civili, sono poca cosa. In questa rabbia distruttrice, come abbiamo potuto appurare, le Forze Israeliane non si sono fermate neanche davanti ai simboli della Croce Rossa o delle Nazioni Unite. Il Ministro degli Esteri israeliano, Tzipi Livni, ha candidamente ammesso di avere la coscienza pulita e di considerare le perdite civili come un “effetto collaterale”. La domanda è: da che cosa deriva questa totale mancanza di empatia, anche umana, verso gli innocenti che sono morti nella Striscia? Come si fa a restare così indifferenti, così lucidi, così freddi? Una delle tante risposte può forse essere che i bambini palestinesi non sono visti come bambini, bensì come goim, animali parlanti. Le donne palestinesi che piangono e che urlano “Mi è rimasto solo Allah!” non appaiono più come donne, ma come puttane goim che dovranno servire il popolo eletto nel mondo che verrà. Non è una esagerazione: basta dare un’occhiata al Talmud, che viene insegnato a tutti i bambini israeliani fin dalla più tenera età, per leggere le più scandalose bestemmie contro i cristiani e i non ebrei. Del resto, i bambini israeliani imparano subito, come potete vedere nelle foto.

Come si può combattere tutto questo odio e questo livore che Israele sente, ciclicamente, di dover sfogare in qualche modo?

mercoledì 21 gennaio 2009

Intervista al Dottor Carlo Gariglio



Dottor Carlo Gariglio, il vostro partito, Movimento Fascismo e Libertà, è famoso per il suo esplicito richiamo all'era Fascista e Nazional Socialista, desideriamo porgere alcune domande riguardo alla sua attività politica che saranno pubblicate sul sito http://www.almanacco.altervista.org/.

Com’è nata la vostra passione per la politica?

Ringrazio anticipatamente per lo spazio concessomi. A causa di un'insieme di circostanze... Fin da piccolo ho sviluppato una vera idiosincrasia per le verità preconfezionate, sia in ambito storico, sia in ambito religioso. Questa mia peculiarità mi ha portato spesso a ricercare le ragioni di quelli che possiamo definire "i vinti", superando le tante falsità scritte dai soliti gazzettieri di regime. Prima ancora di leggere gli autori revisionisti cominciai a dubitare delle tante balle olocaustiche che si raccontano, così come cominciai a dubitare del fatto che nella II Guerra Mondiale vi fossero schierati da una parte solo criminali, degenerati e psicopatici, mentre dall'altra vi erano solo personaggi adamantini animati dalle migliori intenzioni. Approfondito questo aspetto storico e verificato quanto bene è stato fatto alla Nazione ed all'Europa intera dal Fascismo e dal Nazionalsocialismo, il passaggio alla politica è stato breve e semplice: si trattava di condividere con tutti quanto avevo compreso io sugli avvenimenti storici e di riproporlo, opportunamente aggiornato, come soluzione politica ancora validissima per i nostri tristi tempi.

Il vostro rapporto con la religiosità: quanto incide con le vostre decisioni politiche?

Dipende da cosa si intende con il termine... Se vogliamo intendere una generica percezione del sovrannaturale e della spiritualità, unito ad un rifiuto netto dello squallido materialismo di stampo marxista, possiamo dire che la religiosità mi guida costantemente nella mia opera politica, in quanto credo e spero di lavorare in armonia con gli spiriti dei nostri Padri e di potere lasciare qualcosa di mio a chi verrà dopo di noi. Ma se con religiosità si intende la supina accettazione di dogmi religiosi imposti da altri, mi rifiuto categoricamente di accettarli e di rendermi strumento di chi nasconde dietro ad una delle tre religioni che vanno per la maggiore (cristianesimo, giudaismo ed Islam) le sue mire politiche e di potere. Troppo spesso ho visto sedicenti "camerati" attaccare persone che hanno una visione della vita e della società vicine alla nostra, solo perché esponenti di altre religioni. I tanti "fascisti all'amatriciana" che insultano l'Islam per difendere un cattolicesimo che ci rifiuta e che ci ha relegati fra "il male assoluto" sono sotto gli occhi di tutti, purtroppo...

Il personaggio religioso che attualmente più stima?

Mi piace per la sua semplicità il Dalai Lama, così come stimo molto il Presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, il quale, benché non sia un religioso vero e proprio, esprime nei suoi atti e nei suoi scritti un pensiero spirituale largamente condivisibile. Persino il tanto vituperato Bin Laden nei suoi discorsi dice cose sensate e vere... Purtroppo, non riuscirei a fare neppure il nome di un cattolico fra i personaggi religiosi da stimare.

Qual è il vostro giudizio sul Movimento Sociale Italiano?

Il MSI fu una grande truffa a cui credettero in buona fede milioni di italiani e di Fascisti, compreso il sottoscritto, che fino a 18/20 anni di età lo considerava il partito Fascista rinato dopo il 1945... Poi, leggendo ed informandosi, è bastato poco per comprendere come il MSI nacque non per riproporre l'ideale Fascista, ma per liquidarlo in una ridicola e patetica formazione di destra fedele alla NATO, agli USA, allo Stato pirata di Israele ed ai servizi segreti la cui nascita ispirarono. Sul MSI pesa la colpa di avere trasformato agli occhi dei giovani un'idea socialista, popolare ed attenta ai bisogni delle classi meno abbienti, in un nulla avente la funzione di fare da ruota di scorta della DC, con il bel risultato di lasciare tutti i temi sociali nelle mani della sinistra, la quale, notoriamente, se ne frega altamente dei reali bisogni dei cittadini, trattati alla stregua di utili idioti da usarsi per scalare i posti di potere.

Riguardo all’attuale situazione in Palestina, qual è la vostra proposta?

Avendo negli occhi i macelli di Gaza degli ultimi giorni, mi verrebbe voglia di dire: "Radiamo al suolo lo Stato pirata di Israele e facciamo poi ricostruire agli Arabi uno Stato chiamato Palestina". Poi, riflettendo e cercando di essere meno assassino e criminale dei giudei d'Israele, mi limito a proporre quanto la comunità internazionale ha preteso dal Sudafrica dell'apartheid: un uomo, un voto, con parità di diritti per tutti, diritto di rientro nella propria Patria per tutti i Palestinesi deportati dai giudei ed abolizione delle Leggi Razziali che oggi limitano i diritti di cittadinanza della popolazione araba.Israele deve diventare uno Stato ove gli ebrei potranno vivere come minoranza organizzata, ma non come assoluti proprietari di uno Stato confessionale e razzista a cui non hanno alcun diritto.

