Qualche ora dopo la
pubblicazione di “Perdonaci, Pamela” mi arriva, in posta elettronica privata,
questo messaggio che riporto integralmente: “ma voi fascisti non siete tutti
contro i tossici… piangi per una tossica solo perché è stata smembrata da uno
dei negri che voi fascisrti odiate tanto? quindi smettila di piagnucolare contro lo stato e
ringraziali che vi hanno anche fatto un piacere!!!!!”.
Sorvoliamo sulla scrittura
tipica da antifascista, la mancanza di maiuscola sulla parola “Stato” (con la
minuscola la parola assume tutto un altro significato: si intende un altro
concetto, come uno stato d’animo o uno stato liquido, per esempio – allo stesso
modo in cui la parola “Scuola” designa l’istituzione statale e amministrativa,
mentre la stessa parola, minuscola, designa invece un qualunque edificio
scolastico) i puntini esclamativi aggiunti per dare più valore alle proprie
affermazioni, e via dicendo: questo è il livello dell’italiano medio, quello
che ha sempre odio da distribuire, a meno che la figlia prima stuprata e poi
smembrata, ovviamente, non sia la sua. Potrebbe essere uno dei tanti fascisti
all’amatriciana che infestano la nostra area – per il quale se sei tossico,
anche se sei una ragazza sfortunata di 18 anni, meriti di morire sbudellata –
oppure uno dei decerebrati di sinistra, sempre pronti a distribuire tolleranza
e comprensione a tutti fuorché agli italiani.
E allora diciamo un paio
di cosette in pubblico, a questo coglione o cogliona che sia.
Primo. Ognuno è
responsabile delle sue azioni anche se, a diciotto anni come a quaranta, spesso
non lo si è comunque. A te, coglione/a, sfugge però il piccolissimo particolare
che Pamela non è morta di overdose in qualche panchina abbandonata, bensì è
stata fatta a pezzi solo perché si trovava al posto sbagliato nel momento
sbagliato: al posto suo ci saremmo potuti essere io, tu, tua figlia o mia
sorella.
Secondo. Il fatto che una
donna vada in giro in minigonna non significa che possa essere stuprata o che
la violenza sessuale sia meno grave: una donna può anche girare mezza nuda che
nessuno deve toccarla con un dito (il giudizio morale su quella donna è tutto
un altro discorso). Allo stesso modo il fatto che una ragazza abbia avuto una
vita difficile e abbia preso delle strade sbagliate come la droga non giustifica
il violentarla, l’ucciderla, e poi farla a pezzi per eseguire qualche rito vudu
del proprio primitivo paese di origine.
Terzo. Un drogato si può
recuperare. Con fatica, anche mettendo in conto un fallimento, probabilmente,
ma si può comunque provare a farlo. Un corpo smembrato, invece, non si può
recuperare.
Con te invece che cosa
potremmo mai fare?
Tanto ti basti,
miserabile.
1 commento:
Vogliono che vi sia un casus belli ormai si e'capito vogliono LA guerra civile pero' chi LA vuole gli EBREI son sempre loro con i loro burattini Massoni deve fare Le valigie alla svelta stavolta rischiano davvero! I pogrom sono una costante Nella storia magari passano pure 100 anni ma ci sono sempre stati l'ultimo e' di 70 anni fa gli Ebrei lo sanno bene oppure continuano in Palestina e ovunque con le loro BANCHE (tutte loro )sanguisighe
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