“Sciacallo”, “Sono stati due americani bianchi e di pura razza ariana, non gli immigrati che odi così tanto”, “analfabeta funzionale”… sono solo alcuni dei commenti che ho ricevuto in seguito all’ufficialità della notizia che ad accoltellare Mario Cerciello Rega, il Carabiniere di stanza a Roma morto l’altra notte, sarebbe stato uno studente americano, e non quindi due maghrebini come avevano riportato, nelle prime ore, tutte le agenzie di stampa.
A
parte il fatto che l’articolo è stato scritto proprio mentre era accreditata la
versione dell’accoltellatore clandestino (data in seguito alla stessa
segnalazione dei colleghi di Mario Cerciello Rega, quindi con un elevato grado
di affidabilità) e non c’erano assolutamente elementi per pensare diversamente,
riepiloghiamo tutta la situazione. Vediamo se abbiamo capito bene.
Due
cittadini americani, come ritorsione per la frode di cui sono stati vittime –
volevano comprare della droga ed invece si ritrovano con delle semplicissime
aspirine – rubano il borsello allo spacciatore che li ha imbrogliati, chiedendo
200 euro di riscatto per restituirlo. Lo spacciatore chiama i Carabinieri,
affermando di essere stato derubato e ricattato. I Carabinieri si presentano in
borghese all’appuntamento e, alla richiesta di documenti, fanno infuriare i due
americani: uno dei due estrae un coltello ed accoltella Mario Cerciello. Otto
coltellate inferte ad un Carabiniere di 90 chili da parte di uno di almeno
venti chili di meno – ripetiamo: otto coltellate, non una, non due, non
quattro, bensì otto – il tutto mentre il collega di Mario, più altri due di
pattuglia, assistono alla scena. Non hanno modo, in tre, di intervenire ed
aiutare il collega, non sparano nemmeno un colpo in aria, e non riescono
nemmeno ad inseguire i due criminali, che possono tranquillamente darsi alla
fuga. I Carabinieri chiamano la centrale, fanno rapporto via radio, parlano di
due maghrebini (notizia poi diffusa dalle varie agenzie di stampa nel momento
in cui si diffonde la voce che Mario Cerciello Rega è deceduto in ospedale per
le otto coltellate ricevute), e la cosa dovrebbe essere abbastanza assodata,
poiché li hanno visti. Nonostante si sia parlato di due maghrebini – in un
primo tempo vengono fermati diversi pregiudicati, noti alle Forze dell’Ordine
per essere pluri-recidivi (a proposito: perché erano in giro questi
criminali?), in seguito i Carabinieri fanno irruzione all’hotel Meridien di
Piazza Cavour e fermano i due americani, che dichiarano di essere studenti
della John Calbot University. Il Rettore della stessa Università smentisce a
stretto giro di posta, mentre dall’ambasciata americana non si muove una
foglia. Eppure conosciamo – ahinoi – come gli americani cerchino di tirare
fuori i loro connazionali dai guai causati all’estero, anche quando sono
palesemente in torto (la tragedia del Cermis insegna): perché invece, in questa
circostanza, tutto tace?
Si
pongono anche altre domande. Sei un cittadino statunitense in vacanza in
Italia. In Italia. Non in una Nazione ostile come – che so io – la Siria di
Bashar Al Assad, ma in Italia, Nazione tradizionalmente amica degli Stati Uniti
d’America (fin troppo!). Vieni colto in flagranza di reato mentre cerchi di
rifarti di 200 euro ai danni dello spacciatore che ti ha rifilato aspirine al
posto della droga qualche ora prima. Certo, non sei in una bella situazione,
non sei stato “beccato” a gettare una cartaccia per terra: quello che hai fatto
è grave, ma non è nemmeno la fine del mondo. Del resto sei uno studente
benestante, che si può permettere il Meridien di Roma da 250 euro a notte, non
proprio due spicci: potresti andare in caserma, lasciare che i Carabinieri
procedano con l’identificazione, cavartela con un processo farlocco che molto
probabilmente nemmeno vedrai perché sarai lasciato libero di rientrare negli
Stati Uniti e, probabilmente, in Italia non farai nemmeno ritorno. Invece no. Scegli
deliberatamente la strada più difficile, e la più stupida e la più suicida, a prescindere da
come va a finire. In quattro contro uno – tu uno studente universitario, loro
quattro Carabinieri armati – accoltelli il Carabiniere che ti ha chiesto i
documenti, in qualche modo riesci a fare si che gli altri tre non muovano
nemmeno un muscolo – infatti hai il tempo di infliggere tranquillamente non
due, non quattro, bensì otto coltellate (ci vuole tempo e forza per
accoltellare otto volte uno che è fisicamente il doppio di te e che, si
suppone, abbia provato in tutti i modi a difendersi) – ed hai tutto il tempo di
allontanarti. E cosa fai dopo aver accoltellato a morte un Carabiniere? Scappi? Ti nascondi in qualche anfratto segreto? No! Ritorni
al tuo albergo, l’hotel Meridien dove sei regolarmente registrato, e ti metti beatamente a dormire in modo
che, qualche ora dopo, i militari possano trovarti ed arrestarti nella tua stanza con comodità.
