sabato 21 marzo 2020

Dopo il coronavirus bisognerà preparare qualche colpo in canna, a cominciare dagli italiani


È quasi divertente vedervi fare i deficienti sui balconi o cercare di fare i rivoluzionari con gli aperitivi clandestini in terrazza, ma se ci pensiamo bene, alla fin fine, siete una miserevole, lurida massa di coglioni. Meritate di essere trattati così. Anzi, vi è andata pure bene. Forse meritereste pure di peggio.  

Chiariamo la situazione, che forse non è chiara a degli analfabeti (funzionali o meno) come voi.

Sappiamo benissimo, come chiunque non si sia semplicemente fermato ad ascoltare i camion con altoparlante che girano per le città – con tanto di altoparlanti – a spargere il terrore, che il virus, di per se, non è particolarmente aggressivo. Non più di tante altre influenze stagionali, assai meno di tante altre malattie. Lo avete capito che il coronavirus, di per se, non è eccessivamente pericoloso? Oppure pensate che sia come il colera? Il problema è un altro. Probabilmente, presi come siete dallo scrivere minchiate su Facebook, non lo avete ancora capito. Serve che qualcuno ve lo spieghi, e lo faccia con termini che siano per voi facilmente comprensibili. Ci provo io. Il problema sapete qual è? Che questo virus non è mortale, ma ha un’alta facilità di contagio. E noi, i virus con una alta probabilità di contagio, non ce li possiamo più permettere. Perché? Perché, in dieci anni, sono stati sottratti alla sanità pubblica quasi 40 miliardi: sono, più o meno, 4 finanziarie dello Stato Italiano, una cifra spaventosa. La sinistra, negli ultimi 10 anni, ha attinto alla spesa sanitaria per esigenze di finanza pubblica, per rispettare i diktat della UE, per non far salire lo spread, per rispettare i parametri di bilancio. 

È questo il risultato finale di politiche a dir poco criminali, chiaramente ed esaustivamente riassunte nel rapporto dell’Istituto GIMBE – Evidence For Health (uno degli Istituti più autorevoli in materia sanitaria della Nostra Nazione), che potete trovare a questo collegamento: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato6678589.pdf. Studiando questo documento, infatti, notiamo come gli ultimi Governi abbiano attinto alla spesa sanitaria per finanziare le loro fallimentari politiche economiche: solo nel quinquennio 2010-2015 sono stati sottratti agli ospedali 25 miliardi. E chi ha governato l’Italia nel quinquennio 2010/2015? È presto detto: 

-        16 novembre 2011 – 27 aprile 2013: Governo Monti (quello della Riforma Fornero, dei tagli alla Sanità, della testa chinata in Europa);
-        28 aprile 2013 – 21 febbraio 2014: Governo Letta;
-        22 febbraio 2014 – 12 dicembre 2016: Governo Renzi;
-        12 dicembre 2016 – 1 giugno 2018: Governo Gentiloni.

Quattro Governi, è bene ricordarlo, nati tutti da inciuci di palazzo, senza uno straccio di legittimazione popolare. Praticamente possiamo dire che, salvo l’anno 2011 di Silvio Berlusconi, e salvo un anno e mezzo del primo Governo Conte, la sinistra, in Italia, ha governato quasi ininterrottamente negli ultimi 10 anni, riuscendo a disintegrare – né più né meno – la sanità pubblica, quel fiore all’occhiello della Nostra Nazione iniziato da Giolitti, perfezionato nel Ventennio Fascista da Benito Mussolini e che per decenni le altre nazioni europee (e non solo) ci hanno invidiato e copiato. E cos’è che, parallelamente, cresceva a dismisura, senza conoscere crisi, tagli, concorrenza? L’affare dei clandestini: a conti fatti, in Italia, dal 2010 al 2018, per permettere a centinaia di migliaia di parassiti di venire a svernare in Italia, sono stati spesi 20 miliardi. Una cifra folle, da capogiro, pari a più della metà di quanto è stato sottratto alla sanità pubblica. Non sappiamo quanti soldi questo Governo abbia ripreso a spendere per gli invasori: accedere a qualche straccio di documento diventa sempre più difficile, almeno per gli ultimi dei coglioni, quali noi (e soprattutto voi) siamo. 

