Dove sono i manganelli?
Gennaio (giorno 4) presa banda trafficanti di minori; (5) Scontro a fuoco con due carabinieri (feriti) a Cosenza; (10) Milano, sgominato racket accattonaggio; due fratelli condannati per omicidio prete a Mantova; (16) Uccisa e bruciata da connazionali a Ostia; (18) gang di 21 narcotrafficanti a Verona; (23) rapita bimba da un’auto; (26) Accoltellato carabiniere in una rissa.
Febbraio. (7) Coppia uccide Vincenzo Ferrari di Sora. (9) In 6 in manette per riduzione in schiavitù a Firenze, 17 a Perugia. (10) Catania, evirato da connazionali ubriachi. (19) Arrestato a Padova dopo 50 chilometri di fuga e il ferimento di due carabinieri. Marzo: (6) Ancona, ragazze che si volevano ribellare cosparse di benzina e costrette a prostituirsi; (7) Milano, presi per rapine e stupri; (7) Roma, figlia incinta costretta a mendicare. (13) Civitavecchia, tenta di rapire un bimbo dal passeggino. (15) Treviso, in galera per il sequestro di una giovane ad Asolo. (17) Badante uccide un’anziana a Sciacca (Ag); (27) Follonica, genitori indagati per la morte della figlia nella baracca. (29) Torino, coppia sevizia un connazionale;
Aprile: (3) Stupra l’ex fidanzata, condannato a Milano. (4) Minorenne a Bologna stuprata da branco di romeni. (5) Retata della polizia contro i clan romeni: 130 arresti. (9) Rissa tra connazionali ad Acilia, ferito grave. (11) Milano, nel metrò muore accoltellata alla gola da un connazionale. (13) Monza, clandestino romeno aggredisce moldava. (17) Sette condanne e otto rinvii a giudizio per pedofilia a Roma. (24) Appignano del Tronto, ubriaco travolge e uccide 4 ragazzi.
Maggio: (1) Cosenza, coppia di coniugi trucidata a colpi d’ascia da un muratore di Bucarest. (2) Nel metrò di Roma viene uccisa con un ombrello Vanessa Russo. (9) Caserta, tre arresti per rapina. (17) Rimini, condannati a 30 anni per il ciclista ucciso per futili motivi. (22) Sparatoria a Cumiana (To), due feriti. (22) In tre stuprano una barista a Magnago, Milano. (23) Minore costretta a prostituirsi in una bara a Reggio Calabria. (27) Ucciso da connazionali a Crotone. Giugno: (5) Milano, 13 fermi per sfruttamento della prostituzione. (10) Un arresto a Siena per stupro a sedicenne. (18) Rovigo, prepara cella per segregare l’ex fidanzata, arrestato. (19) Otto arresti a Torino per rapine in villa. (20) Sgominata banda internazionale che clonava carte di credito: 42 arresti. (25) A Trieste due arresti per l’omicidio di Cristina Perco. Luglio: (9) Regolamento di conti con sparatoria ad Arese; (11) Roma, 40 arresti per carte clonate; (15) A Firenze arresti per violenze sessuali di gruppo. (23) Caltanissetta, ucciso per debito da 500 euro. (30) A Taranto lancia molotov contro la suocera; (31) Palermo, tenta di rapire un bimbo, arrestato.
Agosto: (4) Bologna, stuprata una badante; (14) Firenze, esce per indulto, sevizia e violenta prostitute; (17) Due romeni rapinano ciclista (che poi morirà). (20) Siena, ubriaco investe pedone e picchia carabinieri. (21) Torino, scoperta banda per 108 furti in concessionarie di auto. (21) Aggredito da due romeni il regista Francesco Tornatore. (21) Nel Trevigiano arrestato un romeno per l’omicidio di due coniugi in una villa. (22) Stuprata per un mese da un connazionale.
Settembre: (8) Violentata ad Arezzo da un clan romeno. (12) Quindici arresti per furto a Torino. (20) Roma, coppia si apparta e viene aggredita. Lei anche stuprata. (22) Subiaco, arrestato per abusi su bimba di 5 anni. (24) Sgominata la banda dell’«Arancia meccanica» che rapinava e picchiava coppiette. (27) Reggio Emilia, ucciso a un posto di blocco dopo un furto; a Roma regolamento di conti, un morto e due feriti.