L’eterno “limite” quasi sempre attribuito alla Destra Sociale o Radicale italiana è quello di essere spesso ideologica su certe posizioni e poco realista. Siete d’accordo? E, se si, ci sono possibilità di cambiamento?

Solitamente in ogni intervista mi tocca fare questa precisazione già alla prima domanda; oggi siamo arrivati alla sesta! Il Fascismo non ha né ha mai avuto nulla a che fare con la destra, sia essa estrema, radicale, sociale o come diavolo la si voglia chiamare. Il programma Fascista del 1919 era, se mai, un programma più di sinistra che di destra, e sebbene venne poi moderato dallo stesso Mussolini nel corso degli anni, mai e poi mai il Fascismo mise in atto le politiche liberali, capitaliste e filoborghesi tipiche della destra. Lo Stato sociale voluto dal Duce diede ai poveri, ai lavoratori ed ai meno abbienti in genere diritti e tutele che il mondo intero ci invidiò. Mentre nell'URSS vergognosamente dipinta come il "paradiso dei lavoratori" si dovette attendere il 1956 per vedere un sistema pensionistico, l'Italia Fascista lo creò con più di 20 anni di anticipo. Mi permetto di citare chi ha più competenza di me nel definire il Fascismo e la sua politica: "«Il Fascismo è una grande mobilitazione di forze materiali e morali. Che cosa si propone? Lo diciamo senza false modestie: governare la Nazione. Con quale programma? Col programma necessario ad assicurare la grandezza morale e materiale del popolo italiano. Parliamo schietto: Non importa se il nostro programma concreto, non è antitetico ed è piuttosto convergente con quello dei socialisti, per tutto ciò che riguarda la riorganizzazione tecnica, amministrativa e politica del nostro Paese. Noi agitiamo dei valori morali e tradizionali che il socialismo trascura o disprezza, ma soprattutto lo spirito fascista rifugge da tutto ciò che è ipoteca arbitraria sul misterioso futuro.» (Benito Mussolini, 19 agosto 1921 - Diario della Volontà) Cosa abbiamo a che fare, quindi, con la rozza politica della cosiddetta "estrema destra"? Forse il teppismo da stadio? Forse le aggressioni alle forze dell'ordine? Forse le risse con la feccia uguale e contraria dei centri sociali? Forse le aggressioni agli stranieri? Il Fascismo, insieme al nazionalsocialismo, furono ideali nobili e complessi, portarono la civiltà all'Europa e tolsero le vite delle classi umili dalle mani dei cosiddetti "democratici" (in realtà giudei e massoni). Non confondiamoli con la teppaglia attuale che è fiera di definirsi "di destra". Circa il senso della domanda, rispondendo per i Fascisti come noi e non per i destrorsi, non ci vedo nulla di poco realista nel riproporre ricette politiche e sociali che dimostrarono di funzionare egregiamente per più di 20 anni, e che stavano per fare sparire definitivamente dalla storia forme di governo perverse e maligne come comunismo e liberalcapitalismo.

Il federalismo, secondo voi, potrebbe dare una spinta in più all’Italia?

Il problema in Italia è la classe politica, non la forma di governo. Finché tutto sarà nelle mani di cialtroni ignoranti e corrotti, interessati unicamente ad intascare prebende e tangenti, nonché a sistemare amici e "famiglia", nulla cambierà. Inoltre, per un serio federalismo è necessario abolire le Regioni e non certo le Province, come sostiene qualche idiota. Sono le Regioni ad essere fonte di sprechi dalle competenze incerte ed inutili, non certo le Province, le quali hanno, quanto meno, un senso geografico perché accorpano porzioni di territorio omogenee. Un federalismo serio dovrebbe fare scomparire le Regioni e tutti carrozzoni ad esse legati, potenziando al contempo le competenze di Province e Comuni.

La vostra idea di Europa.

L'Europa così com'è vista oggi non ha alcun senso. Preferisco cercarmi alleati fra gli Arabi, dove almeno ci sono ancora movimenti e persone che condividono con noi Fascisti e nazionalsocialisti dei valori comuni, piuttosto che in Paesi a me limitrofi ove si sbattono in galera quanti hanno il torto di definirsi ancora Fascisti o si battono per una seria revisione storica delle tante balle scritte e raccontate. Altro discorso fu l'Europa di Hitler e Mussolini, che voleva essere un'insieme di popoli e Stati che credevano negli stessi valori e che si immolarono su tutti i fronti per liberarci dal giogo comunista, giudaico e massone. La mia idea di Europa è perfettamente incarnata dal sacrificio delle Waffen SS, ovvero combattenti di ogni nazione europea (e non solo europea) accorsi per servire un'unica idea.

La vostra opinione su: Riforma dell'Università, Riforma scolastica, Riforma della giustizia

Le riforme scolastica ed universitaria sono del tutto necessarie e si muovono nella giusta direzione... Risparmiare ed ottimizzare le risorse, abolire corsi praticamente privi di iscritti, sono cose che dovrebbero trovare il consenso di tutti, mentre abbiamo visto come migliaia di babbei invertebrati (i cosiddetti giovani d'oggi) si siano gettati nelle piazze su ordine di paparini rivoluzionari falliti, docenti e baroni universitari per protestare contro quello che non hanno minimamente compreso, come spesso accade. I giovani, ormai buoni solo a bere, drogarsi e rimbambirsi con rumoracci vari sparati nelle orecchie 24 ore su 24, si sono trasformati ancora una volta nelle truppe d'assalto di quanti li strumentalizzano, da destra come da sinistra, per difendere i propri interessi e privilegi. L'unica cosa che ritengo inaccettabile è il flusso di denari pubblici che continua a scorrere verso le scuole private gestite da religiosi; credo che se "lorsignori" hanno tanto interesse ad indottrinare i giovani con la loro educazione confessionale, dovrebbero farlo con soldi propri o provenienti da donazioni di chi condivide gli stessi valori. Circa la giustizia, ben venga anche qui la riforma, ma credo che il problema sia un altro... Come ho già detto a proposito della classe politica, se i magistrati rimangono quelli che sono adesso, ben poco si otterrà da qualsiasi riforma... Oggi i magistrati sono politicizzati, o corrotti o incapaci... O tutte e tre le cose insieme! Finché non si butteranno fuori dalla Magistratura tutti questi rottami, sostituendoli con gente preparata, indipendente e responsabile del proprio operato di fronte alla Legge, non cambierà mai nulla.

Siete favorevoli alla separazione delle carriere nella Magistratura? Perché?