È un’esagerazione dire che hanno tolto soldi alla Sanità per darli ai clandestini ed alle ONG che li parcheggiavano sulle nostre coste? Forse, ma così è. 

Quando vi dicevamo “Prima gli italiani” – e lo facciamo dal 1991, anno di fondazione del Movimento Fascismo e Libertà, mentre le parole d’ordine di quell’altro che tanti di voi cretini idolatrate erano “Napoli colera” e “Secessione del Nord” – e voi ci avete denunciati, insultati, ostracizzati, boicottati, picchiati, presi in giro, volevamo dire esattamente questo. Volevamo dire che mentre questa Nazione colava a picco, con indicatori economici e macro-economici a dir poco disastrosi, voi, mentre vi arrabbattavate per un contratto a scadenza sei mesi, gridavate di aprire i porti, gridavate all’accoglienza, e ci portavate in Tribunale per ogni manifesto che osavamo mettere sui muri delle vostre città (sempre legalmente e pagando quello che dalle amministrazioni comunali ci veniva chiesto, ovviamente, mica come i vostri amichetti dei centri sociali, abituati a distruggere e ad imbrattare le città senza mai pagare il conto, grazie agli amici in Magistratura Democratica), sempre più sporche, sempre più preda della delinquenza straniera, sempre più marce, sempre più senza controllo. 

Adesso non potete più ammalarvi, nemmeno di un’influenza del cazzo, perché i posti letto, per voi (ed anche per noi, purtroppo), non ci sono più: sono stati convertiti in centri di prima accoglienza, in corsi di inserimento al lavoro per clandestini, in redditi di cittadinanza regalati a fancazzisti (che continueranno a prendere i loro immeritati soldi mentre le partite IVA – il vero motore economico di questa Nazione – vengono umiliate con 600 euro al mese che non valgono nemmeno tutta la carta che bisogna produrre per ottenerli). E siccome non vi potete ammalare dovete restare chiusi in casa, perché altrimenti rischiate di schiattare in un anonimo lettino di ospedale, ché nemmeno i vostri parenti possono venire a stringervi la mano prima che tiriate le cuoia. Siete passati da “abbraccia un cinese” e “il vero virus è il razzismo” al denunciare poveri cristi che portano a passeggio il cane o si fanno la corsetta mattutina, e l’avete fatto con una tale naturalezza, con una faccia da culo così grande, che forse, dico forse, viene da pensare che questo merdoso virus, forse forse, ve lo meritiate. Non noi, beninteso. Abbiamo solo la sfortuna di avervi come nostri connazionali, ma noi abbiamo fatto di tutto per avvisarvi. Di più: perfino i nostri genitori e le nostre mogli si stupiscono di come quelli di Fascismo e Libertà resistano ancora, urlino, strepitino, seppur inascoltati, ma nonostante tutto non abbiano ancora mollato – e qualcuno, tra noi, se lo potrebbe pure permettere di mandarvi sacrosantemente a fanculo. 