Ottobre: (2) Condannato per mutilazioni genitali della fidanzata. (8) Enna, picchiano in casa imprenditore; a Rubiana anziano malmenato; Firenze, abusano di un 13enne; (9) aggredito e ferito con 38 coltellate a Nettuno;
(12) Treviso, violentata su sagrato delle chiesa; (13) Roma, stupra ex fidanzata mentre a Bologna un altro romeno stupra per la seconda volta la figlia; (14) un morto dopo rissa a Latina;
(30) Bologna, sfrutta e sevizia fidanzata.1
Non fatevi prendere dalla fretta, e leggeteli tutti: questo è un piccolo riassunto dei crimini, spesso gravi ed efferati, che gli extracomunitari – e in particolar modo zingari – hanno commesso negli ultimi dieci mesi. Si va dallo stupro al rapimento, passando per i pestaggi, le rapine, gli omicidi, le risse, le evirazioni…
I dati, dal canto loro, parlano chiaro: su 100 delitti che vengono regolarmente denunciati alle forze dell’ordine, 40 risultano essere ad opera di stranieri o extracomunitari. I rom, in questo primato del grottesco e dell’aberrazione, hanno il primato degli omicidi, delle rapine, dei reati a sfondo sessuale. Certamente è sbagliato affermare che i rom sono tutti criminali, ma il 90% di loro sicuramente si. Ci siamo vicini.2
Di tutto questo devo ringraziare innanzitutto sessanta anni di antifascismo ignorante e rozzo, basato sul politicamente (s)corretto, sulla tolleranza sempre e comunque, sulle leggi che permettono sempre ai criminali di farla franca, condito da permissivismo e buonismo dispensato a piene mani da tutti i media del regime.
Devo ringraziare il precedente governo – quello che gli imbecilli ( e tanti ce ne sono ) ricordano ancora come il governo dei camerati, che con la Bossi-Fini ha aperto le porte – quasi in maniera indiscriminata – agli extracomunitari: lasciate perdere le risse tra il Pecoraro e la Santanchè, e guardate i dati.
Devo ringraziare questo governo, perché, contrariamente a quanto hanno fatto tutti gli altri governi europei – non solo ha fatto uscire di galera un nuovo esercito di delinquenti grazie all’indulto – ma tanti altri ne ha benevolmente accolti in seguito all’entrata della Romania nell’Unione Europea, rifiutandosi di prendere le precauzioni necessarie come tutti gli altri Paesi hanno fatto. E adesso è costretto a varare leggi e decreti di emergenza, consapevole che la rabbia della gente va montando e quindi tanto vale una qualche legginetta – chissà come, quando e se verrà mai applicata – utile a far tacere, almeno per un po’, il popolo bue.
E si assiste così al solito teatrino di dichiarazioni e controdichiarazioni, sui giornali o su Porta a Porta, dove sentiamo sempre i soliti monologhi e assistiamo sempre allo stesso spettacolo. Anzi no.
Qualcosa che merita di essere citata c’è: Veltroni che passa da quella sua retorica untuosa e viscida che gli ha fruttato prima la poltrona di Roma ( e basta fare un giro per Roma per essere invasi dalla tristezza e dallo sconforto: la dove prima passarono i centurioni romani, e dopo quasi duemila anni le camicie nere Fasciste in parata, ora giacciono sporchi e sudici immigrati pronti a rubare qualunque cosa capiti loro a tiro, o pronti ad abusare di una qualunque ragazza italiana ),
e poi quella del PD, ad essere un castigamatti che chiede ed esige il pugno di ferro. Amato si preoccupa perché dice che ha paura che qualche gruppuscolo appartenente alle tifoserie romane pensi a farsi giustizia da solo. A questo pensa il nostro Ministro: non al fatto che i nuovi barbari, negri, rom, zingari, nigeriani e quant’altro ci stiano invadendo e ci stiano massacrando senza pietà alcuna, quanto al fatto che prima o poi arrivi qualcuno che, rottosi finalmente i cosiddetti di uno Stato lassista, cialtrone e corrotto come quello che abbiamo ( e che ci siamo ampiamente meritato ), cominci a prendere spranghe, fucili e pistole e si metta a fare quel che suddetto Stato non fa: semplici ronde ( al nord sono già una realtà ) di volontari che pattugliano le loro strade e le loro piazze. Siamo noi la preoccupazione del Ministro, noi i sospetti: non di certo le migliaia di rom che vengono qui perché ormai là da loro si è sparsa la voce: in Italia le leggi non si rispettano; puoi rubare, ammazzare, violentare e dopo un po’ sei fuori3. Anche loro – forse più di noi – cominciano a conoscere al meglio la realtà italiana: sanno che qualunque cosa accada ci sarà sempre un Giordano, o uno Scanio, o un Casarini ( quest’ultimo, quantomeno, in un Paese civile – quale noi non siamo – sarebbe in galera e non a pontificare per le strade italiane la guerra proletaria ) che si alzerà in loro difesa. Che ci sarà sempre un magistrato, magari una Forleo qualsiasi, pronto a scarcerarlo per un vizio di forma, per un errore burocratico o al meglio – se il delinquente è fortunato – si guadagna pure un contratto tv e il soggiorno in apposito residence pagato dai cittadini.
Non contento, il nostro solerte ministro lancia un’altra staffilata, e oggi proclama: “Abbiamo varato questa legge per impedire alla bestia razziale di uscire fuori”. A parte il cattivo gusto di un simile esempio, ecco cosa pensa il ministro degli italiani che iniziano a sbuffare e che non sopportano più l’ondata dei nuovi barbari straccioni: razzisti, intolleranti. E perché no, ci stanno sempre bene i seguenti epiteti: nazisti, fascisti, negatori dell’Olocausto, antisemiti. Ecco quello che dice il ministro che ci rappresenta di noi: che siamo bestie razziali.
