Pensare che per anni
abbiamo avuto uno come Pietro Grasso a rappresentare le istituzioni rende
benissimo l’idea del livello di bassezza raggiunto dal nostro Stato.
Qualche giorno fa, in particolare,
questo personaggio, alla disperata ricerca di consensi e di voti, si è esibito
in un insieme di frasi deliranti, tali da far venire l’orticaria perfino alla
Gruber, che di solito, quando si tratta dei suoi amici di sinistra, è
particolarmente disinvolta.
Incalzato da un
giornalista (di cui adesso mi sfugge il nome) sul problema immigrazione,
Grasso, senza alcun senso del ridicolo, risponde: “Berlusconi come al solito le
spara grosse, perché seicentomila immigrati nemmeno ci sono nel Paese. Quindi
sono dei dati assolutamente inventati”. Lilli Gruber, a questo punto, ribadisce
la cifra degli immigrati irregolari: seicentomila. Grasso continua imperterrito
e spara subito la seconda nefandezza: “E perché non lo ha fatto [di
rimpatriarli]prima? Perché non lo ha fatto quando era al Governo?”
Siamo al delirio più totale
ed al nulla cosmico che non meriterebbe nemmeno una smentita se al posto di
giornalisti conniventi e compiacenti ci fosse qualcuno dei nostri. Qualcuno faccia
sapere a Pietro Grasso che, secondo i dati Istat, gli stranieri regolari, in
Italia, sono all’incirca sei milioni. A questi devono aggiungersi ben più di
mezzo milione di immigrati irregolari, che secondo l’Istat sarebbero, all’incirca,
tra i cinquecento e gli ottocentomila (incredibile ma vero non è possibile
fornire una cifra precisa: non sappiamo quanti stranieri che non hanno alcun
diritto per rimanere sul suolo Patrio siano presenti nel nostro Paese). Se Pietro
Grasso che risponde “E perché non li ha rimpatriati prima?”, delle due cose una:
Pietro Grasso è un grossolano ignorante, oppure Pietro Grasso è in malafede. Oppure,
terza opzione, un insieme di entrambe le cose.
Sarebbe anche ora di
ricordare a questo disperato che il centrosinistra governa ininterrottamente
questo Paese da 7/8 anni: gran parte di quei seicentomila irregolari, Grasso se
ne faccia una ragione, sono stati causati, nella stragrande maggior parte dei
casi, dalle scellerate politiche buoniste e criminali attuate dagli ultimi governi dei suoi amici, che hanno scientemente favorito l’invasione della Nazione da parte di
genti straniere. Quando governava Silvio Berlusconi, e parliamo di quasi due
lustri fa, vuoi per fortuna o vuoi per una maggiore capacità del centrodestra
ma il numero degli sbarchi era sensibilmente minore.
Nessuno, né il giornalista
connivente né la Gruber, fa notare queste evidenze. La conduttrice, però, si
intestardisce: vuole cercare di far dire a Pietro Grasso qualcosa di sensato: “C’è
chi ha diritto di restare nel nostro Paese e chi no. Chi non ha diritto di
restare nel nostro Paese deve essere rimpatriato?” È una domanda diretta e
semplice: un si, un no, e spieghi perché è si o no. Invece Grasso “sbarella”
miseramente: “Io… io penso che il… abbiamo il dovere dell’accoglienza, dell’integrazione…
così come dice Papa Francesco, e di poter riuscire a dare a degli esseri umani,
che sono uguali ai nostri poveri… non dobbiamo fare del…” Lilli Gruber si
spazientisce: “Però non mi ha risposto alla domanda”. Pietro Grasso, però, è in
confusione: “No… io… penso che li dobbiamo certamente trattenere… dobbiamo
farli integrare in quella che è l’attività lavorativa… perché altri paesi…” La
conduttrice lo interrompe un po’ sarcastica: “Anche se non hanno diritto li
dobbiamo lasciare sul nostro territorio.” Ma ormai Grasso è avulso dalla
realtà: “Perché non hanno diritto? Il diritto di vivere, il diritto di essere…
di un essere umano… l’articolo 1 della dichiarazione dei diritti dell’uomo dice
che tutti gli esseri nascono liberi e uguali, in diritti e dignità [mormorio
sommesso della Gruber in sottofondo]”.
Innanzitutto mi viene da
pensare che quelli di sinistra, fino a qualche anno fa, strepitavano non appena
il Papa emetteva un fiato, cianciando di laicità dello Stato Italiano e del
dovere, da parte del Pontefice, di non intromettersi nelle questioni di un
altro Stato sovrano quale è l’Italia. Ora che il Papa sembra uno di
Rifondazione Comunista con la papalina in testa lo citano come una grande
autorità. Quanta ipocrisia!
A parte questo, è semplicemente
sconvolgente che colui che è da sempre stato un uomo delle istituzioni
italiane, un Magistrato prima ed il Presidente del Senato poi, non abbia nemmeno
la minima concezione della Nazione come organismo legalmente e giuridicamente adibito
a decidere, in base alla propria legislazione interna, se un cittadino
straniero abbia o non abbia il diritto di rimanere all’interno dei propri
confini, per quali motivi e per quanto tempo. Sono nozioni base che ti
insegnano al primo anno di Giurisprudenza (a noi lo insegnavano anche in
Educazione Civica) e che una persona con un curriculum come quello di questo
personaggetto dovrebbe ormai aver interiorizzato. Invece lo vediamo cianciare
per slogan, come un qualunque drogato di qualche centro sociale di estrema
sinistra.
Davvero il 4 marzo volete
affidarvi a gente del genere?
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