giovedì 30 maggio 2013

La tutela del lavoratore secondo il vangelo CGIL

Recentemente siamo stati contattati dal Sig. Teresio Grigoletto della provincia di Vicenza; costui, qualificandosi genericamente  come un “camerata”, ci ha raccontato la sua triste vicenda lavorativa e sindacale, chiedendoci di divulgare il più possibile i fatti, al fine di fare conoscere alla gente l’infamia del sindacato rosso per eccellenza, che tutela il lavoratore solo quando questi è comunista, mentre gli altri, specie se etichettabili come “Fascisti”, possono pure crepare di fame. Chiacchierando al telefono con il sig. Grigoletto, abbiamo appreso che il suo definirsi “camerata” deriva da una generica simpatia per la Fiamma Tricolore, nonché dalla sua regolare presenza agli insulsi raduni di Predappio. Ora, come sa bene chi mi e ci segue, non sono il tipo che gratifica dell’appellativo di Camerata chiunque, magari in base ad una superficiale comunanza di vedute politiche; per quanto mi riguarda, il mio Camerata è quello che condivide con me lo sforzo politico in favore del Fascismo, ovvero, chi è al mio fianco nel mio impegno ormai più che ventennale nel MFL-PSN. Anzi, a dirla tutta, gli ultimi che considero Camerati sono proprio quelli che, oltre a non impegnarsi all’interno del MFL-PSN, sprecano energie e risorse a favore dei tanti movimenti pseudo – fascisti, i quali esistono solo ed esclusivamente per depistare molti simpatizzanti della nostra area politica, che illudendosi di lavorare per il Fascismo, lavorano invece per gli interessi privati dei vari Romagnoli, Fiore, Tilgher, Storace e compagnia brutta… Per non parlare di quelli che credono di esaurire i loro doveri nei confronti del Fascismo recandosi un paio di volte l’anno a fare bisboccia a Predappio!

Ma detto questo, giusto per sottolineare quale danno facciano alle nostre idee quelli che, invece di raccogliersi sotto l’insegna del Fascio nell’unico movimento esistente in Italia chiaramente e dichiaratamente Fascista, preferiscono baloccarsi con gite fuori porta e sostegno a veri e propri badogliani, pubblico comunque la storia del sig. Grigoletto, in quanto illuminante del modo di agire degli squallidi epigoni di Stalin ancora presenti nel nostro Paese.

Oltre tutto, la storia del sig. Grigoletto mi ha riportato alla mente una vicenda analoga, accaduta proprio al sottoscritto nel 2001; allora, avendo dei problemi di lavoro, anch’io mi recai presso la CGIL di Torino, accompagnato da un caro amico, comunista ma onesto e idealista, purtroppo scomparso di recente, il quale riteneva che il lavoratore in difficoltà dovesse essere sempre tutelato, indipendentemente dalle sue idee politiche… Posizione di buon senso, dato che chi si alza alle 3,30 del mattino e svolge un lavoro disagiato e mal pagato, meriterebbe tutela sempre e comunque… Ma non era così (e non lo è tuttora) per i “cari compagni” della CGIL; nel mio caso, dopo mille promesse, sparirono nel nulla dopo avere scoperto chi ero, mentre il caso del sig. Grigoletto potrete conoscerlo proseguendo nella lettura.
Quanto segue è tratto ed arrangiato dalla denuncia penale presentata dal sig. Grigoletto contro la CGIL; i dati coperti da privacy sono stati, per ovvi motivi, oscurati.
Carlo Gariglio
www.fascismoeliberta.it


Nel gennaio del 2011 venni assunto dalla ditta *** corrente in Lissone (Monza) con mansioni di vigilante, custode, servizio allarmi e portineria. Purtroppo, fin dall’inizio questo rapporto di lavoro nacque sotto cattivi auspici: mi era stato promesso un posto a tempo indeterminato e invece venni assunto a tempo determinato, con part-time. Dovetti accettare queste condizioni, impostemi in un secondo tempo rispetto agli accordi iniziali intercorsi con questa ditta, perché altrimenti non mi avrebbero più assunto per niente. Le condizioni di lavoro non erano ottimali e in particolare ricordo la circostanza in cui venni costretto a prestare attività lavorativa notturna, in vigilanza di una grossa ditta per ben sedici ore consecutive, senza che nessuno mi venisse a dare il cambio, in condizioni lavorative disumane e pericolose e neppure concordate in anticipo.

In quelle circostanze entrai in contatto con il mondo sindacale, e in particolare con la CGIL attraverso la sua responsabile territoriale sig.ra *** Susanna, della quale allego i dati. Dichiaro di aver conosciuto la sig.ra sindacalista *** Susanna nel 2011 mentre prestavo servizio di portineria, centralinista e custode sempre per la vigilanza di Milano ***, Dirigente Assunzioni ***, Istituto Appaltatrice presso la *** di Almisano di Lonigo (VI)..

Le parlai dei problemi di lavoro che c’erano e così mi tesserai al sindacato CGIL. La signora *** Susanna era arrivata lì per una assemblea sindacale all’interno della *** e fui io stesso a fare il badget per farla entrare; quella donna mi ispirava fiducia e così nell’agosto 2011 decisi di recarmi in via Vaccari n° 128 a Vicenza, per iscrivermi alla CGIL, come mi era stato consigliato di fare dalla sig.ra *** Susanna, che aveva preso a cuore la mia tormentata vicenda.

Al momento del mio tesseramento portai tutta la documentazione richiesta e fotocopie dei due cedolini stipendio con i due contratti.

La sig.ra *** Susanna e la CGIL, esaminata la mia situazione, stilarono un elenco delle violazioni della ditta presso cui lavoravo, violazioni in rapporto al mio contratto di lavoro. Questo incontro avvenne il 27 settembre 2011 presso la CGIL di Vicenza. Poco prima avevo conferito mandato alla CGIL perché agisse giudizialmente e sindacalmente contro il mio datore di lavoro. Era il 16 settembre 2011, come da atto di conferimento incarico, che allego in copia.

Sempre *** Susanna mi disse che avrebbe pensato lei alle varie opportune verifiche; intanto i giorni passarono lasciando irrisolte le mie problematiche. Arrivò il 9 gennaio 2012 anche la fine del rapporto lavorativo, senza preavviso alcuno.