Premesso che anche questo servirà a poco per i motivi di cui sopra, sono favorevole in quanto credo che separare carriere e funzioni aiuti ad evitare commistioni fra colleghi che lavorano a stretto contatto (PM e magistrati giudicanti) come avviene oggi. Inoltre, ritengo che in qualsiasi settore la specializzazione di un lavoratore sia preferibile alla moltiplicazione dei ruoli esercitati.

Una soluzione per la crisi economica.

Una è un po' poco. Diciamo nazionalizzazione delle Banche, nuova moneta nazionale di proprietà dello Stato, uscita dalle logiche perverse di un'Europa unita che ci impone di importare beni che potremmo produrre in proprio, sviluppo di un serio programma nucleare che ci porti ad essere autosufficienti nella produzione di energia... Insieme al ripristino di quello Stato sociale creato dal Fascismo e mai più eguagliato da alcuno, passando per la socializzazione delle imprese, ovvero, la partecipazione di tutti i lavoratori agli utili d'impresa, che oggi servono solo ad ingrassare speculatori e capitalisti.

Un parere sull’attuale operato del Governo Berlusconi.

Politicamente sono fiero di essere Fascista, nazionalsocialista, anticlericale e nemico degli imperialisti massoni, giudei ed americani... Indi non potrò mai e poi mai dirmi in qualche modo vicino ad un Governo che fa del vassallaggio nei confronti di giudei, massoni, americani e vaticani vari la sua ragione di essere. Tuttavia, un minimo di onestà intellettuale da cittadino semplice mi impone di considerare in modo positivo alcune riforme fatte, tipo l'abolizione della vergognosa ICI sulla prima casa, o ancora in cantiere, tipo le riforme scolastica, universitaria e della giustizia di cui si è parlato. Certamente siamo in un altro mondo rispetto al buoi periodo di Prodi e dei suoi compagnucci orfani di Lenin e Stalin. Ciò, comunque, non mi porterà mai a sostenere Berlusconi né mai a votarlo. Forse un voto di pura simpatia se lo sarebbe meritato se avesse veramente scaricato quella immonda cloaca di partito diretto da sig. Fini!

Come giudicate l’elezione di Obama negli Stati Uniti e di Medvedev in Russia?

Sulla Russia c'è poco da dire: comanda Putin, Putin voleva eleggere Medvedev, i russi lo hanno eletto. Semplice e lineare. Circa Obama, devo dire che la sua elezione mi ha rallegrato. Infatti, grazie a lui abbiamo visto la famosa area della teppaglia di destra cui ho fatto riferimento in precedenza, ridicolizzarsi ulteriormente, con commenti demenziali e rattristati per l'elezione di un negro alla Casa Bianca! Come se gli USA, che sono da secoli un burattino nelle salde mani di giudei e massoni, fossero un esempio di Stato razziale bianco! Che ridere! E' un po' come stupirsi del fatto che nel Burundi venga eletto un presidente negro!Gli USA, ivi compresi i razzisti all'amatriciana lì presenti, hanno importato i negri come schiavi, li hanno sfruttati e li sfruttano tuttora in varie discipline sportive per garantirsi la loro "grandezza", li mandano in prima linea in caso di guerra per preservare i vari "Rambo" di carnagione pallida... E nonostante ciò li hanno sempre discriminati con vergognose Leggi Razziali mai criticate da nessuno (sono tutti troppo presi dal criticare le leggi all'acqua di rose approvate in Italia nel 1938!). Era ora che anche i negri si dessero da fare per dare una mazzata all'ipocrisia di questo vero e proprio Stato canaglia. Dato che li hanno voluti, comprati, sfruttati e vessati in ogni modo, che li accettino anche come presidenti, invece di immischiarsi nel "razzismo" di cui accusano mezzo mondo! Oltre tutto, vedere un presidente di poco più di 40 anni non può che rallegrare chi, come noi, è costretto a vivere in una gerontocrazia dove solo i rincoglioniti con pannolone e catetere possono aspirare a posti di comando! Se mai, sarebbe il caso di dire che Obama fa schifo non per la sua abbronzatura (assolutamente casuale, in quanto figlio di una coppia mista... Se fosse nato più chiaro sarebbe più gradito ai nostri razzisti all'amatriciana? Mah!), ma per le sue dichiarazioni di amore cieco nei confronti dello Stato pirata, genocida e razzista che qualcuno chiama Israele!

domenica 18 gennaio 2009

"Fermate Santoro"




