A Vicenza, e in altre parti d’Italia, si registrano una
serie di ricorsi contro la mancata assegnazione del bonus bebè nei confronti di
cittadini stranieri. I quali fanno ricorso e, sempre più spesso, vincono.
Nel 2014 il governo Renzi scrisse un passo importante
per l’operazione di pulizia etnica dolce che la sinistra sta attuando, con una
caparbietà a dir poco criminale, nei confronti della popolazione italiana: la
concessione del bonus bebè anche agli immigrati. Fu richiesto un solo
requisito: avere un permesso di soggiorno lungo, e non “a scadenza”.
Molte donne, a Vicenza come a Brescia, Mantova e in
altre parti d’Italia, hanno fatto ricorso contro questo principio che opponeva
da un lato donne straniere con un permesso di soggiorno “a scadenza”, e dall’altra
donne straniere con un permesso di soggiorno “lungo”. Ovviamente hanno trovato
un giudice che ha dato loro ragione, stabilendo che distinguere tra chi è da
tanti anni in Italia e chi invece è arrivato da poco fosse una discriminazione:
via, quindi, al bonus bebè per tutti, stranieri o non stranieri che siano. Tanto
paghiamo noi...
Viene da chiedersi innanzitutto con quali soldi persone
che, almeno in teoria, fuggono dalle fame e dalla povertà, possano pagarsi
avvocati italiani che le sostengano in simili battaglie, ma la risposta è
ovvia: basterebbe scavare in quella galassia di sigle e siglette prone agli
invasori e disposte a mettere a loro disposizione risorse, consulenze,
finanziamenti e aiuti che spesso la popolazione indigena del Nostro Paese si
vede negati.
Grazie a questa serie di ricorsi i soldi che aveva
stanziato il Governo Renzi – un centinaio di milioni, praticamente briciole
(basti pensare che spendiamo 4/5 miliardi all’anno per favorire l’immigrazione
clandestina sulle nostre coste) – sono finiti. Si dovranno trovare altri soldi
per pagare le straniere che hanno fatto ricorso e hanno vinto, come non si sa. Ci
si inventerà, probabilmente, qualche altra tassa con la quale gli italiani dovranno
finanziare anche questa ennesima pretesa dei fancazzisti stranieri che abbiamo
accolto a braccia aperte per anni e anni.
Zitta zitta, la sinistra ha introdotto lo ius soli di
fatto. Lo ha fatto con il suo braccio armato di lungo corso: la magistratura
italiana.
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