Rinnovai la mia iscrizione alla CGIL, ancora valida, perché mai mi è stato notificato un decreto-delibera di revoca. L’11 gennaio 2012 (due giorni dopo) andai ad iscrivermi al centro per l’impiego di Valdagno (VI) per dichiarare la mia disoccupazione. Siccome non sono stato io a licenziarmi, ma è stato lo stesso datore di lavoro a farlo, ho diritto a 8 mesi di disoccupazione ordinaria speciale, tra cui sei mesi pagati al 60% e gli ultimi due al 40%. Ho diritto solo ad otto mesi perché ho un’età inferiore ai cinquanta anni. Così mi recai al CAF CGIL di Vicenza, facendo domanda all’INPS sezione di Schio (VI) online.

In questi mesi ho presentato curriculum di lavoro ovunque, ma senza nessun esito.

Nel frattempo, io avevo dato ancora un altro mandato alla CGIL perché agisse contro il mio ex datore di lavoro, precisamente nella sua sede di Vicenza, in data 13 marzo 2012.

Anche il sindacato CISL, cui avevo richiesto un parere sui miei problemi, mi disse che, come iscritto alla CGIL era opportuno che mi recassi al mio sindacato, cosa che feci, chiaramente.

La signora *** Susanna è dal gennaio 2012 che si prendeva gioco di me con le sue parole. Ho speso troppi soldi di telefonate per parlare con lei, che regolarmente mi rispondeva: “TESORO CARO APPENA RIENTRO A VICENZA TI FACCIO SAPERE, ADESSO MI TROVO ALLA MANIFESTAZIONE DI MESTRE. TESORO DAMMI IL TEMPO DI RIENTRARE”. Susanna ma quando ti posso chiamare? “BEH SE OGGI E’ LUNEDì CHIAMAMI VENERDI’”. Al venerdì ritelefono e Susanna rispose con le stesse parole: “TESORO CARO APPENA RIENTRO A VICENZA TI FACCIO SAPERE, ADESSO MI TROVO ALLA MANIFESTAZIONE DI MESTRE”. (Possibile che *** Susanna si trovasse sempre alla manifestazione di Mestre?).  Un’altra volta mi disse: “TERESIO, VIENI GIU’ A VICENZA CHE TI DEVO SPIEGARE ALCUNE COSE”; allora mi presentai in sede a Vicenza, ma queste cose (questione di tre minuti), me le poteva spiegare per telefono. Mi sono così incontrato con lei solo per spendere soldi di telefono, di benzina, di auto e per essere preso per i fondelli.

Altra telefonata: “TERESIO, TESORO, DEVO PARLARE CON QUELLO DELLE VERTENZE LAVORATIVE MA ADESSO E’ IN MALATTIA”. Successiva telefonata: “HO PARLATO CON L’UFFICIO VERTENZE MA ORA SONO GIORNI CHE NON L’HO PIU’ VISTO, IL TUO DATORE DI LAVORO. Ritelefono ancora: “SI, TERESIO PURTROPPO L’HO RIVISTO MA ADESSO E’ IN FERIE,; TU COMUNQUE STAI TRANQUILLO CHE NOI I TUOI SOLDI TE LI DIAMO, I TUOI DIRITTI TE LI FACCIAMO AVERE. SI’ DEVI AVERE PARECCHI SOLDI, MA NOI TI FACCIAMO AVERE SINO ALL’ULTIMO CENTESIMO”.

Il 1° agosto 2012 preoccupato le ritelefonai dicendo: “Susanna non farmi brutti scherzi, sappi che io ho già avuto brutte esperienze in passato, spero che quello che mi dici sia vero. E lei: “SI TESORO, IO NON TI VENGO A RACCONTARE UNA COSA PER UN’ALTRA”. Susanna guarda che mi hanno già fregato in molti ma adesso non mi faccio fregare da nessuno ci siamo capiti? “SI, SI TESORO; TERESIO VIENI QUI, TI DO APPUNTAMENTO TRA 12 GG, IL 13 AGOSTO ALLE ORE 15,30.

E veniamo quindi al fatidico incontro del 13 agosto scorso. Io avevo supplicato ancora una volta la sig.ra *** Susanna, che ritenevo anche un’amica, ricordandole che il mese successivo in data 16 settembre 2012 mi sarebbe scaduto anche il sussidio di disoccupazione, che ero senza lavoro, senza soldi e che non era per niente facile trovare un altro lavoro. Anche perché non sono neppure un ragazzino.

Debbo precisare che nel frattempo, nello stesso mese, per un errore l’INPS mi bloccò la disoccupazione; non mi era stata rinnovata l’ultimo mese perché mancava un modello chiamato 56BIS, così mi trovai a dovere far richiesta ancora per un mese mancante alla disoccupazione. Nel frattempo, però, la CGIL, nonostante avessi conferito ben due mandati e mi fosse stato garantito che avrebbero ricorso davanti al Giudice del Lavoro per tutelare i miei diritti vilipesi, non aveva ancora fatto niente, al di là di un incontro penoso, presso la sede sindacale di Vicenza, fra me, il sindacato (la signora *** Susanna) e il mio datore di lavoro.

Avevo quindi il sospetto che il mio Sindacato, al quale mi ero rivolto perché sapevo avere a cuore i diritti dei lavoratori e della povera gente, e al quale ero tesserato ormai da due anni, si stesse bellamente disinteressando della mia vicenda.

Andai quindi all’incontro stabilito con l’ufficio legale della CGIL. All’incontro, oltre a me e alla signora *** Susanna, c’era quello che mi fu presentato come l’avvocato della CGIL, un certo *** Andrea, dell’ufficio legale. Gli dissi: “Non mi starete mica giocando un brutto tiro anche voi?” Mi rispose: “NO! NOI LA DIFENDIAMO, E QUESTA CAUSA LA PORTIAMO IN TRIBUNALE, FINO ALLA FINE!”

Ne fui rassicurato. A questo punto squillò la suoneria del mio cellulare, la suoneria GIOVINEZZA, una canzone molto allegra e vivace, degli anni 20, che uso come suoneria. Dissi alla persona che mi cercava telefonicamente che ero impegnato in una riunione sindacale, e chiesi che mi richiamasse più tardi.

Sentita la canzonetta del Ventennio *** Andrea, guardandomi sconvolto mi ha chiesto: MA SEI FASCISTA?

Mi sentii davanti al Tribunale della Santa Inquisizione, molto a disagio. Sembrava che avessi commesso un crimine. Mi guardavano tutti biecamente al che io, offeso da questo atteggiamento fuori dal tempo e dal contesto, dopo che erano mesi e mesi che mi facevano stare in pena per mandare avanti la mia vertenza sindacale (e nel frattempo avevo anche perso il lavoro), risposi appellandomi alla mia dignità personale: Si, risposi, sono Fascista! Poi la stessa domanda me la rifece: MA SEI FASCISTA? Si, si, si, le ho detto di si!  Sono Fascista, viaggio a testa alta e mi piacciono le cose giuste e corrette e ora vorrei sapere da voi l’ammontare dei soldi che mi spettano, anche perché io sono venuto qui su appuntamento di *** Susanna, che è qui presente in sala con noi.

