venerdì 2 agosto 2013

Boldrini, Kyenge e la strategia massonico-mondialista



L’errore più grande che mai potremmo fare, nell’analizzare la situazione politica italiana attuale, è quello di pensare che l’azione del governo Letta non abbia, dietro di sé, una ben chiara e precisa strategia. Che consiste, essenzialmente, in questo: sradicare ogni senso di appartenenza e di identità degli italiani onde renderli più docilmente asserviti alle potenti lobbies che, almeno dal 1945, hanno eletto quella che un tempo era la nostra amata Patria a terra di conquista. 

In questa azione, sottile ed instancabile, si distinguono due personaggi che, per il sistema, sono stati giudicati come altamente spendibili.

La prima è, innanzitutto, Laura Boldrini, la Presidente della Camera, chiamata simpaticamente anche come “Miss 2%”, nipote del più famoso Arrigo Boldrini, il prode partigiano, nome di battaglia “Bulow”, che si macchiò di crimini orrendi ed indicibili, tra i quali l’ormai celebre – almeno per chi abbia un minimo di cultura (quindi non i decerebrati della sinistra!) – massacro di Codevigo, in cui vennero trucidate, dopo essersi arrese pattuendo di aver salva la vita, più di centrotrenta persone, tra le quali diversi bambini. Un filo sottile lega Miss 2% al più blasonato e tristemente famoso avo: così come il nonno si macchiava le mani e la coscienza di sangue innocente per favorire l’invasione della Patria da parte degli alleati, allo stesso modo la nipote, umilmente, si prodiga con energia perché questo disgraziato Paese, che solo negli ultimi anni ha visto chiudere qualcosa come cinquantamila aziende, con un aumento di trecentomila disoccupati in più, venga invaso sempre più da una massa enorme di disperati e di allogeni, molto più facilmente preda della manovalanza a basso costo così tanto cara all’imprenditoria capitalistica, oramai storicamente propensa ad arricchirsi sulle spalle della povera gente. Passano i tempi, ma la famiglia Boldrini è sempre e comunque dalla parte dell’invasore: un marchio di fabbrica!

E poi ce la ricordiamo, Miss 2%, nella più strenua e disperata difesa di tutto ciò che è anti-italiano: diritto di voto agli immigrati, ius soli, “I rom devono essere orgogliosi della propria cultura”, e altre porcate simili che hanno suscitato l’ilarità di chiunque non abbia ancora portato all’ammasso la propria capacità critica.

Il tutto corredato, naturalmente, da un intero schieramento di Polizia informatica (ben 7 persone alle sue dipendenze) che ha il compito di sorvegliare e scandagliare minuziosamente la rete alla continua ricerca di qualunque insulto o commento a Miss 2%. Si sa: il confronto democratico, per la nipote del partigiano assassino, viene prima di tutto. A meno che non sia lei a doverlo subire, si intende.

A farle eco c’è poi l’altro Ministro, Cecile Kyenge. Bisognava essere davvero deficienti per elevare questa nullità, che ricorderemo solo per le sue ridicole prese di posizione sullo ius soli e per aver permesso la scarcerazione di due criminali ladri quando era una fervente militante pro-clandestini, ad un legittimo referente politico. La destra, con i suoi insulti in stile “Kyenge come un orango” conditi da lancio di banane, è riuscita in questa incredibile impresa. Sarebbe bastata solo qualche sonora pernacchia per mettere a tacere quella che, con le sue manifestazioni di solidarietà a clandestini e feccia varia, le sue continue provocazioni sullo ius soli e sul burqa delle suore, altri non è che una provocatrice di professione.

E qui veniamo al problema: la consapevole disintegrazione dell’italianità che il governo Letta, massone e saltuario partecipante alle riunioni del Bilderberg Group, porta avanti con una lucidità metodica.

Laura Boldrini, prima di essere Presidente della Camera, altri non era che il Commissario dell’ONU per i rifugiati. Un organismo massonico e mondialista che ha fatto dell’azzeramento di qualunque cultura nazionale ed etnica il suo scopo fondamentale. Sa molto bene cosa deve fare, la Boldrini. Le sue sono esternazioni ben più lucide di quelle di un qualche militante strafatto di cannabis di SEL, per quanto le due cose vengano a coincidere (sic!).

La Kyenge, l’abbiamo già scritto, altri non era che un’oculista che tuttalpiù si dilettava a difendere criminali e allogeni di varia natura, tra i quali l’ormai noto criminale e ladro Senad Seferovic, che fu liberato a suo tempo grazie all’interessamento della rete Primo Marzo, una di quelle migliaia e migliaia di organizzazioni che hanno fatto dell’immigrazione un affare altamente danaroso, presieduta a suo tempo dal Ministro. La pelle nera si è rivelata un investimento utile: chi più di lei può permettersi, oggi, di sparare minchiate in continuazione, certa della più totale impunità che il suo colore della pelle le garantisce agli occhi di un’opinione pubblica e di una politica che, nei rari casi in cui hanno provato a muoverle qualche critica, si sono viste intimidire con l’accusa di razzismo e di estremismo? Un po’ come Balotelli, il calciatore straviziato che straparla di razzismo e di omofobia e non ha ancora capito che se può continuare a permettersi i suoi atteggiamenti arroganti e presuntuosi, tipici del pidocchio che si è arricchito ingiustamente e senza alcun merito che non sia quello di saper giocare bene a calcio, è proprio grazie al colore della sua pelle, che lo rende una sorta di intoccabile. E infatti la Kyenge vuole fare di Balotelli un testimonial a favore dello ius soli. Uno che non ha nemmeno riconosciuto la figlia, e che si accompagna con troiette e donnacce un giorno si e l’altro pure, vuole dare lezioni a noi italiani sul riconoscimento della cittadinanza italiana a chi non ha alcun titolo per meritarla. Ridicolo. 

Anziché lanciarle addosso banane, sarebbe bastato far notare al Ministro solo questo.