L’ultima puntata di Annozero, condotta da Michele Santoro, ha suscitato molte polemiche. Tutto nasce dal litigio che hanno avuto il conduttore e Lucia Annunziata, presente come ospite alla trasmissione, dopo che la pasionaria di RaiTre aveva criticato Santoro per aver impostato la sua trasmissione su un tono eccessivamente filopalestinese. A questa critica il conduttore è sbottato in diretta televisiva: “Che tu venga qui in questa trasmissione come ospite a dire queste cose è veramente una volgarità”. E ancora: “Esponi le tue idee, se ce le hai. Vuoi acquisire meriti da qualcuno?”
Tutto ciò, unito al fatto che la trasmissione si è distinta da tutte le altre del servizio pubblico per non essersi mostrata eccessivamente riverente nei confronti dello Stato ebraico (pur avendo ospitato anche diversi esponenti della comunità ebraica che hanno avuto ampi spazi di intervento), ha mandato su tutte le furie centrodestra e centrosinistra, senza distinzioni. Certamente, quando Santoro conduceva, soprattutto negli anni passati, delle trasmissioni palesemente orientate a sinistra, nessuno si sentiva in dovere di invocare la censura. Ora sappiamo che per la classe politica italiana , sia a destra che a sinistra, tutti possono essere criticati meno alcune categorie particolari, che a quanto pare godono di particolari benefici.
Il buon Fini approfitta dell’occasione per rispolverare la kippà, e scrive direttamente al Presidente della Rai per mettere a tacere la voce fuori dal coro. Gideon Meir, ambasciatore israeliano in Italia, “chiede” che “il vergognoso spettacolo non si ripeta mai più”. Fabrizio Cicchitto fa ancora meglio: non solo chiede che si blocchi in qualche modo il programma, ma lamenta addirittura che ciò non sia stato ancora fatto; per lui, evidentemente, quando si critica Israele si può scavalcare anche la Commissione di Vigilanza della Rai. Ignazio La Russa sentenzia che se anche Lucia Annunziata – sinistrorsa per definizione – si allontana indignata da una trasmissione condotta da Santoro, allora qualche problema di obbiettività deve pur esistere. E via blaterando….
Piacerebbe chiedere, ai difensori di Israele in stato di allerta permanente, come Santoro avrebbe dovuto impostare la propria trasmissione: quali sono i passaggi che sono stati considerati non obbiettivi oppure esagerati? Quali sono i servizi degli inviati che hanno peccato di scorrettezza oppure di non obbiettività? Quali sono state le affermazioni o i comportamenti giudicati irriguardosi nei confronti di Israele o dei suoi esponenti? Nessuno, né Fini, né Cicchitto, né la Annunziata né tantomeno Gideon Meir, ci illuminano su questi aspetti. E non possono farlo per un motivo fondamentale: perché quello che è stato affermato in trasmissione sulla enorme forza spropositata che ha utilizzato Israele contro i civili e sui massacri compiuti dallo Stato ebraico è vero.
Cosa pretendono Fini e Gideon Meir? Forse che in quella trasmissione si facesse finta di dimenticare che anche l’ONU – che di certo non può essere accusato di essere antisemita o antisionista, dato che ha permesso ad Israele le sue continue violazioni del diritto internazionale – ha parlato di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale? Che si affermasse che Hamas ha rotto la tregua ( si è solo rifiutata di rinnovarla, essendo scaduta il 19 dicembre ) quando è stata Israele a romperla diverso tempo prima con una incursione che ha ucciso sei civili palestinesi? Che non si desse spazio a quella ragazza che ha parlato in diretta da Gaza, la quale ha affermato che Hamas è stata democraticamente eletta in elezioni giudicate libere e regolari e che si è impedito in tutti i modi ad Hamas di governare a causa degli omicidi mirati dei suoi ministri, il bombardamento dei suoi palazzi e il rapimento dei propri militanti? Forse il solerte ambasciatore Gideon Meir pretendeva che non si facesse minimamente cenno all’embargo criminale (e condannato anche dall’ONU) e alla politica segregazionista che Israele attua contro i palestinesi?
Si: molto probabilmente Fini, Cicchitto e Meir, nonché tutti coloro che in queste ore si affannano a rimarcare loro fedeltà ad Israele, si aspettavano proprio questo. Ormai sono talmente abituati a trasmissioni che vengono letteralmente “cucite addosso” ai protagonisti (come disse Vespa al portavoce di Fini, cercando di convincere quest’ultimo a partecipare a “Porta a porta”) che non riescono neanche più a nascondere la propria indignazione quando si alza qualche voce fuori dal coro; anche se la voce è dell’autorevolissimo, sinistrorso ed intoccabile Michele Santoro.

giovedì 15 gennaio 2009

Assassini, e i loro volenterosi estimatori



Nomi, cognomi, biografie, foto, numero identificativo del bersaglio per poter essere più facilmente riconosciuto dai soldati IDF, l’esercito israeliano, affinché faccia piazza pulita dei sostenitori e dei fiancheggiatori del terrorismo. E’ questo, in estrema sintesi, il contenuto di un sito americano, fondato da un certo Lee Kaplan (che risulta essere un collaboratore di diverse testate americane filosioniste) che ha attuato una vera e propria schedatura di tutti i volontari dell’ISM, l’organizzazione internazionale (all’interno della quale milita anche il volontario italiano Vittorio Arrigoni, per il quale il sito si augura che le forze dell’esercito israeliano lo elimino una volta per tutte) che in questi giorni di apocalisse cerca di portare un minimo conforto alla gente di Gaza, umiliata e sterminata per il solo fatto di esistere, a quota 900 vittime. In ordine le foto dei militanti dell’ISM, le loro storie, il numero di bersaglio – così vengono indicati uomini e donne colpevoli solo di aiutare i palestinesi – e l’invito al pubblico a mandare quante più foto e notizie possibili: di colpo chiunque può diventare un bersaglio, da eliminare in modo permanente per far trionfare l’ideologia bushista e neocon. Sembra di tornare ai tempi dello stalinismo: tutti possono accusare tutti, e nessuno è più al sicuro (ancor meno noi del MFL) dall’accusa di antisemitismo, la stessa che questa sera la maggioranza parlamentare italiana muove a tutti coloro – da destra a sinistra – che non approvano il massacro indiscriminato di civili palestinesi e ci tengono a farlo sapere nelle piazze.
Non vi darò l’indirizzo di questo sito che istiga apertamente all’omicidio ed all’assassinio dei volontari dell’International Solidarity Movement, a prescindere dal loro credo politico e della loro razza: c’è un limite a tutto. Non dirò neanche di avvisare la Polizia Postale, in quanto il dominio del sito non è l’italiano “.it”. E poi noi siamo Fascisti: abbiamo torto a prescindere.
Pensate però solo una cosa: immaginatevi se, in qualche parte d’Europa, si costituisse un gruppo organizzato, con tanto di sito internet e contatti di posta elettronica, che istiga all’omicidio ed allo sterminio degli ebrei, mettendo in rete le loro foto, i loro indirizzi, le loro vite private, i loro numeri telefonici, e catalogandoli come bersagli militari da colpire. Giustamente un sito del genere verrebbe chiuso immediatamente, e gli autori dovrebbero essere processati per istigazione al razzismo, all’omicidio ed allo sterminio di una intera etnia. Si avrebbe una sollevazione popolare contro gli autori di questi gesti vili e vergognosi. I capi delle comunità ebraiche, inoltre, ci metterebbero in guardia dall’antisemitismo del passato che ritorna. Noi appoggeremmo senza riserve tali rivendicazioni, e mai il mondo politico sarebbe più compatto nel denunciare questi comportamenti e ad avvisare la propria popolazione di stare in guardia, onde poter prevenire, ed eventualmente punire, chi istiga così apertamente e sfacciatamente all’omicidio dell’altro. Adesso: noi da chi dobbiamo stare in guardia?
Riguardatevi il filmato che riporto all’inizio del mio intervento: è l’omicidio del piccolo Muhammad Al Dorra, freddato a sangue freddo dai soldati sionisti e morto tra le braccia del padre. A Gaza questo accade ogni giorno di questi. Ma evidentemente qualcuno non conosce limite all’orrore. E neanche alla decenza.

mercoledì 14 gennaio 2009

Qualcosa è andato storto

Vittorio Sgarbi scrive canzoni per Sanremo; Paolo Bonolis è stato incaricato di decidere quali canzoni parteciperanno a Sanremo; Israele incenerisce una popolazione inerme e i politici italiani manifestano con striscioni del tipo: “Con Israele per la pace”; la gente manifesta pacificamente nelle città per Gaza e La Russa parla di “bestemmia”; Giovanardi invece propone l’espulsione immediata per tutti coloro che contraddicono, velatamente o esplicitamente, la grande democrazia mediorientale israeliana…
Qualcosa deve essere andato storto.