Io sono stato sincero, non ho  mai mentito, ho risposto alla sua domanda ed ho risposto nei giusti termini. Non mi vergogno delle mie idee politiche personali, perché non ho mai fatto niente di male a nessuno e ho sempre rispettato tutti e i diritti di tutti. Non mi sono inventato di andare lì casualmente; per correttezza aggiungo che l’ultima telefonata, ancora registrata con data e ora riguardante l’invito della sindacalista *** Susanna risale al 1° agosto 2012 alle ore 9,51. Successivamente, il 13 agosto 2012 alle ore 13,30 sono stato io a telefonare a *** Susanna per comunicarle che avrei tardato un po’ all’appuntamento fissato per le ore 15,00. Non ero andato per provocare nessuno, ma con tanta ansia perché speravo sinceramente che il mio sindacato si fosse deciso a tutelare i miei diritti, uscendo dall’inattività che mi aveva fatto tanto del male. Le mie speranze di disoccupato erano riposte nel sindacato.

A questo punto, dopo la mia risposta, il *** Andrea ha cominciato a gridare e a inveire nei miei confronti dicendomi: “LEI SE NE DEVE ANDARE DA QUI! SPARISCA!”

Ebbi paura e rimasi sconvolto da questa situazione e me ne andai sommessamente, senza che nessuno mi salutasse o mi desse una spiegazione.

Non ho mai più ricevuto alcuna comunicazione da parte della CGIL e ho appreso dai giornali una versione non veritiera dei fatti, secondo la quale sembra che io, di punto in bianco, mi sia recato alla CGIL per chiedere assistenza legale, ostentando una Fede Fascista quasi provocatoriamente.

Non è vero. I fatti sono ben diversi, come li ho esposti. Intanto io sono già da due anni iscritto alla CGIL, che non ha mai trovato niente da ridire sulla mia persona, e già da oltre un anno ho incaricato la stessa CGIL di seguire la mia vertenza di lavoro, con ben due incarichi scritti – accettati – e un pregresso impegno del sindacato a mio favore, sia pure mai sfociato in tutela giudiziaria, come richiesto, come promesso e come da allegate lettere di incarico al Sindacato, compilate su moduli che lo stesso sindacato mi ha fornito a tal fine.

La CGIL, come ho appreso dai giornali perché nessuna contestazione mi è stata fornita direttamente, si sarebbe appellata nel cacciarmi dai suoi uffici ad un fantomatico articolo 3 del suo Statuto che stabilisce la “incompatibilità” di detto sindacato con “organizzazioni a carattere Fascista”, ma questa norma varrà per le associazioni, non certo per le convinzioni personali soggettive del singolo non appartenente ad alcuno schieramento politico e ad esso non tesserato, per cui non ritengo che tale articolo possa essere applicato nel mio caso, dato non sono iscritto ad organizzazioni politiche di sorta.

Inoltre, tale articolo varrà forse per rifiutare le domande di iscrizione al Sindacato, ma non nel mio caso, visto che alla CGIL sono iscritto da due anni!

Nel mio caso è invece evidente il comportamento discriminatorio ed anticostituzionale tenuto dal sindacato in violazione, invece, dell’Art. 3 della Costituzione.

Né, ritengo, possa essere invocato il loro Statuto per via del fatto che utilizzo una suoneria telefonica con “Giovinezza” o che mi sia espresso in termini secchi al sindacalista *** Andrea, urtato sia dal suo atteggiamento inquisitorio, maleducato e ostile, sia dal fatto che mi stavano trascinando da mesi l’avvio della causa sindacale.

Hanno reagito con un atteggiamento incivile ed urtante nei miei confronti e prima di sbattermi fuori dovrebbero almeno spiegarmi cosa intendono loro per “fascista”. Non è che il loro modo di fare sia stato molto democratico, civile e rispettoso di un lavoratore bisognoso, direi.

Ritengo non solo illegittimo il loro comportamento nei miei confronti, ma ritengo, inoltre, che essi abbiano violato la legge, sbattendomi fuori dai loro uffici in quel modo.

Infatti,  la CGIL non mi ha mai notificato alcuna decisione di revoca della tessera che ho tuttora valida, né alcuna procedura di contestazione contro la mia persona. Né è stata adottata alcuna procedura disciplinare nei miei confronti.  Io sono iscritto da due anni alla CGIL e sono ancora iscritto a tutti gli effetti e per espellermi avrebbero dovuto applicare la procedura disciplinare per violazioni allo Statuto sindacale, che non è mai stata avviata. Essi hanno compiuto un grave atto di abuso, perché tale procedura prevede tutta una serie di garanzie e l’emissione finale di un provvedimento, eventualmente di espulsione, che non è mai stato emesso nei miei confronti e che può essere impugnato avanti alla Magistratura della Repubblica!

Io sono a tutti gli effetti ancora un iscritto alla CGIL e questo implica una seconda serie di violazioni nei miei confronti.

Si tratta di violazioni molto gravi alla legge, in quanto non hanno rispettato il dovere di dar corso al duplice mandato difensivo (anche per fare causa al mio ex datore di lavoro); non mi hanno mai notificato alcuna dichiarazione di revoca/rinuncia alla assistenza legale e sindacale e questo è un fatto illegale.

La CGIL ha violato tutte le norme civili e penali a tutela del lavoratore e di chi abbia conferito ad un ente o a un privato un mandato di assistenza legale e sindacale.

Per questa omessa assistenza, immotivata e mai giustificata a tutti gli effetti di legge, la CGIL di Vicenza è responsabile nei miei confronti, sia per i danni derivanti a me per mancata assistenza – nonostante il duplice mandato conferito – sia per la possibile perenzione nel frattempo dei termini di azione legale nei confronti del mio ex datore di lavoro.

