Se mai dovremmo pestare a sangue una persona con la
chiara intenzione di ucciderla, magari in dieci contro uno e dopo averla
immobilizzata con del nastro adesivo per impedirle di muoversi e di reagire,
staremo bene attenti ad utilizzare scarpe da tennis e non anfibi. Questa sembra
essere la lezione da trarre in seguito alla decisione del gip Roberto Biggio,
del Tribunale di Palermo, che ha rilasciato, dopo nemmeno due giorni di
carcere, Giovanni Codraro e Carlo Mancuso, rei di aver partecipato al pestaggio
ai danni di Massimo Ursino, dirigente palermitano di Forza Nuova.
Questo atto è stato derubricato da “tentato omicidio”,
fortunatamente non consumato per una serie di fortunate coincidenze – prime fra
tutte le urla della vittima che, in piena ora della sera ha attirato su di se l’attenzione
di diversi passanti – a lesioni aggravate.
Questa la motivazione del gip: si sarebbe trattato di
un «gesto verosimilmente
dimostrativo di sottomissione per mettere la vittima in situazione di impotenza
che appare poco conciliante con la volontà di uccidere: infatti verosimilmente
ove vi fosse stata una reale volontà omicida, gli autori del fatto dopo che
l’Ursino era a terra avrebbero tutti insieme continuato a colpirlo per
provocarne il decesso senza perdere tempo nel bloccargli le gambe». Insomma:
se vuoi uccidere qualcuno ti basta non avere anfibi nè armi, anche se lo
pesti a sangue, cercando di spaccargli la testa sull’asfalto. Questa è la amara
lezione che si trae da questo avvenimento. Sui social network la gioia degli
antifascisti, gli stessi che in questi ultimi tafferugli creati da loro stessi
hanno manifestato esibendo orgogliosamente rotoli di nastro adesivo (e non un
solo magistrato che si sia alzato in piedi ipotizzando l’apologia di reato come
sarebbe accaduto, sicuramente, se invece una cosa del genere l’avesse fatta un’altra
parte politica), è palpabile: “Non ci ferma nessuno!”, scrivono.
In effetti sembra essere proprio così. Nel 2018, in
questo Paese, uccidere un Fascista in scarpe da tennis non è un
reato. Se poi hai le scarpe da tennis sei in una botte di ferro.
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