venerdì 9 gennaio 2009

Gaza: forse adesso tocca a noi


Qualcuno – speriamo siano la minoranza – si chiederà perché dedicare tanto tempo alla questione dello sterminio programmato della gente di Gaza da parte dell’entità sionista. I motivi sono diversi: innanzitutto cercare di non lasciare l’iniziativa ai rossi su questi temi, che ormai sono loro esclusiva; mostrare ai lettori e ai camerati che i Fascisti non sono solo utili idioti capaci esclusivamente di fare il saluto romano davanti ad un calendario con qualche foto in bianco e nero, ma che il Fascismo è una Idea coerente che non astrae dalla realtà, ma viceversa aiuta a comprenderla meglio; e, ultimo ma non meno importante, cercare di rispondere in qualche modo alle tonnellate di fango con le quali i media di regime riempiono le nostre teste giorno dopo giorno.
Questa sera, nel dopocena, ho acceso la mia TV sul canale 100 di Sky e ho assistito ad un dibattito su Israele, che voglio analizzare anche qui; ma per non più di cinque minuti: anche per chi ha lo stomaco forte c’è un limite che non deve essere superato, e io dopo poco ho cambiato perché mi son reso conto che non c’era nulla di nuovo. Non so dirvi i nomi dei contendenti: una era una rappresentante di Rifondazione Comunista, che sedeva alla destra del teleschermo a sostenere le ragioni dei palestinesi (ma, sempre attenta a non contraddire troppo gli eletti, lanciava in continuazione stoccate contro Hamas), e altri due personaggi, un uomo e una donna dall’accento in apparenza non italiano, a sostenere le ragioni del povero e piccolo popolo che deve difendere la propria esistenza. La prima cosa che ho notato è stata la disparità numerica: sempre 2 a 1 per i sionisti, tra vedere e non vedere.
Il servizio che andava in onda era di un tal Coen (nomen omen) e affermava che Hamas avrebbe rifiutato un cessate il fuoco proposto da Israele, per continuare poi con la trita e ritrita storiella dei pericolosissimi petardi kassam che avrebbero fatto due feriti tra gli israeliani. A parte il fatto che nessuno ha mai parlato di una simile tregua (non trovo nulla, neanche sui siti dei quotidiani esteri) proposta da Israele, il fido Coen non ha fatto minimamente cenno all’attacco sionista contro l’ambulanza dell’ONU che ha ucciso un operatore e ne ha ferito due; al fatto che la Croce Rossa Internazionale ha lamentato pesanti interferenze nella gestione dei soccorsi umanitari da parte dei soldati dello Tsahal (e ancora hanno il coraggio di recriminare sul rapporto della Croce Rossa – che i Tedeschi non ebbero alcun problema a lasciar entrare, proprio perché non avevano nulla da nascondere – riguardo Auschwitz e gli altri campi di concentramento nazionalsocialisti, dove fu appurato che le condizioni dei prigionieri erano buone); al fatto che anche oggi i bombardamenti indiscriminati hanno colpito solo civili, perlopiù bambini; al fatto che Israele mostra il più totale disprezzo anche nei confronti dell’ONU (giù umiliato precedentemente nella persona di Richard Falk), rifiutando di relazionare sull’ambulanza colpita e danneggiata. Son tutte cose che evidentemente il buon Coen non ha ritenuto importanti.
Dopo il servizio, il dibattito. La rifondarola comunista ha sostenuto le ragioni dei palestinesi, adducendo in buona parte le motivazioni che i lettori di questo spazio conoscono: Israele è una potenza occupante che deve garantire una dignitosa sopravvivenza alla gente di Gaza, che è invece stritolata da un crudele embargo, da una occupazione militare selvaggia e infame, da bombardamenti indiscriminati che colpiscono solo ed unicamente infrastrutture pubbliche e civili… Certo, i termini non erano questi, e la rifondarola ha edulcorato le sue affermazioni con la solita critica alla terrorista Hamas, ma la sostanza comunque non cambia. Aperta parentesi: dispiace tanto che questo genere di idee siano ad esclusivo uso e consumo della sinistra e dei comunisti, vista la totale incapacità della destra italiana di pensare in un modo diverso che non sia quello dei sionisti e dei bushisti. Ma tant’è…
Dall’altra parte due personaggi, dei quali non ricordo i nomi, che difendevano Israele. Tra le solite balle (Hamas è terrorista, va fermato; Israele è messa in pericolo nella sua stessa esistenza, e via dicendo) ne ho colto in modo particolare una, pronunciata dalla donna, che suonava più o meno così: “Siamo in guerra, e le perdite di civili vanno messe in conto”. Una parola mi ha colpito in modo particolare: “siamo”. Siamo chi? Ho pensato che molto probabilmente la donna in questione era una rappresentante ufficiale israeliana, e parlasse pertanto a nome del suo Paese. Ma poi ricevo la telefonata di un camerata, che mi dice che ha sentito alla TV che Israele ha chiesto l’invio di una forza multinazionale di pace. Ecco spiegato il significato di quel “siamo”: hanno dato fuoco alla baracca, e ora ci chiamano a spegnerla per loro conto. Forse la reazione dell’opinione pubblica è stata troppo forte, e vogliono che siano altri a sporcarsi le mani, i goym. Certo, quando si tratta di mediare con gli animali parlanti Israele non sente ragioni: espelle a vita i rappresentanti delle Nazioni Unite e bombarda le ambulanze della stessa che cercano di portare conforto ai feriti; ma per fare il lavoro sporco, stare al confine tra Israele e Gaza a prendersi i razzi e la legittima incazzatura dei palestinesi , i goym vanno bene. Oggi come ieri.

mercoledì 7 gennaio 2009

E' morto Antonio Guerin, la Sentinella d'Italia

E' morto Antonio Guerin, combattente della Repubblica Sociale Italiana, volontario delle Brigate Nere e direttore del mensile La Sentinella d'Italia. Ben lontano dalla caratura degli squallidi personaggi neofascisti del dopoguerra, Antonio Guerin è stato un fustigatore indefesso di questa italietta nata dalla Resistenza. Amico di Leon Degrelle, fervente antisionista e anticapitalista, è stato un Fascista che non ha mai rinnegato la propria fede, nè le proprie scelte. A lui si deve, tra l'altro, la pubblicazione di opere revisioniste di estrema importanza. Il suo Sentinella d'Italia è stato uno dei mensili più genuini e vigorosi del nostro pensiero. L'ultimo bel ricordo che ci ha lasciato è "L'ultima raffica", un bel romanzo che aiuta a comprendere i valori di coloro che si arruolarono nella Repubblica Sociale Italiana.
Salutiamo Antonio e ricordiamolo con onore.