Per tutte queste ragioni il sottoscritto SPORGE ESPOSTO PENALE Nei confronti della CGIL di Vicenza e in particolare nei confronti dei sindacalisti *** Susanna e *** Andrea per tutti i fatti di rilevanza penale che dovessero emergere dalla suesposta narrativa. Qualora le indagini dovessero individuare reati perseguibili a querela, il presente esposto vale come querela nominativa nei confronti di tutti i responsabili identificati. Chiedo tutela legale e il rispetto della mia dignità di persona e di lavoratore garantita dalla Costituzione repubblicana italiana.
In Fede – Teresio Grigoletto

lunedì 20 maggio 2013

I malati siamo diventati noi



Che l’antifascismo militante sia una vera e propria malattia mentale è un’osservazione che chiunque non sia un malato mentale, per l’appunto, può fare molto obiettivamente e con serenità. Ma non avevamo pensato che quella che si configura sempre più come una vera e propria piaga sociale avesse oramai raggiunto tali livelli di perversione così acuti da colpire addirittura il “nostro” Presidente del Senato, Pietro Grasso.

Il quale ha “deliziato” i sudditi italiani con proposte decise e risolute per contrastare l’emergenza nazionale del momento. La disoccupazione? La criminalità? La crisi economica? Il suicidio degli imprenditori vessati dalle banche e da Equitalia? La contrazione dell’accesso al credito? La corruzione dilagante? La criminalità organizzata? Ma niente di tutto questo! Ben altri problemi assillano e logorano il nostro Presidente: l’omofobia. Se questo disgraziato Paese va’ allo sfascio, infatti, non è né per la crisi economica né per chissà quali altre ragioni! E’ l’omofobia la vera piaga sociale, quella contro la quale Grasso chiama a raccolta tutti gli esponenti del governo per misure concrete e decise. E quali sarebbero queste misure? L’internamento degli omofobi e la privazione dei loro diritti politici. Si, avete letto bene. 

Gli omofobi sono cittadini meno uguali degli altri. Gli omofobi - aggiunge Grasso - sono chiusi nel loro guscio, si frequentano tra loro, non allargano i loro orizzonti né il loro cerchio di amicizie. Temono i viaggi all'estero, le feste, gli studentati all'università e gli spogliatoi delle palestre". Poi detta la linea: "Una corretta educazione su questi temi - ha sostenuto - la dobbiamo fare soprattutto per chi soffre di questa 'malattia', per chi vive male, sopraffatto da un'irrazionale paura, dal terrore di uscire di casa, dall'ansia di avere tra i suoi compagni di scuola, di lavoro, tra i suoi amici, i suoi familiari, una persona omosessuale. Diciamocelo, sono cittadini meno uguali degli altri, sono chiusi nel loro guscio, si frequentano solo tra loro, non allargano i loro orizzonti nè il loro cerchio di amicizie. Temono i viaggi all'estero, le feste, gli studentati all'università, gli spogliatoi delle palestre. E' un problema sociale che dobbiamo affrontare davvero, da subito, a partire dai più giovani. Dobbiamo farlo insieme, le istituzioni con le associazioni".

Il concetto del termine “omofobo”, lo sappiamo bene, è un po’ come quello di “antisemita”: estensibili a piacere per bollare come criminali e delegittimare un singolo interlocutore, così come i gruppi politici avversi alle direttive di regime (i gruppi anti-abortisti, le associazioni cattoliche, i sostenitori della famiglia naturale). Noi, ne siamo più che certi, siamo inclusi di diritto in questa categoria di pericolosi omofobi.

Insomma, Pietro Grasso mi ha aperto la mente! Ho scoperto di essere un cittadino meno uguale degli altri (dovrò essere privato dei miei diritti politici ed umani), che non mi piacciono le ragazze - chi mi conosce sa bene che non appena vedo una bella ragazza scappo terrorizzato!, ho paura ad entrare in una palestra, non allargo i miei orizzonti né il mio cerchio di amicizie, temo i viaggi all'estero e – qualunque persona che mi conosca potrà confermarlo - ho un grandissimo terrore delle feste di vario tipo, e infatti rimango chiuso in casa per paura di incontrare persone che non conosco. Perché tutto questo? Perché ho paura di conoscere un omosessuale e di incontrarne uno. Chi di noi "omofobi" non ha un terrore simile?
 
Ma vuoi vedere che alla fine chi ci guadagna sono io? Magari se mi rinchiudono in un manicomio posso andare anche io a massacrare la gente con un piccone.

giovedì 16 maggio 2013

Gioele Magaldi: vi spiego io chi è Letta

Lo sappiamo bene: potremmo anche affermare l'ovvio e il banale, come per esempio il fatto che sia la Terra a girare intorno al Sole e non viceversa, che troveremmo sempre il solito malato di mente antifascista pronto anche ad affermare il contrario, pur di non dare ragione ai cattivissimi per eccellenza. Ma quando le stesse cose che da sempre diciamo e scriviamo noi le leggiamo anche da parti politiche e culturali diametralmente opposte alla nostra, ecco che la cosa diventa interessante.
Dal sito popoff.globalist.it riproponiamo la lettera di Gioele Magaldi, "Vi spiego io chi è Letta", che riteniamo interessante e degna di notevole attenzione. Buona lettura!

***

Lo sapevate che Enrico Letta, il nostro presidente del consiglio, è un para-massone? Non un massone. Non è affiliato alla massoneria. Però, in qualche modo ne fa parte, seguendone gli schemi, i ragionamenti e le strategie. Che cosa vuol dire, che le decisioni che prende sono eterodirette?

Per capirne di più, partiamo da una società para-massonica, la cui tradizione deriva direttamente dalla fine del XVIII secolo: il Council on Foreign Relations o Cfr.

Questo tipo di associazioni possono essere definite para-massoniche in quanto sono sempre fondate da un nucleo ristretto di Liberi Muratori, i quali poi coinvolgono nelle loro attività sociali anche non-massoni (cosa che non potrebbero fare in Loggia, dove si può accedere soltanto dopo un lungo percorso preparatorio e una iniziazione ufficiale di tipo misteriosofico) per finalità più direttamente politiche, diplomatiche, civili, culturali o economiche di quanto (ufficialmente) può concedersi di fare una singola officina libero-muratoria o una federazione di logge (Comunione o Obbedienza che dir si voglia), vincolate a determinati principi rituali e sapienziali che limitano l'intervento diretto nelle questioni della Polis nazionale, inter-nazionale o globale.

È un po' come il noto principio ecclesiastico cattolico in uso fino a secoli recenti, secondo cui "Ecclesia abhorret a sanguine" ("La Chiesa aborre lo spargimento di sangue") e dunque, anche quando prescriveva di fatto la condanna a morte di qualcuno, essa veniva ufficialmente eseguita da una qualche forma di potere civile che recepiva le indicazioni superiori di matrice ierocratica.

Alcune organizzazioni massoniche si comportano analogamente, con non minore ipocrisia, per quello che attiene a questioni di politica, religione, diplomazia, economia e finanza.

