domenica 10 dicembre 2017

I 5 Stelle contro un morto: infami e vili



Mario Zicchieri fu ucciso da un commando di terroristi di estrema sinistra il 29 ottobre 1975. Erano tempi brutti, quelli, per chi osava pensare controcorrente: si rischiava qualche Hazet 36 sul cranio, con tanto di consiglieri comunali di sinistra che in Consiglio Comunale applaudivano alle gesta degli assassini comunisti, oppure qualche democratica sventagliata di mitra contro i ragazzi di destra. Quest’ultima fu la sorte che toccò a Mario Zicchieri, colpevole di avere 16 anni e di militare nell’allora Movimento Sociale Italiano.

Nonostante la vernice bianca di certa sinistra democratica, desiderosa di tanto in tanto di cancellare il ricordo di Mario, per quarant’anni la scritta “Mario vive” è rimasta a ricordare il martirio di un ragazzo che aveva il solo torto di non chinarsi, già a quell’età, ai soloni del politicamente corretto. È qualcosa che molti di noi, a sedici anni, alcuni anche prima, hanno imparato a conoscere molto bene. 

Due giorni fa gli addetti dell’Ama di Roma sono intervenuti per cancellare quella scritta. È l’ennesimo, palese tentativo, del Movimento Cinque Stelle, in caduta libera per via della gestione incapace e disastrosa di Roma, di insegurie i voti dell’estrema sinistra. Del resto, in queste ultime settimane, li abbiamo visti accodarsi più o meno su tutte le “sole” della stampa istituzionalizzata: la “vile aggressione” dei ragazzi del Veneto Fronte Skinhead, che hanno osato entrare in una sede di un movimento pro-migranti, leggere un volantino, e poi andarsene senza torcere un capello ad anima viva; il “gesto squadristico” di una decina di appartenenti di Forza Nuova, che hanno “osato” protestare contro il quotidiano re delle “fake news”, La Repubblica; le “pericolosissime” figurine di Anna Frank per sfottere i tifosi romani; una bandiera tedesca di un carabiniere collezionista di militaria, che si è visto messo alla gogna (per ora solo mediatica) per una bandiera scambiata erroneamente per un vessillo del Reich hitleriano.

Avevamo visto questa massa di inetti, forcaioli, ignoranti e, quando al governo, incapaci, precipitare in basso nel giro di qualche mese, ma non pensavamo che, per inseguire una sinistra criminale e bastarda, avrebbero addirittura mancato di rispetto ai morti.

Perché quando si tratta di cercare di raccattare qualche voto la “street art”, spesso puro vandalismo istituzionalizzato, è cosa buona e giusta; quando si tratta di mancare di rispetto ai morti di una ben determinata parte politica, invece, si tira in ballo il decoro della città.

Infami e vili. Come quell’antifascismo del quale siete “degnissimi” rappresentanti.

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