lunedì 5 gennaio 2009

Angelo Panebianco si vergogni


Sfogliando la rassegna stampa dei principali quotidiani italiani càpito, quasi per caso, su un articolo del Corriere di ieri: “Gli infortuni dell’ONU: pregiudizi contro Israele”, a firma di Angelo Panebianco. Questo articolo, nel panorama generale della disinformazione che viene imposta alla maggior parte dell’opinione pubblica, è emblematico per la sistematica menzogna che lo accompagna.
Panebianco parte da due constatazioni fondamentali: che in questo ennesimo attacco (contro una popolazione inerme), contrariamente al passato, Israele trova in Europa molta più benevolenza per il sacrosanto diritto di Israele di difendersi da attacchi esterni e che, come al solito, mentre Hamas utilizza i civili palestinesi come scudi umani, Israele si dimostra “preoccupata” per la sorte di quegli stessi civili, tanto da aver ritardato l’attacco di terra, seconda parte dell’operazione “Piombo fuso”.
Non si sa francamente da che parte cominciare per rispondere a dovere a questa massa di bugie, per scrivere le quali il Panebianco è pagato, ed anche bene.
Che uno Stato sovrano abbia tutto il diritto di difendersi è, alla prova del nove, una panzana allucinante e viscida. Israele non si sta affatto difendendo: infierisce, con i suoi carri armati, i suoi bombardieri, i suoi cecchini, contro una popolazione inerme, stremata da anni e anni di strangolamento economico e di isolamento politico, dove anche l’acqua e il cibo, per non parlare del petrolio o dei pezzi di ricambio per le automobili oppure dei macchinari industriali, è severamente razionata; dove la mobilità di questa stessa popolazione è seriamente compromessa, dato che a controllare i valichi di entrata e di uscita vi è un esercito straniero con la stella di David, con gravissime ripercussioni sull’economia di quella striscia di terra. Israele attacca una popolazione per difendersi, a suo dire, da delle rappresaglie (i petardi, ipocritamente chiamati missili, di Hamas) che hanno fatto in questi ultimi mesi numero 0 vittime. Che uno Stato debba difendere la propria popolazione (in questo caso quella israeliana che vive ai confini con i palestinesi) è qualcosa che nessuno vuole negare, neanche ad Israele. Ma l’inaudita violenza con la quale lo Stato ebraico si scaglia contro Gaza – si parla di più di 500 vittime – non è legittima rappresaglia, non è lotta contro coloro che, difendendo la propria terra, vengono chiamati dall’Occidente ipocrita “terroristi”: è un bombardamento indiscriminato di strade, case, scuole, acquedotti, ministeri; tutto ciò che è stato Hamas – una forza che è stata votata democraticamente nel 2006 – a costruire in anni e anni di embargo, mentre l’Occidente faceva finta di non vedere i tentativi degli Stati Uniti e di Israele di rovesciarla con esecuzioni, rapimenti di funzionari ministeriali, omicidi mirati etc.
Secondo Panebianco, inoltre, l'invasione di terra sarebbe stata ritardata dai generali e dai politici israeliani anche per evitare vittime civili. Qui la malafede è evidente. Israele sa benissimo che gli ultimi scontri che l'hanno impegnata con Hezbollah o Hamas non solo sono andati molto peggio del previsto, ma hanno fatto perdere ad Israele il suo ruolo deterrente. Una cosa è cecchinare i bambini, fermare le donne incinta ai valichi per ore e ore, svegliare la popolazione con il rombo assordante e terrificante degli aerei da guerra, bombardare le città dall'alto; un'altra è combattare casa per casa con dei soldati addestrati e pronti al sacrificio, come sono quelli di Hamas.
Ha ragione Panebianco quando dice che i governi dell’Europa sono, in linea di principio, favorevoli ad Israele più oggi che non in passato. Bisognerebbe chiedersi come mai, mentre buona parte dell’opinione pubblica condanna lo sterminio della gente di Gaza con manifestazioni, dibattiti e dimostrazioni pubbliche, i governi e le opposizioni siano così compattamente pronti a difendere, sempre e comunque, Israele. A prescindere. Ci si dovrebbe chiedere perché un Paese che ha violato più di 70 risoluzioni delle Nazioni Unite, che ha subito molteplici richiami al rispetto dei diritti umani della popolazione palestinese, che ha aggredito costantemente gli Stati vicini e ne minaccia quotidianamente altri (Siria e Iran), possa godere di un appoggio diplomatico così incondizionato.
L’articolo di Panebianco poi continua ad insultare anche l’ambasciatore dell’ONU Falk, cacciato via da Israele e da Gaza perché non potesse denunciare la mattanza quotidiana, descritto da lui come un pericoloso filoterrorista cospirazionista. Non c’è limite allo squallore, neanche per Panebianco.
Ci si potrebbe fermare qui, invece il nostro continua imperterrito la sua opera di disinformazione mediatica: “Comincia a farsi strada la consapevolezza che fra le molte asimmetrie del conflitto c' è anche quella rappresentata dal diverso valore attribuito dai contendenti alla vita umana. Per gli uomini di Hamas, come per Hezbollah in Libano, la vita (anche quella degli appartenenti al proprio popolo) vale talmente poco che essi non hanno alcun problema a usare i civili, compresi i bambini e le donne, come scudi umani. Per gli israeliani, le cose stanno differentemente. Cercano di limitare il più possibile le ingiurie alla popolazione civile anche se, naturalmente, la natura del conflitto esclude che essa non sia coinvolta. L' attacco dell' esercito, appena iniziato, volto a bloccare definitivamente Hamas, è stato a lungo ritardato. Tra le ragioni del ritardo c' era anche il timore per l' alto costo in vite di civili che l' attacco potrebbe comportare.” Incredibile. Viene da rabbrividire come i carnefici sionisti diventino delle povere vittime che, anche se attaccate, cercano di limitare in tutti i modi i danni alla popolazione, mentre Hamas è accusata di utilizzare donne e bambini come scudi umani. Ciò, beninteso, non è mai stato dimostrato fattivamente ma si basa, quasi esclusivamente, su fonti israeliane. Viceversa, qui sotto potete vedere chi utilizzi effettivamente gli scudi umani:







Panebianco dileggia le vittime, con la chiara intenzione di farle passare per carnefici, e viceversa. E’ una strategia collaudata: per quarant’anni è stato impossibile denunciare i crimini dei comunisti in Russia e negli stati in cui hanno sciaguratamente preso il potere, senza sentirsi dare dei “fascisti” o dei “controrivoluzionari”. Oggi non è possibile continuare a denunciare i crimini dei sionisti senza sentirsi dare degli “antisemiti” o “complici dei terroristi”. Cambia l’obbiettivo, ma non il metodo.
Infine, se tutta l’umanità israeliana che avete visto non vi basta, ecco alcune dichiarazioni interessanti:

«Dobbiamo usare il terrore, l'assassinio, l'intimidazione, la confisca delle terre e l'eliminazione di ogni servizio sociale per liberare la Galilea dalla sua popolazione araba». David Ben-Gurion, Maggio 1948, agli ufficiali dello Stato Maggiore. Da: Ben-Gurion, A Biography, by Michael Ben-Zohar, Delacorte, New York 1978.