Esse, cioè, dichiarano la loro trascendenza esoterico-spirituale rispetto a questo tipo di interessi, e tuttavia delegano con minuzia strategica ad associazioni specifiche l'esecuzione dei propri desiderata.

Rimane il fatto, però, che, immancabilmente, queste società (segrete o palesi) para-massoniche sono sempre dirette (in modo riservato e più o meno velato) da una ristretta cerchia di massoni: i non-massoni vi figurano come comprimari subalterni, compagni di viaggio, semplici ospiti occasionali, anche se si tratta di personalità ragguardevoli, a livello nazionale o internazionale, della politica, dei media, della diplomazia, dell'industria, della finanza, della cultura.

Nella prima parte dell'Ottocento, le principali società-paramassoniche (in questo caso, in gran parte segrete, dovendo lottare contro regimi assolutistici, tirannici, illiberali e anti-democratici) furono gli Adelfi, i Filadelfi, i Sublimi Maestri Perfetti, la Filikí Etería, la Giovine Italia, la Giovine Europa, il B'nai B'rith (società non segreta) e naturalmente la Carboneria, organizzazione inter-continentale (diffusa in Sud e Nord America, oltre che in tutta Europa), che costituì il più poderoso braccio armato del circuito massonico progressista.

Tra fine XIX e XX secolo vengono fondate nuove tipologie (non più segrete, ma solo riservate nella struttura, nel funzionamento e nelle finalità più importanti) di associazioni para-massoniche. 

Nascono così il Bohemian Club (1872, a San Francisco), la Fabian Society (costituita a Londra nel 1884), la Pilgrims' Society britannica (1902) e la Pilgrims' Society statunitense (1903), il Round Table movement (1909, con il cerchio interno della Society of the Elect), il Royal Institute of International Affairs o Chatam House di Londra (1920), il Council on Foreign Relations (1921) con sedi a New York e a Washington, il Lucis Trust (1920-22, attualmente con sedi a New York, Londra e Ginevra, è anche membro del Consiglio economico e sociale dell'Onu), il Tavistock Institute of Human Relations (1947), la Mont Pelerin Society (1947), il Bilderberg Group (1954), la Ditchley Foundation (1957), la Trilateral Commission (1973), il Group of Thirty (1978), il Bruegel (2005) ed altre ancora.

I partecipanti tecnicamente non massoni a queste società paramassoniche sono considerati dei "profani utili".
 Quelli che vengono invitati una tantum alle riunioni esterne dei club para-massonici come il Bilderberg Group, la Trilateral Commission, il Cfr, il Riia, non rivestono una grande importanza nell'ambito di questi consessi e la loro utilizzazione (da parte dei Fratelli Muratori che controllano rigorosamente i citati club para-massonici) è contingente e limitata.

Coloro che invece vengono convocati stabilmente e utilizzati con qualche frequenza per qualche operazione politico-diplomatica, economico-finanziaria o mediatica, godono di una più ampia considerazione e ricevono benefici maggiori di quei profani che solo una o due volte siano stati invitati.

Quei soggetti, maschi e femmine che, pur senza avere compiuto il rito d'iniziazione massonico propriamente detto, vengono cooptati come membri a tutti gli effetti di queste società para-massoniche sovra-nazionali, sono considerati dei Para-Massoni, una specie di fratellastri, i quali non avranno mai un ruolo di indirizzo gestionale o strategico in capo alle varie associazioni mondialiste di cui sono parte (tale ruolo è riservato esclusivamente a Massoni passati per il gabinetto di riflessione e tra le colonne Jachin e Boaz), ma vi manterranno comunque un ruolo servizievole e utile (per sé e la propria carriera/sorte personale; per gli altri, specie per i danti causa/mandanti in grembiulino), ancorché subalterno.

Ma c'è modo e modo di essere subalterni: alcuni rimangono per tutta la vita dei "camerieri" (anche se di rango elevato), altri possono arrivare ad essere dei "caposala", qualcuno più fortunato può persino trovarsi ad impersonare un ruolo di "maggiordomo" o "gran ciambellano".

Tuttavia, i ruoli veramente direttivi e strategici sono riservati ai Fratelli Liberi Muratori propriamente detti, che non solo sono all'origine di tali società para-massoniche (avendole costituite), ma ne mantengono sempre il ferreo controllo, di generazione in generazione, attraverso un lascito che non è familiare in senso profano, ma di precipua ascendenza spirituale-iniziatica.

Il perfetto Para-Massone, in questi contesti, solitamente deve essere una persona ambiziosa, ma anche servile e cosciente dei propri limiti e della propria subalternità rispetto a chi sia Massone a tutti gli effetti; una persona furba e sveglia più che veramente intelligente, piena di spirito di iniziativa ma senza grandi idee o principi troppo radicati.

Il perfetto Para-Massone non deve avere una Weltanschauung troppo complessa e raffinata, ma in compenso deve essere un infaticabile collettore e/o organizzatore di visioni e proposte (tanto teorico-intellettuali che pratico-operative) semplificanti e trasversali.

Naturalmente, stiamo parlando di para-massoni e massoni che costituiscano l'élite globale sovra-nazionale.

Tutto ciò premesso, dichiariamo e riconosciamo ufficialmente e pubblicamente che Enrico Letta è quasi un perfetto Para-Massone.
Ciò, a differenza di suo zio Gianni Letta, che non è mai stato direttamente cooptato in seno ad associazioni para-massoniche sovra-nazionali, ma che ha comunque ottenuto a suo tempo la sua peculiare iniziazione libero-muratoria, ottimo viatico per mediare da par suo fra interessi massonici conservatori e altrettante istanze di matrice reazionaria e ascendenza curiale e opusiana (cioè di ambiente Opus Dei).

Nel caso del giovane Enrico, Letta Junior, gravitante nell'area delle associazioni para-massoniche Bilderberg Group e Trilateral Commission. Abbiamo dunque a che fare con un individuo che, proprio in virtù della propria mediocrità intellettuale, dell'assenza di idee che non siano del tutto banali, conformiste e rabberciate nel solco del pensiero politico ed economico mainstream, del proprio carattere diplomatico, servile e opportunista (rispetto ad ogni potere forte e costituito), è stato da anni prescelto come uno dei più promettenti allievi Para-Massoni per l'Italia, da parte di coloro che fanno "girare la ruota" in Europa, in Occidente e nel Mondo, da qualche decennio.