Siete stati voi a legittimare questa classe dirigente di criminali, che mentre cominciavamo a morire come coglioni, buttati nell’angolino di qualche camera di ospedale, ci dicevano che non dovevamo preoccuparci, che se lo facevamo eravamo razzisti, xenofobi e fascisti, salvo poi costringerci a stare a casa, a smettere di lavorare senza sapere come portare i soldi in famiglia. È qualcosa che si avvicina di molto alla legge marziale, se non ve ne siete accorti. E adesso che dobbiamo, perfino noi, adattarci a questa situazione – essere costretti a stare a casa e a non lavorare perché non possiamo rischiare di ammalarci, ché posti letto, per noi, non ce ne sono più (1 ogni 250 abitanti, meno della Romania) – ci trattate come degli imbecilli se cerchiamo di invitarvi alla calma, di rispettare le disposizioni governative, di cercare di non ammalarvi per non morire soli, perché i vostri parenti non potranno nemmeno avvicinarsi a stringervi la mano negli ultimi momenti? Pensate di essere rivoluzionari andando in giro a fare l'aperitivo in strade deserte? A violare le disposizioni sanitarie? A falsificare le autocertificazioni? No. Siete solo dei coglioni. Dei coglioni che rischiano di ammalarsi e di far ammalare gli altri. Se fossimo in una Nazione “normale” al minimo sareste stati fucilati in mezzo alla strada – come propone De Luca, il governatore della Campania che tutti idolatrano perché dice cose da fascisti (“Siamo in guerra”, “Se fate la festa per la laurea bisogna venirvi a cercare col lanciafiamme”, “Purtroppo in Italia non possiamo utilizzare i metodi terapeutici della Cina”) pur non essendo un Fascista, e quindi lui se le può permettere, mentre noi veniamo denunciati in un battito di ciglia. Al massimo meritereste di non venire curati e lasciati a morire dentro una stanza senza cibo né acqua. Ma tanto siamo in Italia, Nazione incivile per definizione dal ’45 in poi, e quindi verrete trattati come persone normali. Non preoccupatevi:  potrete continuare a dire le vostre cazzate su Facebook as usual – come sempre – per usare un termine inglese, la lingua che vi illudete di saper parlare, quando non sapete nemmeno l’italiano. Potrete farlo ancora per poco, però: quando diventeranno operative le nuove delibere AGCOM che, sotto le mentite spoglie della lotta alle bufale, mirano a mettervi il bavaglio anche sulla vostra paginetta Facebook (dove al 90% pubblicate solo minchiate e stupidaggini), non potrete nemmeno più farlo. Vi rimarranno le foto degli spritz coi soldi della pensione di nonna (se non sarà schiattata per il coronavirus) e le foto di cuccioli (quelli che avete bastardamente abbandonato in massa in queste ultime settimane – perché non siete in grado di prendervi cura di voi, in tempi di crisi, figuriamoci di un altro essere vivente indifeso). 

Vi pisceranno in testa dicendovi che piove, e voi dovrete pure applaudire contenti. Anzi: lo state già facendo. Avete eletto a grandi statisti questi governanti da strapazzo, che hanno sottovalutato la crisi e vi hanno mentito fino alla fine, salvo poi mettervi in quarantena. In una Nazione civile questa gente sarebbe dovuta finire dentro un vagone piombato, ma voi non siete civili, quindi ve li meritate tutti. 

Forse, quando e se tutto questo sarà finito, bisognerà fare i conti con un bel po’ di gente e preparare qualche colpo in canna: l’Unione Europa, la Von der Leyden che programma l’assalto ai nostri titoli più importanti, la Germania che ci ha guardati affondare col sorriso sulle labbra, i francesi che ci hanno perculato, una classe di governanti inetti, cialtroni, massoni e mafiosi. Ma, prima di tutto, bisognerebbe cominciare da voi: dagli italiani.

domenica 15 marzo 2020

Mandate uno psichiatra in Vaticano


Qualcuno deve consigliare uno psichiatra al Vaticano, perché il comportamento di Papa Giudeoglio ed i suoi sermoni, ormai, cominciano ad avere qualche cosa di patologico. Anche nell’ultimo sermone – rigorosamente via internet – il gesuita si è augurato che il coronavirus non faccia dimenticare il dramma dei migranti (cioè clandestini) che fuggono dalle guerre e bla bla bla… 

Ora bisogna riflettere sul fatto che un Papa abbandoni completamente l’agenda che ci si aspetterebbe da lui (il dramma dei cristiani perseguitati, il calo delle vocazioni all’interno della Chiesa Cattolica, la crisi economica che sta abbattendo economie più o meno solide – come quella italiana) per dedicarsi solo ed esclusivamente ad un’unica, incessante, martellante e quasi violenta propaganda di pubblicizzazione dell’immigrazione clandestina. Non stupisce che questo gesuita in odore di loggia massonica piaccia anche e soprattutto a sinistra: entrambi paiono animati dal desiderio di disintegrare gli ultimi brandelli di Tradizione e di omogeneità etnica con iniezioni forzate di milioni di clandestini all’interno del continente europeo, e specificamente la Nostra Nazione.

