sabato 10 febbraio 2018

Gli anti-italiani di Macerata



Sarebbe stato bello, almeno oggi, poter chinare il capo e ricordare in religioso silenzio le migliaia di italiani massacrati dai partigiani titini e italiani uccisi, seviziati e gettati nelle foibe. Ma è un lusso che non possiamo permetterci.

Due avvenimenti rendono plasticamente l’idea di quanto questo Stato sia infame verso i suoi stessi concittadini e di quanto, allo stesso tempo, sia così pervicacemente suicida nell’accettare e nel coccolare l’invasore africano che viene qui per stuprare, uccidere e rubare.

Proprio mentre la cronaca ci dice che Pamela è stata pugnalata da viva, quasi sicuramente stuprata, e ciò è stato fatto non da una bensì da più persone, a Macerata la parte peggiore di questa Nazione manifesta a fianco di decine e decine di sbandati africani che non dovrebbero essere nemmeno qui, con a fianco tutti i peggiori rottami di questa sinistra disumana e cresciuta nell’odio più vergognosamente anti-italiano: ANPI, Gino Strada, Sabina Guzzanti, e altre miserabili canaglie. Non una sola parola per Pamela, una nostra connazionale la cui vita, già disastrata di suo, è finita fatta a pezzi in due valigie; non un solo pensiero per le centinaia di italiani che, da anni, subiscono sulla propria pelle il miserabile inferno di integrazione e di società multirazziale che la sinistra è riuscita a costruire sul suolo Patrio, fatto di stupri, violenze, spaccio di droga e, più in generale, criminalità e degrado. La parola d’ordine è la lotta contro le destre e contro i Fascisti, il leit-motiv di questa banda di canaglie che sperano di ricompattare attorno all’odio politico proprio della loro parte una popolazione sempre più delusa, sempre più impoverita, sempre più incazzata – come ha ben dimostrato il gesto di Luca Traini.

Un gruppo di miserabili comunisti bastardi che, proprio nel giorno del ricordo delle foibe, si raduna con cessi sociali, sinistri di vario genere e immigrati irregolari, alcuni dei quali, forse responsabili dell’omicidio e del massacro di Pamela: questa è l’immagine più chiara e peggiore di questa miserabile Italia antifascista.

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