Per
la sinistra la notizia di due maghrebini che accoltellano a morte un
Carabiniere sarebbe stata una botta tremenda. Non solo altri voti ed altro
consenso per quel Matteo Salvini che li ha portati alla crisi di nervi, ma
forse addirittura le chiavi del Governo. In queste ore il Ministro dell’Interno
è passato alla cassa: vuole far fruttare i voti alle europee e il 45% che tutti
i sondaggisti danno come sicurissimo nel caso che si vada a votare a breve con
una accoppiata Lega-Fratelli d’Italia. Non a caso la sinistra ha riposto tutte
le speranze sul Presidente della Repubblica, derubricato a mero argine
anti-salviniano – ruolo che Sergio Mattarella non fa alcuna fatica a giocare.
Se
si andasse a votare adesso, sull’onda emotiva di un Carabiniere ucciso da degli
spacciatori clandestini, per la sinistra sarebbe una debacle totale e,
specularmente, per Matteo Salvini sarebbe un trionfo che probabilmente lo farebbe
sedere sulla poltrona del Presidente del Consiglio.
Pensate
che la sinistra non ne avrebbe il coraggio? Ha, quantomeno, tutte le
possibilità per insabbiare una notizia vera – e che in un primo momento, lo
ripetiamo, era stata accreditata da tutte le agenzie di stampa – a favore di un’altra
in cui due tossici statunitensi vengono utilizzati come capro espiatorio per
lasciar sfogare il popolo: non sono stati forse i suoi mass-media a
propagandare la favoletta dei “migranti che scappano dalla guerra” mentre le
loro ONG facevano da taxi del mare in combutta con gli scafisti libici? Non sono
stati loro a programmare l’invasione scellerata della Nazione da parte di
criminali e delinquenti nordafricani, spesso con narrazioni strappalacrime
platealmente fasulle, per convincere gran parte della popolazione che far
entrare 200.000 mila stranieri africani all’anno sarebbe servito per pagarci le
pensioni, raccogliere i pomodori ( lo disse chiaramente quel figlio di papà di
Alessandro Gassmann) e fare i lavori che noi, italiani “choosy” – come disse la
Fornero – non vogliamo più fare? Non sono stati loro a mettere su un sistema di
compravendita di bambini che sono stati tolti ai legittimi genitori – con pareri
degli assistenti sociali palesemente falsi e sentenze di giudici corrotti e
conniventi – per essere dati a coppie lesbiche che li hanno violentati ed
abusati, in piena osservanza di ciò che disse Monica Cirinnà e che oggi suona
come una sinistra minaccia (“Rieducheremo i vostri figli”)?
Possono,
possono fare questo ed altro, e l’hanno dimostrato: cosa sarebbe mai manipolare
un fatto di cronaca simile per evitare che il cattivo Matteo Salvini vada al
potere senza alcuna alleanza? Hanno gran parte dei mass media dalla loro, hanno logge massoniche che sono infiltrate in tutti i gangli dell'apparato dello Stato - incluse le Forze dell'Ordine, hanno infiltrati nella pubblica amministrazione, negli uffici pubblici, nei Comuni, dappertutto.
Una
narrazione simile accontenta tutto il politicamente corretto e tutta la
sinistra mainstream: non sono stati i poveri immigrati clandestini, gli
analfabeti funzionali e gli xenofobi hanno starnazzato a vuoto perché accecati
dal livore e dall’odio contro il diverso, sono stati degli statunitensi
bianchi, bianchissimi, puri esponenti della razza ariana.
E
se invece fosse una clamorosa balla?