Questi attuali "volgitori della ruota" ("chakravartin"), dopo circa due secoli e mezzo di ininterrotta egemonia della Libera Muratoria progressista (creatrice delle moderne società aperte fondate su stato di diritto, parlamenti rappresentativi, laicità delle istituzioni, trinomio Libertà, Fratellanza Uguaglianza, diritto al lavoro e alla dignità personale per ogni cittadino), sono alcuni estesi e influenti gruppi di Massoni contro-iniziati, reazionari e conservatori, desiderosi di realizzare una graduale ma inesorabile involuzione illiberale, anti-democratica, tecnocratica e neo-oligarchica nella gestione della res publica occidentale (fuori dal sistema politico occidentale non è ancora mai esistita né la democrazia né la società aperta laica, libera e pluralista).

Questi attuali "volgitori della ruota" ("chakravartin") stanno mettendo in atto non già un complotto o una cospirazione occulta, bensì un progetto che è potenzialmente sotto gli occhi di tutti, salvo per coloro che si rifiutino di guardare.

Del resto, come insegna un vecchio motto di matrice iniziatica, non c'è verità fattuale meglio occultata di quella che sia esposta in bella evidenza, in un contesto in cui i potenziali osservatori siano distratti da svariati giochi d'artificio, collocati sapientemente da chi sappia come sviare quotidianamente l'attenzione.

L'Europa è un laboratorio a cielo aperto di questo progetto di involuzione tecnocratica, illiberale, anti-democratica e neo-oligarchica nella gestione della res publica occidentale.


La Grecia (e con essa Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia, ciascuno a suo modo) è un laboratorio nel laboratorio, onde sperimentare fin dove ci si possa spingere nell'imporre, tramite la manipolazione mediatica diuturna, reiterata e pervasiva, una macelleria sociale inesorabile e assoluta. Qualcosa che possa trasformare gradualmente i cittadini europei, orgogliosi e consapevoli dei propri diritti, in sudditi depressi, frustrati e rassegnati al proprio destino di subalternità ad una nuova aristocrazia dello spirito (e non del lignaggio, come era ancora nel XVIII secolo) che è anche oligarchia nel controllo della finanza, dei media, dell'eurotecnocrazia, della casta di piccoli cortigiani insipienti e vili che costituiscono gli attuali ceti politici (di destra, centro e sedicente sinistra) del Vecchio Continente tutto.

Laboratori per creare la de-industrializzazione sistematica di questi Paesi, per far fallire aziende e licenziare lavoratori, far crollare i consumi e dunque far crollare la domanda di merci e servizi e, con tale crollo, come in un diabolico circolo vizioso, far fallire ulteriori aziende, che non sanno più a chi vendere i propri prodotti sul mercato interno.

Crisi delle aziende e dei lavoratori, ma crisi anche dei liberi professionisti, che lavorano sempre meno e i cui clienti diminuiscono a vista d'occhio o non hanno più soldi per pagare i servizi richiesti.
E il circolo diabolico e vizioso continua, perché anche i liberi professionisti, al pari di ex imprenditori o ex lavoratori (ora disoccupati) sono costretti a consumare di meno.

A chi giova tutto ciò? Giova a chi ha speculato per mesi e mesi sulle differenze tra i rendimenti dei vari titoli di Stato delle nazioni europee (sarebbe bastato creare degli eurobond, cioè dei titoli di stato europei unificati, per far cessare all'istante qualsivoglia speculazione sul famigerato spread); giova a chi ha i mezzi per acquisire aziende dei vari Paesi in crisi a prezzi di saldo; giova a chi si accinge ad acquistare a prezzi vantaggiosi e stracciati beni e aziende di Stato messi in vendita a quattro soldi per fare cassa e favorire amici e amici degli amici di amministratori pubblici corrotti e infingardi; giova a chi si accinge a speculare sulla privatizzazione di servizi pubblici essenziali per la vita quotidiana; giova a chi desidera avere, nel cuore dell'Europa e dell'Occidente, una massa enorme di disoccupati disperati, rassegnati a costituire una manodopera a buon mercato per i nuovi padroni sovra-nazionali dei mezzi di produzione locali, acquisiti a prezzo di favore proprio grazie alla crisi; giova a chi ha progettato una de-strutturazione sociale e politica delle lande europee, ri-trasformando i cittadini in sudditi con gli occhi rivolti al basso e solleciti soprattutto della propria sopravvivenza materiale, in modo tale che la sovranità, dal popolo, venga dirottata de facto (salvando le forme esteriori della democrazia, ma svuotandole di senso e contenuti) verso nuovi aristoi, padroni e sorveglianti elitari di un nuovo perimetro concreto del Potere, in cui la stessa politica rappresentativa dei partiti-movimenti sia decisamente subalterna ad ambienti altri, esterni e sopra-elevati rispetto ad essa.

Gioele Magaldi (Grande Oriente Democratico)
Fonte: popoff.globalist.it

mercoledì 15 maggio 2013

Sono le vostre mani quelle macchiate di sangue



Mettetevi il cuore in pace: i mandati morali e politici, gli assassini con le mani ancora più sporche di sangue di quelle di Kabobo, siete voi.

Voi merdosi, che avete progressivamente ghettizzato gli italiani per favorire un’immigrazione selvaggia, onde avere manodopera a buon mercato ed un popolo rincoglionito, umiliato, sfruttato ed impaurito. 

Voi merdosi, che dall’alto delle vostre poltrone dorate e delle vostre scorte non vedete il fallimento di ciò che è un paradiso multirazziale solo nella vostra testa di criminali e mondialisti.

Voi merdosi, che dal basso della vostra ignoranza e della vostra chiusura mentale continuate a credere alle balle che vi dicono, e pensate che tanto “Non sono tutti così”, mentre cominciano a prendervi le case, a rubarvi il lavoro, e a violentare le vostre donne, perché tanto un magistrato che li rimetterà in libertà c’è sempre. Sempre che qualcuno non venga a darla sulla vostra testa , la picconata: allora diventate tutti sceriffi, chiedete più sicurezza, volete i militari nelle strade, pretendete il ripristino della legalità che voi stessi avete contribuito ad annientare in anni ed anni.

Voi merdosi, che avete sempre comprensione per chi è portato «dalle necessità della vita, a 21 anni, in un Paese del quale si conosce a malapena la lingua, in una condizione di disoccupazione, in una condizione probabilmente anche di disperazione, credo che possa far uscire di testa chiunque e non possa in alcun modo essere utilizzato per una polemica politica dal profilo molto basso», ma non ne avete mai per chi esce di casa per accompagnare il padre a lavoro e viene massacrato di picconate da chi non avrebbe dovuto mai e poi mai essere qui, ma poi sono quelli come noi che fanno «una polemica politica dal profilo molto basso» (https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=zTmjm9PUgBY#!).

