lunedì 12 ottobre 2020

L'Italia dei morti viventi, e dei coglioni ipocondriaci

Il Governo ha prorogato lo stato d’emergenza fino a gennaio 2021, ma tutti i protocolli governativi parlano di stato di emergenza fino a maggio dell’anno prossimo. Il tutto per una pandemia che l’OMS ha dichiarato solo verbalmente, ma che non compare in alcun documento ufficiale e che, di fatto, è totalmente inesistente.

Il 95% di asintomatici, una mortalità dello zero virgola tanti zeri, hanno sostenuto per mesi un regime di terrore – grazie ad una politica conniventi ed a giornalisti servi – che gli permette di arrivare in inverno per sfruttare l’inevitabile ondata di influenza. E con questo – la solita, ennesima influenza che c’è ogni anno – hanno imposto un regime di psico-polizia che non ha eguali nel mondo moderno: orde di coglioni ipocondriaci vagano per le strade con mascherine che sono niente più che volgari pezzi di carta, nella speranza che li protegga da una pandemia inesistente, non suffragata da alcun dato scientifico reale che sia attualmente a Nostra disposizione. 

Se i posteri avranno ancora un barlume di pensiero critico si chiederanno come una popolazione – pur ignorante come quella italiana – abbia potuto farsi mettere nel sacco da una combriccola di ignoranti e criminali che ha visto, nel prolungamento dello stato di emergenza sanitaria, l’ancora di salvezza per non essere costretta a tornare nell’oblio che sacrosantemente gli competerebbe. 

 

Hanno iniziato con le mascherine ed il lavarsi spesso le mani; hanno continuato con il mettere in ginocchio l’intera economia nazionale per poter meglio svendere l’Italia ai loro padroni di Bruxelles (MES, fondo salva-Stati) – distruggendo interi settori di vitale importanza nazionale come quello della ristorazione, del turismo e dell’intrattenimento; sono arrivati al distanziamento sociale, alla caccia all’untore, alla mascherina anche in casa, alle scuole trasformate in campi di rieducazione, al chiaro invito alla delazione: il Ministro Speranza ha apertamente chiesto l’aiuto della popolazione per segnalare qualunque cosa ritenuta sospetta, in pieno stile sovietico, da comunisti e da crudeli intolleranti quali, nel profondo del loro animo, sono e restano. 

Le fasce di popolazione che non hanno subito alcuna ripercussione dal blocco totale che ci è stato imposto per mesi sono le solite, le vere e proprie palle al piede di questa Nazione: primi fra tutti i dipendenti pubblici, una pletora di fancazzisti che sono con le braccia conserte da febbraio (non che prima fossero particolarmente conosciuti per la celerità e la voglia di lavorare, ad ogni modo) e che non hanno visto il loro sicuro stipendietto decurtato anche di un solo, fottuto, miserabile centesimo; segue l’altra categoria di parassiti, quelli del reddito di cittadinanza, spesso e volentieri gentaglia che lavora in nero ed ha fatto carte false per avere soldi “aggratis”, fedeli elettori del Movimento Cinque Stelle, che casualmente continua ad esistere solo nell’improduttivo sud; ed, ovviamente, tra coloro che hanno potuto tranquillamente continuare a fare i cazzi propri ci sono i clandestini: cancellate le direttive Sicurezza del primo Governo Conte è potuto riprendere a mani basse il grande circo degli scafisti e delle ONG, che vanno a raccattare questi parassiti in mare e li riversano poi sulle nostre coste, dove li attendono con ansia le cooperative rosse, desiderose di partecipare ai nuovi appalti pubblici e di mangiare l’ulteriore fetta di 88 milioni stanziata in questi giorni dal Governo. Avete capito il giochetto? Con una riforma dei parlamentari farlocca, che aumenta ancora di più l’importanza dei parlamentari stessi, esponendoli ad ancora più corruzioni e malvessazioni, vi hanno detto che avreste risparmiato 70 milioni di euro l’anno. Forse sarà anche giusto, per carità… ma, mentre ci fanno questo regalo con una mano, dall’altra ci scippano decine di milioni di euro per mantenere stranieri assolutamente incompatibili con il nostro stile di vita, che spesso vivono da parassiti e da criminali, trasformando le nostre cittadine in latrine a cielo aperto ed in suk arabi. 

Chi è stato così coglione da pensare di aprirsi una attività in Italia deve pagare fino al 70/75% di tasse (dato della CGIA di Mestre) – si finisce di pagare le tasse ad agosto/settembre, da lì in poi cominci a guadagnare, e devi pagare con il guadagno di tre o quattro mesi di lavoro tutti i 12 dell’anno – per mantenere gli amici di Giggino Di Maio ed i clandestini, costretto a rispettare alla lettera tutte le misure anti-Covid, anche le più imbecilli, per non essere costretto a chiudere la propria attività a causa di multe draconiane. 

Questa è l’Italia di oggi.

In questa marmaglia la sinistra, un tempo contro il potere costituito in ogni sua forma, è diventata il megafono del potere stesso, con una cieca adesione ai dettami della politica istituzionale e del main-stream, pronta a crocifiggere – per ora solo tramite giornali e Facebook – chiunque osi dubitare della versione ufficiale. Chi non crede alla vulgata di regime viene bollato con il termine infamante, quello che le persone come noi conoscono fin troppo bene: “negazionista”. Prima era riservato a chi aveva l’ardire di non credere alla gigantesca bufala olocaustica, ora è stato esteso a chi non crede alla inesistente pandemia. Del resto, quando hai il completo controllo dei giornali, delle industrie, delle istituzioni e, più in generale, delle centrali del pensiero unico, se riesci per anni a “vendere” la storiella dell’inesistente olocaustico ebraico e dell’Hitler cattivellaccio che se ne andava in giro per l’Europa uccidendo uomini, donne e bambini (ma il vento sta cambiando e loro hanno paura: ne parlerò in un mio prossimo articolo), inventarti una pandemia altrettanto inesistente è un gioco da ragazzi. 

Nel nome dell’antifascismo hanno costruito un Grande Fratello ancora più cattivo ed ancora più crudele di quello uscito dalla penna di George Orwell, ma la cosa più sconvolgente, quella che fa davvero male a chi scrive, è una: fatto salva una piccolissima parte di italiani che non si arrendono, tutti gli altri si meritano tutto. Coglioni noi, che nonostante tutto continuiamo ad amare questa Nazione un tempo grandissima.

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