venerdì 30 ottobre 2020

Nemmeno davanti alle teste che rotolano possiamo aspettarci serietà intellettuale dagli antifascisti

La sinistra e gli antifascisti tutti sono sugli scudi per difendere l’indifendibile, per negare l’evidenza, vale a dire che il terrorista che si è divertito a tagliare teste dentro la Cattedrale di Nizza, nella giornata di ieri, è sbarcato a Lampedusa. Tra chi parla di “caso isolato” – evidentemente dimentico delle decine di attentati che hanno flagellato l’Europa negli ultimi anni – e chi continua imperterrito a difendere la politica dei porti aperti a tutti ed a qualunque costo, gli esempi della malafede e della disonestà intellettuale degli antifascisti non si contano più.

Una domanda sorge spontanea: da dove diamine avreste mai pensato che provenisse l’attentatore, se non dalla frontiera colabrodo italiana? Quale altra Nazione europea permette l’ingresso nel proprio territorio di centinaia di migliaia di stranieri – totalmente diversi ed incompatibili da noi per sangue, religione, cultura, mentalità, civiltà – di fatto delegando la politica estera a scafisti ed ONG? Non a caso il Ministro degli Esteri francese, in queste ore, sta seriamente valutando, in accordo con tutto il Governo, di chiudere i varchi dall’Italia. Siamo la barzelletta d’Europa, facciamo entrare chiunque, e che siamo dei pagliacci, in Europa, lo sanno bene.

Va detto: la Francia paga l’aver preteso, in nome della società multirazziale e del politicamente corretto, di accogliere orde di accattoni e di parassiti africani sul proprio territorio – per lo più con l’intenzione di cancellare il proprio passato colonialista e sfruttatore – di integrare chi integrabile non lo è affatto, e non aspetta altro che qualche vignetta di dubbio gusto di Charlie Hebdo (oggettivamente vignette squallide e di dubbio gusto, ma a nessuno di noi occidentali verrebbe mai in mente di fare irruzione nella loro redazione con un kalashnikov, per quanto l’idea possa essere allettante) per far saltare in aria qualche decina di infedeli o per staccare qualche testa a colpi di machete.

Chi, tra i miei camerati, si aspetta un minimo di onestà intellettuale da questa gente, resterà puntualmente deluso. Ricordo solamente che, quando una nostra connazionale è stata picchiata, violentata e poi messa a tranci dentro due valigie, nel migliore dei casi ha dato della puttana a quella povera ragazza, nel peggiore è sceso in piazza a manifestare contro il razzismo.

Non possiamo aspettarci nessuna serietà da questa gente che ha svenduto la Nostra Civiltà e ci ha messo nelle mani di parassiti mille volte inferiori a noi per costumi, civiltà, progresso; né possiamo aspettarci che sui mass media e nella classe politica si apra un dibattito che indaghi seriamente la direzione in cui sta andando l’Europa, un continente che si evolve sempre più in una enorme periferia africana ed islamica.

Rivoluzionari de' noantri...

E' pieno di dementi che negli ultimi giorni stanno esaltando come eroi i vari manifestanti d'Italia, apparentemente in piazza contro il governo, in realtà in piazza per fare casino ed ottenere qualche briciola di sussidio.

Ieri si parlava di Napoli e dintorni, dove il 70% dei votanti, solo un mese fa, ha votato quel De Luca che oggi fingono di contestare; oggi si parla di Torino, ove gli immancabili cessi sociali (spalleggiati dai loro compari clandestini), hanno devastato e saccheggiato negozi (ma non dovevano manifestare per difendere i commercianti vessati dal governo?), come loro costume...

Vediamo poi ai vari TG manifestanti pacifici, con regolare museruola (alcuni addirittura con il modello extra lusso, con valvole incorporate, per sopravvivere anche ad Ebola!), piagnucolare contro il governo per le misure restrittive...

Ma fate pace con voi stessi; se credete nel fanta virus e state accucciati come cani con la museruola, che cazzo protestate a fare? Lo fanno per il vostro bene. E se non credete al fanta virus, che cazzo mettete a fare la museruola? Perchè vi cagate sotto all'idea di prendere la multa?