«Non esiste una cosa come il popolo palestinese. Non è come se noi siamo venuti e li abbiamo cacciati e preso il loro paese. Essi non esistono». Golda Meir, dichiarazione al The Sunday Times, 15 giugno 1969.
«Uscimmo fuori, Ben-Gurion ci accompagnava. Allon rifece la sua domanda: Che cosa si doveva fare con la popolazione palestinese? Ben-Gurion ondeggiò la mano in un gesto che diceva: cacciateli fuori!» Yitzhak Rabin, versione censurata delle memorie di Rabin, pubblicata sul New York Times, 23 ottobre 1979.

«[I palestinesi] sono bestie che camminano su due gambe». Discorso alla Knesset di Menachem Begin Primo Ministro israeliano, riportato da Amnon Kapeliouk, «Begin and the 'Beasts’», su New Statesman, 25 giugno 1982.
«(I palestinesi) saranno schiacciati come cavallette... con le teste sfracellate contro i massi e le mura». Yitzhak Shamir a quel tempo Primo Ministro d'Israele in un discorso ai coloni ebrei, New York Times, 1 aprile 1988

«Israele avrebbe dovuto approfittare dell'attenzione del mondo sulla repressione delle dimostrazioni in Cina, quando l'attenzione del mondo era focalizzata su quel paese, per portare a termine una massiccia espulsione degli arabi dei territori». Benyamin Netanyahu, allora vice ministro degli esteri, ex Primo Ministro d’Israele, in un discorso algi studenti della Bar Ilan University, dal giornale israeliano Hotam, 24 novembre 1989.

« I palestinesi sono come coccodrilli, più gli date carne, più ne vogliono». Ehud Barak, a quel tempo Primo Ministro d’Israele – 28 agosto 2000. Apparso su Jerusalem Post, 30 agosto, 2000 .

«Se pensassimo che invece di 200 vittime palestinesi, 2.000 morti metterebbero fine agli scontri in un colpo, dovremmo usare più forza... » Il Primo Ministro israeliano Ehud Barak, citato dall'Associated Press, 16 novembre 2000.

Dichiarazioni che traboccano di umanità, non c’è che dire! Panebianco insulta le vittime, le dileggia dalle colonne di un giornale che vende migliaia e migliaia di copie ogni giorno e che viene spacciato come giornale moderato. Vergogna, vergogna, vergogna…

domenica 4 gennaio 2009

Tesseramento MFL anno 2009


Alla c.a. dei camerati e loro sedi

Oggetto: Campagna tesseramenti anno 2009

Cari camerati,
il M.F.L. avvia anche per l’anno 2009 la campagna per il tesseramento. Come ogni anno la domanda più gettonata, che ci fanno amici e nemici, è sempre la stessa: perché aderire proprio al M.F.L.? Forse perché siamo l’unico Movimento che non si nasconde dietro alleanze nazionali, alternative sociali, destre più o meno sociali e radicali, ma abbiamo il coraggio di portare avanti un programma chiaramente e dichiaratamente Fascista (sovranità economica, militare e politica, socializzazione delle imprese, revisionismo storico sul Fascismo, lotta alle associazioni segrete e alla massoneria, alla mafia, alla tossicodipendenza, all’immigrazione clandestina che infesta le nostre strade, per dirne solo alcune)? Forse perché abbiamo, contrariamente agli altri, un nome e un simbolo Fascisti e non abbiamo paura di dichiararci tali? Forse perché, pur nel nostro piccolo, non abbiamo mai tradito il nostro elettorato e i nostri militanti cercando di sistemare qualcuno di noi su una comoda poltrona alla corte berlusconiana? Sono pochi spunti di riflessione, senza dubbio, ma importanti e significativi. Il resto, decidetelo voi. Se volete continuare a finanziare e sostenere partiti e movimenti che non esitano un solo attimo a rinnegare il Fascismo storico e i suoi alleati, trincerandosi dietro ridicoli scuse tipo “E’ uno stratagemma per arrivare al potere”, “In politica bisogna fare dei compromessi”, “Sono solo affermazioni dei capi che non riflettono quelle dei militanti”; se volete continuare a sostenere partiti come La Destra o Alleanza Nazionale, vere e proprie riserve inesauribili di filosionisti e massoni pronti all’abiura pur di ottenere un posto in Parlamento, allora non aderite al M.F.L. Ma se anche voi vi siete posti le stesse domande che vi ho fatto io poco sopra non potete dare una risposta diversa dalla mia: l’unica risposta al tradimento dell’ideale Fascista è il Movimento Fascismo e Libertà.
Qui di seguito gli importi per il tesseramento.
€ 40,00 per disoccupati, minorenni, studenti, pensionati (la quota comprende il tesseramento e l'abbonamento al mensile "Il Lavoro Fascista")
€ 20,00 per reduci della RSI (la quota comprende il tesseramento e l'abbonamento al mensile "Il Lavoro Fascista")
€ 50,00 per tutti coloro che non fanno parte delle categorie sopra indicate (la quota comprende il tesseramento e l'abbonamento al mensile "Il Lavoro Fascista")
€ 70,00 tesseramento simpatizzante, ossia colui che non intende partecipare in alcun modo all'attività politica del MFL.
MOVIMENTO FASCISMO E LIBERTA’ - FEDERAZIONE REGIONALE DELLA SARDEGNA

Per versare la quota annuale potete contattare contattare il sottoscritto; oppure effettuare un versamento sulla postepay della Segreteria Nazionale ( il codice è il seguente : 4023 6004 1962 3774); oppure con il classico versamento su conto corrente postale n° 11477148 ( causale: “Tesseramento MFL anno 2009” ) con relativo importo, eseguito il quale dovrete inviare alla Segreteria Nazionale MFL, via Villanova N°48 - 14017 Valfenera (AT), per posta prioritaria, il modulo e copia della ricevuta di versamento.

