Dopo la spiaggia Fascista di Chioggia; le figurine di
Anna Frank con la maglia della Roma; i pericolosissimi nazisti che entrano
nelle sedi pro-clandestini, leggono un volantino e poi se ne vanno, ecco che
arriva, finalmente, il nuovo tormentone con il quale una stampa connivente e
complice dà l’assist perfetto ad una sinistra oramai in fase terminale per
idee, proposte e progetti, che riesce a compattarsi solo nei termini di un
antifascismo ottuso, livoroso e bavoso: la bandiera nazista dei Carabinieri.
Conoscerete sicuramente il fatto: in rete inizia a
circolare la foto dell’interno di una caserma dei Carabinieri con una (presunta)
bandiera nazista. Apriti cielo! I vertici dell’Arma si dicono indignati, la
Pinotti pretende una Commissione di inchiesta, la sinistra al caviale si
strappa i capelli (rasta, ci auguriamo, così almeno farebbero meno schifo) per
il “Fascismo che ritorna”.
Sorvoliamo, per carità di Patria, sul fatto che la
bandiera in questione non è affatto nazionalsocialista: si rifà al Secondo
Reich, quello prussiano, e non certamente al Terzo. Probabilmente è stata
appesa da un appassionato di militaria, vale a dire oggettistica come bandiere,
manifesti, mostrine, armi d’epoca, tutte cose che colleziona chi è appassionato
di collezionismo, indipendentemente dallo schieramento di appartenenza e dal
periodo storico. Io stesso, per lavoro, sono solito recarmi nello studio di un
libero professionista che ha questa passione, specialmente per i
manifesti di propaganda relativi al secondo conflitto mondiale: nel suo studio, quindi, si possono vedere appesi manifesti
della RSI come della Russia sovietica, del Giappone come della Germania Nazionalsocialista, e via dicendo, senza che ciò implichi che la persona in
questione patteggi per l’una o per l’altra parte.
Non paghi della figura barbina rimediata e delle
pernacchie che sono arrivate da tutte le parti, il Ministro della Difesa
Pinotti è riuscita, se possibile, a rendersi ancora più ridicola, con queste
motivazioni: va bene, abbiamo capito che la bandiera in questione non è
nazista, ma è comunque utilizzata nelle manifestazioni dei neonazisti, quindi
la questione rimane grave, anzi gravissima.
Verrebbe voglia di farsi togliere un pezzo di cervello
per farlo trapiantare nella testa degli antifascisti, almeno cinque minuti,
giusto per fargli capire quanto sono imbecilli, tanta è la stupidità causata
dal livore ideologico.
Se estendessimo questo ragionamento imbecille in altri
ambiti, non ne usciremmo più. Noi siamo Fascisti e spesso, nelle nostre uscite
pubbliche, sventoliamo la bandiera italiana: si vieta l’esposizione della
bandiera italiana su tutto il suolo nazionale? E durante le partite di calcio
come si fa? Meno male che l’Italia non si è qualificata, altrimenti avremmo
rischiato di intasare le procure di questa repubblichetta, già nel caos per
conto loro.
Se andassi a mangiare il panettone davanti alla tomba
di Benito Mussolini allora il tipico dolce del nord Italia verrebbe messo
fuorilegge?
Basterebbe questo per mettere a tacere questi morti
viventi tanto incapaci di una qualunque azione concreta per il benessere della
Nostra Nazione quanto pronti, alla minima idiozia, ad alzarsi in piedi come un
sol uomo per strepitare del nulla cosmico.
La questione, però, nasconde una ipocrisia di fondo.
Nella caserma di Nassirya, in seguito all’attacco
kamikaze che uccise 28 persone, 19 delle quali italiane, fu ritrovata una
bandiera della Repubblica Sociale in una delle camerate dove era stanziato il
reparto italiano. In quel caso nessuno pronunciò una parola, lo Stato fece
silenzio e commemorò quei morti senza alcuna polemica, perché aveva bisogno di
simboli e di martiri per compattare attorno a se la popolazione italiana nella
guerra che ci vide impegnati come cagnetti scodinzolanti al fianco di quello
Stato criminale e guerrafondaio degli Stati Uniti d’America.
Il 31 dicembre del 2010 Matteo Miotto venne ucciso in
Afghanistan con un colpo alla testa da un cecchino nemico, che non gli lasciò
alcuna via di scampo: nella foto che venne mostrata ai media venne cancellato
lo stemma sabaudo del tricolore che Miotto aveva con se in missione. Lo Stato
aveva bisogno di simboli, e di martiri, per compattare la popolazione italiana
in un’altra guerra di aggressione condotta dagli Stati Uniti, quella contro l’Afghanistan
dove, ci venne detto, si nascondeva il terrorista Osama Bin Laden.
Quando il 23 dicembre 2016, a Sesto San Giovanni, due
carabinieri uccisero il terrorista Anis Amri, inizialmente senza nemmeno sapere
che fosse lui, nessuno, se non quattro disadattati sociali di sinistra, fece
notare che i due Carabinieri pubblicavano sul loro profilo Facebook foto e
video inneggianti al Fascismo ed ai reparti italiani coinvolti nel primo
conflitto mondiale. Allo Stato servivano degli eroi, che fortunatamente non
divennero martiri, per compattare la popolazione italiana contro quello stesso
pericolo terrorista che abbiamo contribuito ad amplificare permettendo l’ingresso
di centinaia di migliaia di sbandati sociali sul suolo italiano ed europeo, e
per farsi bello agli occhi del mondo.
Ora che la caccia al Fascista è aperta, e a breve
rischia perfino di divenire legalizzata, allo Stato i martiri non interessano
più: vogliono compattare il popolo italiano contro il pericolosissimo
estremismo Fascista (lo stesso di quelli del Veneto Fronte Skinheads, che hanno
“osato” leggere un volantino in una sala, pubblicamente e a volto scoperto, per
poi andarsene tranquillamente senza torcere un capello ad anima viva) per
cercare disperatamente di conservare quel terreno che sentono franargli sotto i
piedi.
3 commenti:
Come, Camerata Chessa, non illudiamoci certo di vedere la magistratura di regime indagare ora chi, autore e diffusori del video in questione, ha commesso il gravissimo reato di filmare e poi pubblicare parti di costruzioni Militari, quali appunto la Sede del Battaglione Carabinieri è.
Una precisazione infine : i necrofori di Amri erano Poliziotti, non Carabinieri.
Grazie per la precisazione. A volte vado a memoria e cado in queste piccole imprecisioni.
Parlavo con 4 Tedeschi e mi dicevano che gli italiani non si ribellano come I tedeschi ma che entro poco tempo vi saranno costretti ,per questi tedeschi vi sara una civil war a breve pianificata dai perfidi EBREI,io non so se vi Sara ma stavolta il popolo dei circoncisi deve fare molta attenzione con internet le loro malefatte sono visibili a tutti
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