sabato 30 aprile 2011

Su Facebook tutti leoni, nella vita tutti coglioni!

Era già da qualche giorno che volevo scrivere ciò che vi accingete a leggere. Ma me ne ero coscientemente astenuto proprio per non rovinarmi troppo né la bile, né il fegato. Niente di particolare o di estremamente scandaloso, ma solo la conferma che nella nostra area politica, in Sardegna come nelle altre zone d’Italia, non ci si può né ci si deve aspettare alcunché dai cosiddetti camerati d’area, specialmente coloro che pontificano giornalmente su Facebook, cioè coloro che abbiamo ormai ribattezzato come “i Fascisti della tastiera”.

A cosa mi riferisco? È presto detto. I sardi e non si ricorderanno molto bene come Cagliari, qualche settimane fa, è stata letteralmente presa d’assalto da bande di immigrati irregolari lasciati liberi di bighellonare in tutta la città a causa delle scellerate politiche del Governo nazionale. Libici, tunisini e più generalmente nordafricani hanno bighellonato per giorni e notti intere in tutta Cagliari, senza arte né parte, compiendo quello che la cronaca locale ha riferito, seppur nell’imbarazzo: diverse aggressioni a ragazze in via Roma e nei pressi di discoteche (come ad esempio il JKO Disco Club, che si trova vicino al centro di accoglienza da cui gli immigrati scappavano a frotte nel totale disinteresse delle forze dell'ordine), diversi tentativi di furto, qualche aggressione ad automobilisti fermi al semaforo, l’incendio di un negozio di gomme nei pressi della zona industriale, e via dicendo.

Chi scrive aveva pensato che, data la gravità della situazione, fosse il caso di riprendersi la propria città garantendo ciò che a Roma non interessa particolarmente: la sicurezza dei cittadini. Il Movimento Fascismo e Libertà si è fatto promotore di una iniziativa il cui obbiettivo era la costituzione di appositi gruppi di cittadini – senza alcuna distinzione di credo politico – che aiutassero le forze dell’ordine a gestire la situazione. Non ronde paramilitari o chissà cos’altro, ma solo gruppi di persone, senza alcuna arma atta ad offendere, la cui vigilanza avrebbe dovuto costituire un deterrente in più per i delinquenti. Questa iniziativa è stata fatta anche per dare un seguito alle proteste di coloro che, nei giorni immediatamente precedenti il mio appello, mi hanno chiamato chiedendomi di intervenire come Fascismo e Libertà con una mobilitazione forte, garantendomi la loro partecipazione e il loro sostegno.

Molto probabilmente i fascisti da tastiera sono abituati a confrontarsi con persone uguali a loro: guerrieri indomiti su Facebook, e lavativi nella vita normale. Quando hanno appurato che ciò che mi chiedevano e a parole dicevano di desiderare era stato fatto, si sono sciolti come neve al sole, rendendosi irreperibili e accampando mille scuse e mille distinguo. E che dire dei vari gruppi come Forza Nuova, La Destra, Fiamma Tricolore e simili che in questa situazione ci hanno né più né meno ignorato? Forse erano troppo impegnati nei loro soliti salti della quaglia e nella preparazione delle liste? Forse a questi “signori” dava fastidio che una simile iniziativa non fosse stata promossa da loro ma da noi del MFL? Chi è peggio? I fascisti da tastiera o coloro che si dicono fascisti solo in privato, salvo poi allearsi con Berlusconi e sabotare le iniziative anche di coloro che, in teoria, dovrebbero essere dei camerati?

Ed a ciò si aggiunga il fatto che il sottoscritto, all’indirizzo email di Fascismo e Libertà sardo, ha ricevuto e riceve continuamente i proclami e le farneticazioni dei forzanovisti e dei loro degni compari, come inviti a non votare, inviti a votare Forza Nuova e simili, inviti a manifestazioni (in teoria sempre apartitiche ma nella realtà sempre ben condite dai soliti simboli) e via dicendo. Come se si riferissero ad un cittadino qualunque e non al dirigente di un Movimento politico che, per quanto piccolo, ha ramificazioni in tutto il territorio nazionale e ha coerentemente una sua politica!

Solo poche persone, non appartenenti ad alcun partito politico, hanno risposto alla mia chiamata. Ma ho ritenuto che, non essendo più di una decina e dovendo coprire un territorio vasto dove decine e decine di immigrati irregolari giravano liberi, arroganti e spavaldi, non fosse il caso di andare a farsi ammazzare per cercare la gloria.

Saremo pochi, saremo piccoli, ma le iniziative e la voglia di fare non ci mancano. E, alla faccia dei traditori e dei voltagabbana, cresciamo e maturiamo consensi in Sardegna e in tutta Italia. Ma una cosa dobbiamo mettercela bene in testa: a parte significative eccezioni, dobbiamo capire molto bene che dalla cosiddetta area non solo non possiamo aspettarci alcun aiuto, ma dobbiamo addirittura aspettarci il sabotaggio.