La legge infatti lui non l’ha certamente varata per la sicurezza dei suoi cittadini, bensì per evitare che una parte di quei cittadini si comportasse da razzista. Geniale.
Ma non dobbiamo stupirci: Amato, e con lui l’intera classe politica italiana – dalla Presidenza del Consiglio passando all’ultimo assessore comunale – e i rom hanno lo stesso identico obiettivo: depredarci e salassarci, spremerci come limoni e poi buttarci quando siamo inservibili. Proviamo a pensarci. I rom rubano Mercedes, BMW, autoradio e simili; i nostri politici girano con scorte costosissime ( spesso ingiustificate ) su auto blu con annessi lacchè, nani e ballerine tutti pagati dal contribuente. I rom entrano nelle nostre case, ci pestano, magari si appartano un venti minuti con la figlia dei malcapitati, e ci portano via tutto; i nostri governanti hanno inventato tasse e balzelli a non finire, tanti da fare impallidire anche il peggior sistema di tassazione feudale del Medio Evo, fino a costringerci a risparmiare sul pane, sulla bolletta, sul vestiario per i bambini. I rom spacciano la cocaina; i nostri politici la comprano ( ricordate Mele? ). I rom picchiano, violentano, rapinano, accoltellano, uccidono; i nostri politici li liberano. I rom violentano le nostre donne chiamandole “puttane”, e nel frattempo massacrano vecchiette che hanno osato chiedere di abbassare il volume dello stereo a tutto volume del macchinone; i nostri politici ci insultano pure loro, prendendoci per idioti: ci chiedono sacrifici, mentre loro hanno stipendio da 20.000 euro al mese tutto compreso, e oltraggiano le nostre intelligenze costringendoci a sorbirci Costanzo ( noto massone piduista ), quella specie di donna che è sua moglie, la De Filippi, l’Isola dei Famosi e tutto il baraccone di sgualdrine, ricchioni e papponi palestrati e supertatuati.
Leggo, tra le altre cose, che diverse tv si contendono lo zingaro che ha ammazzato quattro ragazzini al volante del suo camioncino, mentre era completamente ubriaco. Deve pure scrivere un libro. Ce lo vedremo alla tv, con Costanzo, la De Filippi, e magari lo mandano pure al Grande Fratello.
Ora c’è da chiedersi: dove sono i manganelli? Dove sono le spranghe? I fucili? Gli stivali con la punta in ferro? Questa diventa l’unica soluzione per scacciare dal Parlamento i pidocchiosi che ci stanno dentro: scendere in strada, con spranghe, forconi e manganelli e andarli a stanare casa per casa. La battaglia è disperata, ma vale la pena: il nemico è un gruppo di pidocchiosi cacasotto. Già lo vedo Veltroni, Prodi e il Calderoli con la pappagorgia scappare dalla folla inferocita: se la farebbero sotto, e non li vedremo più per almeno dieci anni.
Siamo in una situazione che è assai peggio della Francia della Rivoluzione: là c’era un ristretto gruppo di governanti che, mentre la popolazione moriva di fame e di stenti, consumava e si circondava dei lussi più estremi, completamente isolata dal resto del mondo che c’era fuori dai loro lussuosi palazzi. La stessa Maria Antonietta rispondeva a chi le faceva notare che il popolo non riusciva a comprare il pane: “Mangino le brioches!”
Qui è la stessa identica situazione, ma c’è tutta una intera rete di massoneria, mafia, clientelismi e corruzioni di partito radicata fin nelle circoscrizioni cittadine che moltiplica a dismisura il numero dei nemici.
Il prezzo che i francesi hanno dovuto pagare per dormire qualche ora di sonno sereno è stato dar fuoco a qualche palazzo, far saltare teste, ghigliottinare i traditori della Patria. E’ servito: in Francia se lo ricordano ancora.
Quando si è comandati a bacchetta da un governo illegittimo, che ci violenta moralmente e permette di violentarci fisicamente, che ci tassa fino a ridurci alla fame, che manda nelle ditte la GdF con le mitragliette mentre interi quartieri di Napoli o di Palermo pagano il pizzo, che mostra il più totale disprezzo per noi considerandoci non come cittadini, bensì come sudditi, la violenza diventa allora l’ultimo strumento, l’estrema soluzione per riprenderci quello che ci è stato tolto.
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FONTI:
1 Il Giornale
2 I dati sono stati resi pubblici da diversi istituti di statistica nonché da politici di diversi, talvolta opposti, schieramenti: non dovrebbe essere difficile confermare la loro veridicità.
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www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=217554Andrea Chessa _ Coordinamento MOVIMENTO FASCISMO E LIBERTA’ Regione Sardegna
4 novembre 2007