Delle due l’una: il Papa deve rispettare una ben precisa agenda politica (la stessa dei Rockfeller, dei Soros e dei suoi sgherri alla Emma Bonino e Laura Boldrini) oppure è un malato di patologie ossessivo-compulsive, tali da sfociare nel parossistico, quasi nel violento (ed egli non è affatto nuovo a manifestazioni di violenza e di irrequietezza, anche fisica).


Basta, non ne possiamo più: fate curare lui oppure fate curare i nostri poveri testicoli.

sabato 14 marzo 2020

Clandestini in fuga dall'Italia? Meglio così. A mai più rivederci.



Con un po’ di cinismo potremmo dire che “Non tutti i mali vengono per nuocere” ma, a guardare il Mediterraneo, il cambio di situazione rispetto solo fino a qualche settimana fa è evidente: gli sbarchi di parassiti africani sulle coste italiane sono completamente azzerati. Da quando il coronavirus impazza in Italia, e il Governo nazionale ha preso tutta una serie di misure per contenerlo, sembra che le epidemie e le carestie, in Africa, non ci siano più, e che i taxi del mare, pomposamente definiti ONG, non abbiano più bisogno di rischiare di uccidere finanzieri per sbarcare il loro carico di merce umana. Di più: molti quotidiani locali riportano che gli africani stanno assaltando le loro ambasciate di riferimento per chiedere di poter lasciare l’Italia e far ritorno nei loro paesi di origine africani. 

Ma come…? Non scappavano dalla guerra? Non scappavano dalla fame, dalla carestia, dalle torture? Come possono anche solo pensare di rischiare di ritornare nei famigerati gulag libici (che nessuno ha mai visto, ma tant’è…)?

Un’altra piccola dimostrazione, casomai ce ne fosse ancora bisogno, di come la stragrande maggioranza dei parassiti che sono venuti a svernare in Italia non abbiano alcuna intenzione di integrarsi o di migliorare la propria condizione di vita, bensì abbiano preso la Nazione per una enorme mammella da mungere: finito il latte si ritorna a casa.

In fondo va bene così. Andatevene pure. L’Italia è nostra. La risolleveremo noi italiani, quei pochi che ci credono ancora, con le nostre sole forze, come abbiamo sempre fatto. Tornate pure a casa, scappate dal coronavirus, e a mai più rivederci.

"Hanno fame? Che paghino i loro debiti": chi è Klaus Regling



In seguito al mio articolo “Dall’Unione Europea non bisogna uscire. Bisogna distruggerla. Per il bene dell’Europa” un lettore mi fa notare che la scioccante frase “Muoiono di fame? Non importa, paghino i loro debiti” che ho citato non è di un “anonimo burocrate europeo”, come ho scritto, ma di un personaggio ben più famoso: Klaus Regling, considerato l’uomo più potente dell’Unione Europea. 

Google mi dà una mano, e scopro che il mio lettore ha effettivamente ragione. Questa frase scandalo, che esprime tutta la disumanità del personaggio, fu addirittura seguita dalla dichiarazione, sempre di Regling, di non pagare le pensioni dei greci, se ciò avrebbe permesso loro di pagare il debito contratto con l’Unione Europea per gli aiuti ricevuti. Ecco il modo in cui il capo supremo del MES (avremo modo di parlare anche di questo), colui che effettivamente ha le chiavi della cassaforte europea, tratta i cittadini europei.

Di questo potentissimo quanto poco conosciuto burocrate uno dei pochi articoli interessanti è quello di Agi.it, che vi proponiamo. Mettetevi un cappotto, perché vi verranno i brividi: https://www.agi.it/economia/riforma_mes_klaus_regling_chi_e_da_finire_-6592900/news/2019-11-22/.