Voi merdosi, che riempite quotidianamente di (quelli che a parere vostro sono) insulti come fascista, razzista, xenofobo e criminale tutti coloro che osano chiedere un po’ più di legalità, di decenza, di rispetto delle regole.

Voi merdosi, che avete sempre parole di comprensione per gli stranieri, ma delle vittime di questi ultimi ve ne fottete.

Voi merdosi, che avete aiutato uno che non sapeva nemmeno una parola di italiano a fare richiesta di asilo e ricorso contro il decreto di espulsione.

Voi merdosi, che quando l’anno scorso uno squilibrato ha ucciso dei senegalesi avreste voluto vedere impalati nelle piazze i militanti di un’intera categoria politica, e siete scesi nelle piazze con ridicole manifestazioni contro il razzismo, al grido di “Fascisti assassini!”, e che ora, quando invece i ruoli si invertono, invitate a mantenere la calma, perché tanto “Non tutti sono così”.

Voi merdosi, che avete creato tali e tanti cavilli burocratici che un immigrato può tranquillamente bivaccare per tutta Italia anche quando ha già “collezionato” decine di condanne.

Voi merdosi, che andate alle radio per difendere lo ius soli, convinti di fare il vostro dovere di cittadini democratici e progressisti, ma che quando, appena usciti dalla radio, rischiate lo stupro di gruppo ad opera di immigrati irregolari allora cambiate idea, ché forse la cittadinanza non va concessa così indiscriminatamente: siete i peggiori di tutti, perché una bella parolina per potervi coricare la notte con la coscienza più tirata a lucido degli altri non ve la fate mancare mai, salvo quando poi siete voi a rischiare il vostro buco del culo (http://voxnews.info/2013/05/13/lesbiche-circondate-e-insultate-da-immigrati-volevano-lo-ius-soli-hanno-cambiato-idea/).

Vi conosciamo bene, ormai. Voi siete gli stessi che condannano la violenza in nome della democrazia, della pace e dei diritti umani, ma siete quelli stessi che gridano che “Uccidere un Fascista non è reato”, o che quando vengono picchiati i manifestanti del PDL ad opera di banditi della sinistra beh… in fondo in fondo un po’ se la sono cercata. 

Voi siete quelli che anche quando i fratelli Mattei venivano bruciati vivi parlavate di strategie di servizi segreti, e gli assassini li iscrivevate nel soccorso rosso (http://it.wikipedia.org/wiki/Soccorso_Rosso_Militante). 

Voi siete quelli che nelle manifestazioni del 25 aprile dissacrate le lapidi di coloro che militavano nell’altra parte, che riempiono i minuti di silenzio con fischi, lanci di sassi e sputi, e che, addirittura, nemmeno vorrebbero che ci fossero, i minuti di silenzio… anzi, se fosse per voi li fareste sparire tutti, quelli che si ostinano a voler stare dall’altra parte. 

Voi siete quelli che la libertà di espressione è sacra, ma poi chiedete a gran voce il carcere a vita per chi fa un saluto romano. 

Voi siete quelli che bacchettavano l'Italia quando respingeva i barconi degli immigrati, ma poi ci mandate la Polizia postale a casa se ci permettiamo di fare una battuta su di voi.

Voi siete quelli che ci si può proclamare orgogliosamente nera dopo anni in cui ci avete detto che le razze non esistono, non sono mai esistite, e che ai termini "nero" e "negro" era di gran lunga preferibile "persona di colore". 

Voi siete quelli che se una persona si dichiara orgogliosamente "italiana e bianca" gli mandate la Digos in casa.

Voi siete quelli che Carlo Giuliani era un martire della libertà, ma poi sputate su un fiore in ricordo di Sergio Ramelli, perché tanto era uno schifoso fascista al quale, a solo 17 anni, hanno spaccato la testa a colpi di chiave inglese.

Voi siete quelli contro la guerra, contro la violenza e contro ogni forma di oppressione, ma da giovani militavate con l’eschimo e la chiave inglese contro gli avversari di destra (http://www.cieliparalleli.com/Appunti-di-Cronaca/gino-strada-il-katanghese-con-la-chiave-inglese-conosciamolo-meglio.html). 

Voi siete quelli che con le vostre associazioni cattoliche e rosse vi fate scudo degli immigrati e dei disperati per gonfiarvi il portafoglio. E questa feccia la assistete nelle file agli sportelli dell’INPS, nei Tribunali, nelle procedure per le richieste di asilo politico. È grazie a voi che questa feccia viene qui e ci rimane.

I primi razzisti, tenetelo bene a mente, siete voi. Siete voi che volete distruggere ogni cultura, ogni razza e ogni Tradizione nel grande minestrone multirazziale, che sa di tutto e di niente. Siete voi che volete una Nazione di bastardi, di meticci e di apolidi. Perché siete bastardi e meticci dentro, non avete un’idea o una Fede alla quale votarvi, e avete costruito i Vostri idoli di carta, e tutte le belle parole e le belle intenzioni che utilizzate per farvi scudo dagli occhi degli altri vi servono per nascondere tutta la merda che vi portate dentro. E ancora dobbiamo sorbirvi, in Parlamento e in TV, che continuate a darci lezioni di democrazia, di diritti umani e di umanità, voi che l’umanità non sapete nemmeno dove stia di casa, voi che all’umanità avete abdicato per consegnarci questa società di merda, dove la disoccupazione è cronica, le pensioni e l’assistenza sociale presto saranno inesistenti, la miseria cresce, e la dobbiamo addirittura dividere forzatamente con chi sta’ messo ancora peggio di noi, e viene qui a massacraci a colpi di piccone.

Siete voi i veri criminali. Siete voi i veri assassini. I primi che dovrebbero essere messi alla sbarra siete voi. Sono le vostre mani quelle macchiate di sangue innocente. Molto più di quelle di Kabobo. Fatevene una ragione. Pezzi di merda.

mercoledì 1 maggio 2013

Mala tempora currunt. Per noi, innanzitutto



Faccino ben curato, giacca e cravatta, mai un gesto di scompostezza o di rabbia, andatura da primo della classe: Enrico Letta è diventato Primo Ministro italiano. Basterebbe solo questo a decretare la fine dell’Italia come Stato sovrano e indipendente, diventato oramai colonia della speculazione internazionale ed in particolare del Bilderberg Group, la mafia internazionale ed elitaria che, riunendosi una volta all’anno in località super-segrete ed inaccessibili, sancisce e decide le direzioni politiche ed economiche mondiali. E – come ha dimostrato il giornalista Daniel Estulin nel suo libro “Il Gruppo Bilderberg”, che consigliamo caldamente ai lettori – riesce sempre a portare molta fortuna a chi vi partecipa: George Bush, Bill Clinton, Miguel Barroso, Claude Trichet, Dominique Strauss-Kahn ed altri importantissimi uomini di potere, sono tutti personaggi che, dopo aver avuto accesso al gruppo superesclusivo composto da giornalisti, banchieri, economisti e uomini della finanza apolide ed usuraia mondiale, hanno letteralmente “svoltato” la loro carriera politica. 


