In queste ore il dibattito
politico è animato dalla insegnante al corteo di Torino che, con una bottiglia
in mano ed in evidente stato di alterazione, insulta i poliziotti in assetto
antisommossa che cercano di evitare il contatto tra i militanti di CasaPound,
che manifestavano legalmente e pacificamente, e i teppisti dei centri sociali.
“Poliziotti mi fate schifo!
Dovete Morire! Mezza cartuccia del cazzo!”: ecco le frasi che, con la sobrietà
e l’eleganza che caratterizza le donne di sinistra, quella che poi si scopre
essere una insegnante grida contro i poliziotti. Fermata dall’inviato di Matrix
la pasionaria, della quale possiamo anche solo lontanamente intuire l’obbiettività
di insegnamento che sicuramente applicherà nel proprio lavoro tra le aule
scolastiche, dimostra di aver ben digerito quel clima di odio e di caccia all’uomo
contro i Fascisti che viene fomentato e cavalcato dai principali attori della
sinistra (Laura Boldrini, Pietro Grasso, Emanuele Fiano): “Certo, ho detto
quelle parole perché loro stanno proteggendo i fascisti, e perché un giorno
potrei trovarmi fucile in mano a combattere contro questi individui”.
Cosa accadrebbe se un
Fascista invocasse le armi contro gli avversari politici? Quante ore e ore di
pianti strappalacrime e di appelli contro la pericolosa violenza nazifascista
dovremmo sorbirci a reti unificate dalle bocche delle Boldrini, dei Grasso, dei
Fiano, dei Saviano, dei Lerner? Invece una insegnante che platealmente insulta,
minaccia ed augura i peggiori male alle forze dell’ordine che hanno il solo
torto di far si che un comizio legalmente autorizzato possa svolgersi senza
incidenti, non fa alcuna notizia. Di più: conosco personalmente una insegnante cagliaritana
di destra che, davanti ai suoi alunni e ai suoi colleghi, è stata insultata da un
collega uomo che le ha augurato, con quelle delicatezza e dolcezza proverbiale
dei sinistri, di finire come il Duce: fucilata ed appesa per i piedi a piazzale
Loreto. Il livello di odio e di isteria che sta raggiungendo questa gente comincia a diventare seriamente preoccupante.
Solo Matteo Renzi, che è l’unico,
a sinistra, ad avere ancora un minimo di serietà istituzionale, deve aver
fiutato l’aria che tira e aver capito che questo clima di odio potrebbe finire
per “martirizzare” ben più del desiderato l’opposta area politica. Dal salotto
di Barbara D’Urso ha affermato: “Che schifo, una professoressa che augura la
morte ai poliziotti andrebbe
licenziata su due piedi. Torino è una realtà in cui ci sono
molti centri sociali che, come dice il senatore Stefano Esposito del mio
partito, andrebbero chiusi”. Sul fatto che la sinistra sia disposta a chiudere
i centri sociali, cioè quei centri di bassa manovalanza con la quale una
sinistra in stato comatoso cerca di recuperare consensi (e cerca di intimorire,
quando non uccidere espressamente, gli avversari politici), ci crediamo poco. Quanto
agli altri, se la priorità di chi andrà al governo sarà quella di riportare un
po’ di ordine e di pulizia nelle nostre città, insieme alle espulsioni forzate
di seicentomila immigrati irregolari si dovrebbe procedere alla chiusura
forzata dei centri sociali e all’arresto (in alcuni casi con finalità
terroristiche, come dimostrato dagli eventi di Torino) della teppaglia che
ammorba quei luoghi, per far si che essi possano essere sottratti alla droga,
alla violenza e alla criminalità per essere restituiti alla cittadinanza.
E, già che ci siamo,
togliere la cattedra a questa docente, che ha platealmente dimostrato di non
essere in grado di svolgere quel ruolo di imparzialità e di morigeratezza che
il mestiere di insegnante prevede, e denunciarla per istigazione alla violenza.
Forse, quando questa gentaglia verrà toccata nel soldo e finirà indagata come
accaduto a noi altri per cose ben minori, abbasserà la cresta.
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