In Cassazione devono aver
festeggiato in anticipo il Capodanno, e devono aver bevuto tanto, per partorire
la 55481/17 del 13.12.2017: non può spiegarsi diversamente il procedimento con
cui si è arrivati a questa sentenza che punisce chi, per avere una relazione
sessuale con una donna, millanti qualità che non ha o si attribuisca
caratteristiche che non gli spettano, incorre nel reato di violenza sessuale, e
come tale è sanzionabile.
Salta subito agli occhi la
stupidità di una simile sentenza, ancora più grave poiché emessa dalla
Cassazione, quindi uno dei massimi organi legislativi del nostro ordinamento.
Partiamo da un dato di
fatto: se sono tantissimi coloro che fanno finta di essere chi in realtà non
sono (e ciò vale ancor di più in una società come la nostra, basata sull’ostentazione
di ciò che spesso non si ha), sono anche tantissime le donne che frequentano un
uomo anche e soprattutto per ciò che quell’uomo può concedere loro: una bella
auto, una cena in un bel ristorante o, più generalmente, una situazione agiata.
Volendo essere ancora più politicamente corretti potremmo dire che, spesso, ciò
che colpisce una donna non è solo l’aspetto fisico, ma anche chi è quell’uomo, che
tipo di lavoro fa, che tipo di vita conduce, in che modo si veste.
Chi di noi non ha mai
esagerato un po’ con la descrizione di se stesso per far colpo su una donna? Chi
di noi non ha mai preso l’auto del padre, magari più grande e più appariscente,
per un primo appuntamento? Chi di noi non ha mai acquistato un capo di
abbigliamento per quella determinata occasione o per quella determinata festa? Chi
di noi, al momento di uscire con la ragazza della quale era perdutamente
innamorato, non ha scialacquato qualche centinaio di euro – spesso risparmiati
faticosamente da settimane prima – nel ristorante più caro della città, solo
per “fare colpo”? Chi di noi non ha mai fatto il galante in un locale, magari
stappando una bottiglia di champagne solo per essere generoso con una ragazza? E
quanti di noi, spesso, non sono stati “scaricati” subito dopo, quando la
ragazza in questione si è accorta che non potevamo permetterci a lungo quello
stile di vita e quelle abitudini, dimostrando in tal modo di non aver mai
puntato a noi ma solo ed esclusivamente al nostro portafoglio o a ciò che quel
portafoglio poteva permettersi?
Nella società occidentale,
il 97% dei morti in guerra sono uomini; il 76% dei suicidi sono uomini; l’85%
dei senzatetto sono uomini; il 70% delle vittime di omicidi sono uomini; solo
il 14% degli uomini ottiene la custodia dei figli dopo il divorzio: forse i
magistrati di Cassazione dovrebbero concentrarsi su questi dati, anziché confezionare
l’ennesimo regalo alla casta di femministe rancorose, braccio armato di questa
società che vuole sminuire la figura dell’uomo per meglio avere una massa
informe di miserabili bastardi da poter manipolare e comandare a piacimento,
di cui non sentivamo proprio il bisogno.
Questo non è certamente un
mondo per uomini. Adesso ancora meno.
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