Enrico Letta non è solo membro internazionale della mafia internazionale che comunemente si definisce col nome di Bilderberg Group. È anche membro di altre organizzazioni che hanno minore importanza della suddetta mafia internazionale, ma che sono di quest’ultima la più diretta emanazione, come l’Aspen Institute: “La missione di Aspen Institute Italia è l'internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del Paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e promuovere valori, conoscenze e interessi comuni. L'Istituto concentra la propria attenzione verso i problemi e le sfide più attuali della politica, dell'economia, della cultura e della società, con un'attenzione particolare alla business community italiana e internazionale”. In altre parole, più comprensibili per noi comuni mortali, l’intento è quello di erodere la sovranità nazionale delle singole Nazioni per “incoraggiare quell'approfondimento culturale da cui emergano valori ed ideali universali capaci di ispirare una leadership moderna e consapevole”

Oppure, tanto per non andare molto lontano, la Commissione Trilaterale, fondata dal giudeo-massone David Rockfeller e il cui capo per l’area europea è il massone golpista Mario Monti, che è riuscito, in un solo anno, ad infliggere un durissimo colpo allo Stato sociale di questo Paese. 

Banchieri internazionali, usurai, capi di governo, direttori di testate giornalistiche mondiali, petrolieri e lobbisti di ogni risma: ecco chi sono i gruppi di potere che hanno inglobato Enrico Letta. Unico, grande e fondamentale comun denominatore: la Massoneria nazionale ed internazionale, che da almeno trecento anni lavora, alacremente e in silenzio, per distruggere le sovranità economiche e nazionali dei singoli stati con lo scopo di imporre un unico gruppo di intellettuali “illuminati” che dirigano le sorti dell’umanità. Del resto, l’appartenenza massonica di Enrico Letta avevamo già avuto modo di sperimentarla quando venne reso pubblico il bigliettino che questi scrisse ad un Mario Monti appena insediato, dicendosi entusiasta della nomina di quest’ultimo. Un Enrico Letta che si entusiasmava per la nomina di un “fratello” dichiarato alla guida dell’Italia, onde renderla più asservita agli interessi forti.

Basta vedere la stessa squadra di governo. 

Agli Esteri hanno messo l’abortista Emma Bonino… quella che è una fiera sostenitrice delle guerre americane per il petrolio, della droga, dell’eutanasia, dei matrimoni omosessuali, dell’aborto (che lei praticava fin da quando in Italia era ancora reato, utilizzando una bomboletta per biciclette e un vuoto barattolo di marmellata: per sua stessa ammissione, i feti che ha martirizzato in questo modo sono più di diecimila, un bel record!): non c’è pericolo, con un personaggio del genere, che l’Italia possa intraprendere un seppur minimo percorso di autodeterminazione.
 
Maurizio Saccomanni – Direttore Generale della Banca d’Italia – è all’Economia: di chi immaginate possa fare gli interessi un banchiere? Dei suoi amici e colleghi oppure i nostri, noi poveri sfigati vessati da Equitalia e costretti, obtorto collo, ad adeguarci agli studi di settore? 

Un altro Ministero se lo sono inventato dal nulla: è il Ministero per l’Integrazione. E chi ci hanno messo? Cecile Kyenge: una che, quando qualche anno fa era attivista della rete Primo Marzo, si adoperava per far scarcerare un criminale patentato come Senad Seferovic, beccato nuovamente qualche giorno fa alla guida di un camion con cinquantamila euro di rame appena rubato. Che cosa fa il Ministero per l’Integrazione? Provvederà a far si che tutti gli italiani accettino senza fiatare la presenza sul loro territorio di criminali che compiono il 60% dei delitti totali e che costituiscono la gran parte della popolazione carceraria. La meticizzazione dell’Italia deve avvenire a tappe forzate, così come quelli del Bilderberg hanno deciso. Perché un Paese come l’Italia – strangolato dalla crisi economica – è molto più facilmente governabile e manipolabile di un Paese in cui c’è un benessere diffuso, dove i cittadini, anziché concorrere col negro della porta accanto per un posto di lavoro da 400 euro al mese, concorrono collettivamente al loro miglioramento sociale e culturale. Il Ministero, poi, avrà dalla sua tutto l’impero della carta stampata e tutto il potere giudiziario che, come sappiamo, è sempre molto solerte con i Fascisti, da quelli che fanno il saluto romano in su…

E Grillo? Che cosa fa Grillo? Spiace dirlo, ma avevamo avuto ragione, e del resto non ci voleva un genio: Grillo non fa assolutamente niente. Perché il suo scopo principale, quello che i suoi padroni in guanti e cappuccio gli hanno commissionato, è già stato raggiunto: catalizzare su di sé il malcontento generale in modo da sottrarre voti e consensi a quei gruppi politici (principalmente di destra o legati idealmente al Fascismo) che rivendicavano la sovranità nazionale ed economica della nostra Nazione e che, come accaduto in altri Paesi, sarebbero potuti salire a qualcosa un po’ più consistente del solito zero virgola qualcosa. Del resto non è stato lui stesso ad affermare in più occasioni che "Senza di noi i Fascisti avrebbero preso il potere"?

Abbiamo, in sostanza, un governo che appoggia incondizionatamente le politiche neoliberiste e di privatizzazioni che ci hanno portato all’attuale sfacelo (che ne dite? Avrà giovato al massone Letta il libro intitolato “Euro si. Morire per Maastricht” – no, non stiamo affatto scherzando! Il libro si intitola veramente così!); che è un incondizionato sostenitore delle politiche di austerità messe in campo da quelli organismi criminali come il Fondo Monetario Internazionale, la BCE e l’Organizzazione Mondiale del Commercio; che appartiene a gruppi proto-massonici semisegreti come il Bilderberg Group, l’Aspen Institute e la Commissione Trilaterale. 

Mala tempora currunt. Per noi “profani”, soprattutto.