Insomma: in internet e al telefono tutti leoni, nella vita tutti coglioni!

martedì 19 aprile 2011

Onoriamo l'uomo Arrigoni, ma senza esagerare




Chiariamolo subito, giusto per non generare fraintendimenti: chiunque sappia che cosa significhi difendere delle idee con la propria pelle non può non chinare il capo in segno di rispetto davanti alla morte di Vittorio Arrigoni. Chi sceglie coerentemente di seguire una strada, e a maggior ragione lo fa faccia in avanti, senza nascondersi dietro paraventi politicamente corretti, va stimato e onorato come un Uomo.




Vittorio Arrigoni, indubbiamente, sapeva che cosa significava metterci la faccia. Ed era diventato talmente sgradito ai suoi nemici sionisti che era stato non solo diverse volte arrestato, ma era finito addirittura in una molto poco simpatica lista di un sito internet, di cui mi occupai a suo tempo, (

www.stoptheism.com

) che incitava pubblicamente alla sua uccisione. Insieme a lui, in questo sito figuravano decine e decine di manifestanti filopalestinesi descritti come veri e propri bersagli, da indicare generosamente ai democratici obbiettivi di Sion. Ma questa lista, evidentemente, non turba i sogni democratici di Gad Lerner, Fiamma Nirenstein e compagnia aberrante, sempre pronti a gridare contro l'antisemitismo quando qualcuno ha l'ardire, invece, di copiare e incollare sul suo blog una lista di professori essi stessi dichiaratisi esplicitamente filosionisti (e, sia detto per inciso, nessuno incitava ad utilizzarli comee scudi umani, al contrario dei "democratici" sionisti e dei loro lacchè di stoptheism.com).




Questo è il simpatico avvertimento di Israele, che si prepara ad accogliere "democraticamente" i manifestanti che cercheranno, fra qualche settimana, di raggiungere Gaza con un carico di aiuti umanitari. Il messaggio dello Stato pirata è fin troppo chiaro: se vi avvicinate, vi facciamo fuori. Hanno capito, del resto, che la soglia di sopportazione dell'occidente nei confronti dei loro crimini è ancora molto alta da raggiungere.




Detto tutto ciò, però, non mi sento di condividere in pieno coloro che, anche nella cosiddetta area, omaggiano Vittorio Arrigoni quasi come un camerata, uno di noi, un soldato al quale anche i fascisti devono onori e tributi. Cerchiamo di rimanere con i piedi per terra. Arrigoni era uno per il quale il peggior insulto che si potesse fare agli israeliani era definirli "fascisti". E faceva parte di una parte politica, quella dell'estrema sinistra, che ha più volte dimostrato di aderire alla questione palestinese per questioni di mera e bassa politica, e non certamente per slancio ideale. Qualcuno si è forse dimenticato l'appello filopalestinese che diverso tempo fa fummo invitati a sottoscrivere, e dal quale fummo ignobilmente cancellati solo perchè ci presentammo come Movimento Fascismo e Libertà? O forse qualcuno si è già dimenticato le aggressioni verbali e fisiche che tutti, più o meno, abbiamo subito in quest'ultimo periodo, cominciando da un guitto d'avanspettacolo che da un palco incitava la folla al linciaggio dei militanti del MFL e finendo con la gambizzazione di Antonini, di qualche giorno fa?




Se la stessa cosa fosse successa ad uno di noi, di crepare in qualunque modo, come minimo sarebbe stata indetta una manifestazione di festeggiamenti. Se uccidere un fascista non è reato (qualcuno mi porti la notizia di una aggressione contro fascisti o presunti tali che si sia conclusa con una qualche condanna), figuriamoci esultare pubblicamente per la sua morte!




Onoriamo l'Uomo, ma fermiamoci lì. Rimaniamo con i piedi per terra, senza fare come i comunisti, alla continua e disperata ricerca di eroi. I nostri sono lì, puri e immacolati, e, almeno per ora, non credo che ce ne servano altri.

sabato 9 aprile 2011

Emergenza a Cagliari

Come qualunque cittadino cagliaritano può notare (purtroppo!) sulla propria pelle, anche Cagliari, a causa delle deliberate politiche dell’accoglienza praticate da questo governo, è letteralmente invasa da extracomunitari, lasciati incredibilmente liberi di girovagare e bivaccare per tutto il centro della città. Io stesso ho ricevuto diverse telefonate in cui molti cagliaritani si lamentavano della situazione di Cagliari. Quella che solo fino a qualche ora fa era una splendida città a misura d’uomo, gradevolissima e vivibile, adesso è diventata una sorta di Bronx: anche una semplice passeggiata in via Roma o nei dintorni è diventata impossibile, a causa dei gruppi di extracomunitari che insultano, aggrediscono, intimidiscono nella forza del numero e nell’arroganza di chi si sente impunito e, soprattutto, non ha niente da perdere.

Il Movimento Fascismo e Libertà, nella persona del sottoscritto e di chiunque voglia aderire, si rende disponibile fin da adesso alla costituzione di squadre di controllo e sorveglianza da parte di cittadini determinati e motivati, al fine di monitorare la situazione di grave disagio creatasi. Compito di tali squadre, che non devono portare alcun tipo di arma od oggetto atto ad offendere, deve essere solo e semplicemente quello di controllare la situazione e poter allertare le forze dell’ordine in caso di necessità.

Ad una situazione di emergenza si deve rispondere con una soluzione di emergenza.

Si prega di dare la massima diffusione a questo comunicato.