Dall'Unione Europea non bisogna solo uscire. Bisogna distruggerla. Per il bene dell'Europa.



Se perfino il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, colui che arrivò a creare un vero e proprio conflitto di poteri dello Stato sulla nomina di Paolo Savona come Ministro dell’Economia nel primo Governo Conte pur di non dispiacere i suoi padroni europei, è arrivato ad avere qualcosa da ridire sulle parole di Christine Lagarde, Presidente della Commissione Europea, significa che la pugnalata inferta dai tecnocrati di Bruxelles all’Italia è stata davvero forte.

Durante l’ultima riunione per discutere le strategie per combattere la crisi economica europea ed il coronavirus – che ha messo la Nostra Nazione in ginocchio – il Presidente Lagarde ha ribadito, nettamente, la sua decisione di non “chiudere” lo spread italiano, sostenendo che “Non spetta alla UE incidere sullo spread”. Parole imbarazzanti, che in poche ore hanno letteralmente devastato tutte le Borse europee, in special modo quella italiana, che si è vista bruciare qualcosa come 80 miliardi. Piazza Affari registra il peggior risultato di tutta la sua storia – un tragico 16,92% - mentre, se l’Italia piange, le altre nazioni europee sicuramente non ridono (Londra è scesa di botto a -10).

Una gaffe incredibile che fa il paio con quel “Muoiono di fame? Paghino i loro debiti” pronunciato da un anonimo burocrate europeo durante una delle riunioni per fronteggiare la crisi greca, registrato di nascosto dall’ex Ministro dell’Economia greco Varoufakis, e che ben fa capire l’atmosfera con la quale vengono affrontati i problemi della UE.


Una gaffe talmente grande, quella della Lagarde, che non solo l’ha costretta a delle parziali ritrattazioni qualche ora dopo, ma ha spinto perfino Mattarella – colui che più di tutti si è speso per difendere la UE sempre e comunque, in capriole di servilismo che tanto disonore hanno creato alla Nazione – ad intervenire con delle dichiarazioni che, sulla sua bocca, provocano scandalo: “L’Italia sta attraversando un momento difficile. La sua esperienza di contrasto al coronavirus sarà probabilmente utile per tutti i Paesi dell’Unione Europea. L’Italia pertanto si attende, nel comune interesse dell’Unione, quantomeno iniziative di solidarietà, e non mosse che possano ostacolarne l’azione”

Traduzione: ci avete lasciato completamente soli, negandoci perfino le mascherine ed i respiratori artificiali, trattandoci come lerci e zozzoni (si è poi scoperto che, probabilmente, il “paziente zero” del coronavirus proviene da quella stessa Germania che ci ha trattato come appestati, ridendoci in faccia), almeno non rompeteci le palle con lo spread, se dovremo ritoccarlo per cercare di non far affondare definitivamente la nostra economia.

Se pure Mattarella si incacchia, dicevamo, vuol dire che, evidentemente, la misura è colma.

La Nostra Nazione non ha ricevuto nessuna azione concreta di solidarietà da parte dell’Europa, nessun aiuto, nessuna iniziativa che potesse aiutarci in qualche modo a combattere l’emergenza. Anzi, peggio: le nostre navi sottoposte a quarantena, l’Africa che sbarra le porte in faccia ai nostri croceristi – quelli che gli permettono di non morire ancora più di fame, per intenderci – i nostri vicini di casa che sbarrano i confini con esercito e mezzi militari. Unica eccezione: la Cina.


Ricordiamocene tra qualche settimana, quando quello che abbiamo passato noi a febbraio e nelle prime due settimane di marzo accadrà alla Francia ed alla Germania. Le quali prima ci hanno sbeffeggiato per le nostre misure di contenimento del virus, e ora cominciano ad adottare le stesse identiche soluzioni per cercare di evitare un contagio che, anche nei loro Paesi, pare inarrestabile. 

L’ennesima dimostrazione di come la UE sia un progetto fallimentare e dannoso, dal quale non solo bisogna scappare a gambe levate, ma che bisogna distruggere completamente. Per il bene dell’Europa.