Per ora è tutto. Rimango a disposizione per qualunque eventuale chiarimento.

Andrea Chessa - Vice Segretario Nazionale MFL
Indirizzo di posta elettronica: sardegna@fascismoeliberta.info
Siti internet: http://www.chessaandrea.blogspot.com/ ; http://www.fascismoeliberta.it/
Telefono: 348/4418898

venerdì 2 gennaio 2009

Ebreo antisemita?

Riprendo un aggiornamento, che mi arriva proprio in questo momento sul bollettino dei militanti, riguardante le stragi che la popolazione palestinese sta subendo da parte dello Stato-pirata di Israele. A parlare dalle pagine de La Stampa non è un pericoloso fascista sovversivo, bensì Richard Falk, l’ambasciatore americano a cui è stato impedito per sempre di rientrare in Israele a causa delle sue critiche alle politiche dello Stato sionista nei territori occupati. Legga da se il lettore quello che dice Falk, e si chieda se non è lo stesso che noi del MFL denunciamo da sempre. E si chieda anche se non si possano classificare come immotivate e frutto di una abissale ignoranza le recenti dichiarazioni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, sul fatto che chi contesta Israele in realtà maschera il proprio antisemitismo. Invece le parole di Falk sono sincere, sia quando parla del vero obiettivo di Israele (impedire, di fatto, la nascita di uno Stato palestinese ed annettere unilateralmente ed in via definitiva tutti i territori occupati), dei massacri che questo compie da decenni nei confronti di una popolazione stremata ed inerme, sia quando esprime i suoi dubbi sul fatto che la politica nei riguardi di Israele - da parte del neo Presidente degli USA Barack Obama – possa cambiare in meglio. Ma mentre per noi hanno delle leggi speciali e un sistema fondamentalmente basato sulla repressione del dissenso, quale accusa si leverà mai contro Falk, visto che è difficile, o quanto meno paradossale, accusare un ebreo di antisemitismo?

"IO, INVIATO DELL'ONU CACCIATO DA ISRAELE PERCHE' DICO LA VERITA'"
Da "LA STAMPA" di venerdì 2 gennaio 2009
Il relatore speciale per i diritti umani dell`Onu, Richard Falk, fermato e cacciato qualche settimana fa da Israele, nonostante le credenziali del Palazzo di Vetro, dice:
«Mi hanno impedito di denunciare la grave violazione dei diritti umani nei territori occupati. E le conseguenze le paga la popolazione civile palestinese».
Ma Israele non si sta difendendo?
«La risposta di Israele ai presunti attacchi di Hamas non è giustificabile. Il rapporto tra le vittime israeliane e quelle palestinesi è assolutamente sproporzionate. Da parte di Gerusalemme c`è stata una aggressione che ha portato a una serie scioccante di atrocità compiute con armi moderne contro una popolazione inerme che già sopporta da mesi un duro embargo».
Perché usa la parola presunti?
«Perché non si capisce qual è il legame tra la Jihad e il movimento palestinese».
Vuol dire che ci sono infiltrazioni terroristiche che Hamas non controlla?
«Hamas era pronto a rinnovare il cessate il fuoco. Israele ha ignorato questa ipotesi e ha continuato l`opera di taglieggiamento degli aiuti umanitari provocando una risposta con i lanci di razzi. Sospetto che la responsabilità di questi tiri non sia di Hamas ma di elementi fuori controllo della Jihad. Il problema è capire che legame c`è tra la Jihad islamica e Hamas. Di fatto Israele ne ha approfittato per condurre un attacco che rappresenta una violazione degli accordi di Ginevra, e il bilancio delle vittime civili lo dimostra».
Crede che ci sia un legame tra ciò che è successo a lei due settimane fa e la guerra in atto?
«Non penso che ci sia un legame diretto. Ma sicuramente il fatto che mi sia stato impedito di entrare a Gaza e l`essere stato trattenuto all'aeroporto Ben Gurion per venti ore e poi rispedito a casa fa parte di una strategia di Israele volta a impedire alla comunità internazionale di sapere cosa sta succedendo a Gaza».
Che cosa è successo quel pomeriggio di metà dicembre?
«Arrivato alla dogana di Tel-Aviv, un funzionario del ministero degli Interni israeliano mi ha detto che la mia visita non era gradita, nonostante avessi un mandato dell'Onu. Era una direttiva del ministro degli Esteri, sono stato portato in un ufficio dove vengono radunate le persone da deportare. Ero con altri cinque uomini. La mattina seguente sono stato imbarcato su un aereo diretto verso gli Stati Uniti».
Israele nasconde qualcosa?
«Vuole evitare che la comunità internazionale conosca le violazioni dei diritti umani e teme le ripercussioni che questa rivelazione potrebbe avere dal punto di vista mediatico».
Qual è la situazione a Gaza adesso?
«Disperata. Il 46 per cento dei bambini soffre di polmonite dovuta alle polveri dei bombardamenti e l`80 per cento della popolazione vive con meno di un dollaro ai giorni».
Quello che le è successo era mirato?
«Direi che mi hanno riservato un trattamento speciale, probabilmente per il mio passato. Ma di fatto è la prima che volta che hanno adottato una misura di questo genere con un inviato in possesso di un mandato conferito dall'Onu».
Qual è l`obiettivo di Israele?
«Demolire l`ambizione di Hamas di rappresentare il popolo palestinese e impedire la lotta contro l`occupazione dei territori. In secondo luogo Israele vuole indebolire le ambizioni dei movimenti integralisti a Gaza e in Cisgiordania. Di fatto è un comportamento inaccettabile dal punto di vista dei diritti umani e delle leggi internazionali».
La nuova amministrazione americana potrà cambiare le cose?
«Non sono ottimista. L`orientamento in questo Paese e soprattutto di Washington è così incondizionatamente a favore di Israele da rendere difficile anche per un governo più liberal come quello di Obama di mettere in discussione la politica di Israele».
Si sente di mandare un messaggio allo Stato ebraico?
«Vorrei che il governo israeliano riconoscesse che la sua politica a Gaza non ha nulla a che fare con la sicurezza e che è sarebbe giusto cambiare l`approccio sull'occupazione della Palestina. Trovare una soluzione a un conflitto che per sei decenni ha visto Israele invadere e ha devastato la popolazione palestinese. E` questo il mito che infiamma i fondamentalismi e alimenta il terrorismo».
Proverà a tornare a Gaza?
«Il problema non è se torno a Gaza, ma è come convincere Israele a cooperare».


Fonti: Gruppo Yahoo Militanti MFL
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