Mario Zicchieri fu ucciso
da un commando di terroristi di estrema sinistra il 29 ottobre 1975. Erano tempi
brutti, quelli, per chi osava pensare controcorrente: si rischiava qualche
Hazet 36 sul cranio, con tanto di consiglieri comunali di sinistra che in
Consiglio Comunale applaudivano alle gesta degli assassini comunisti, oppure
qualche democratica sventagliata di mitra contro i ragazzi di destra. Quest’ultima
fu la sorte che toccò a Mario Zicchieri, colpevole di avere 16 anni e di militare
nell’allora Movimento Sociale Italiano.
Nonostante la vernice
bianca di certa sinistra democratica, desiderosa di tanto in tanto di
cancellare il ricordo di Mario, per quarant’anni la scritta “Mario vive” è
rimasta a ricordare il martirio di un ragazzo che aveva il solo torto di non
chinarsi, già a quell’età, ai soloni del politicamente corretto. È qualcosa che
molti di noi, a sedici anni, alcuni anche prima, hanno imparato a conoscere
molto bene.
Due giorni fa gli addetti
dell’Ama di Roma sono intervenuti per cancellare quella scritta. È l’ennesimo,
palese tentativo, del Movimento Cinque Stelle, in caduta libera per via della
gestione incapace e disastrosa di Roma, di insegurie i voti dell’estrema
sinistra. Del resto, in queste ultime settimane, li abbiamo visti accodarsi più
o meno su tutte le “sole” della stampa istituzionalizzata: la “vile aggressione”
dei ragazzi del Veneto Fronte Skinhead, che hanno osato entrare in una sede di
un movimento pro-migranti, leggere un volantino, e poi andarsene senza torcere
un capello ad anima viva; il “gesto squadristico” di una decina di appartenenti
di Forza Nuova, che hanno “osato” protestare contro il quotidiano re delle “fake
news”, La Repubblica; le “pericolosissime” figurine di Anna Frank per sfottere i
tifosi romani; una bandiera tedesca di un carabiniere collezionista di militaria,
che si è visto messo alla gogna (per ora solo mediatica) per una bandiera
scambiata erroneamente per un vessillo del Reich hitleriano.
Avevamo visto questa massa
di inetti, forcaioli, ignoranti e, quando al governo, incapaci, precipitare in
basso nel giro di qualche mese, ma non pensavamo che, per inseguire una sinistra
criminale e bastarda, avrebbero addirittura mancato di rispetto ai morti.
Perché quando si tratta di
cercare di raccattare qualche voto la “street art”, spesso puro vandalismo
istituzionalizzato, è cosa buona e giusta; quando si tratta di mancare di
rispetto ai morti di una ben determinata parte politica, invece, si tira in
ballo il decoro della città.
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