Tanto lo sappiamo, se riuscirete ad ottenere qualche centinaio di euro di obolo governativo, tornerete sui balconi a cantare "Bella Ciao" ed a gridare "Andrà tutto bene"... E magari a denunciare gli "irresponsabili" che continueranno a protestare per difendere la loro libertà, o per avere anche loro qualche elemosina...

Quanti di voi "contestatori" si sono sempre proclamati antifascisti, dicendo e scrivendo cazzate su quel terribile regime che diede agli italiani case, lavoro, Leggi sociali all'avanguardia, opere pubbliche ed un sistema previdenziale che oggi è stato trasformato in uno schema di Ponzi per rapinarvi?

Chi vi ha dato il sabato "Fascista", portando la settimana lavorativa a 40 ore, è diventato illiberale, vi conculcava le libertà...

Allora godetevi questa democrazia antifascista per la quale avete tante volte manifestato... Hanno sostanzialmente abolito la proprietà privata, come in URSS, dato che non siete più liberi di aprire i vostri negozi, vi hanno ridotti a cagnolini con la museruola e vi impediscono di usare i mezzi pubblici, di entrare nei negozi e persino di passeggiare se non la usate... Vi impediscono di svagarvi e divertirvi, ma qualche cretino fa i paragoni con il coprifuoco che vigeva in tempi di guerra...

Godetevi il vostro antifascismo senza fare tanto baccano in piazza, tanto non cambierete mai nulla, se non in peggio... E continuate a votare per i tristi epigoni del comunismo (compresi quelli come il comunista padano), tanto il pericolo è il "Fascismo", no?

Ma almeno non rompete il cazzo blaterando di libertà e diritti, cose che non sono mai state di vostra competenza.

Verificate dalla tabella allegata quanto siete coglioni da sempre e quanto avete desiderato il comunismo, che oggi vi governa!

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Dott. Carlo Gariglio - Segr. Naz. MFL-PSN
www.fascismoeliberta.info
www.lavvocatodeldiavolo.biz
 

 

Così lo capite?

 


Dai biscotti con la Nutella alla complicità con questo Governo criminale


 

Dai biscotti con la Nutella alla complicità con questo Governo criminale: la farsa dell’opposizione, in Italia, è tutta qui.

Con buona pace di chi pensa che la destra, in Italia, sia alternativa al “sistema” senza capire che essa stessa fa parte del sistema, e ne costituisce uno degli ingranaggi fondamentali per dare l’illusione al popolino di poter scegliere.

giovedì 29 ottobre 2020

A Nizza hanno stato gli islamo-fascisti

 

Cosa abbiamo scritto solo qualche ora fa? Che per i pennivendoli di regime ogni attentato violento viene ascritto ai Fascisti, questa categoria di persone elastica e modellabile a piacere, a seconda delle circostanze di tempo, di modo e di luogo, estensibile e modellabile a piacere per far si che la narrazione della realtà possa rientrare senza problemi nei ranghi del politicamente corretto.

Ecco che per Repubblica l’attentato di oggi di Nizza, dove una donna è stata decapitata e due sono state uccise, è stato fatto dagli “islamo-fascisti”, una sottocategoria dei “Fascisti”, viene da pensare. Saranno gli stessi fascisti che hanno giurato vendetta contro la Francia per le vignette considerate blasfeme ed ingiuriose nei confronti dell’Islam pubblicate da Charlie Hebdo qualche giorno fa, e che avevano definito Macron un fascista ed un proto-nazista? 

Sarà qualche azione voluta e programmata dai fascisti turchi, il cui Ministro degli Esteri ha dato del nazista ad Emmanuel Macron solo qualche giorno fa? Fascisti che si accusano a vicenda di essere fascisti… chissà se questi cialtroni comunisti un giorno scriveranno un articolo su questo.

La solita figura di merda di Gad Lerner

Alcuni lettori mi scrivono chiedendomi un parere su ciò che è accaduto a Torino. Probabilmente conoscerete già l’antefatto: gruppi di teppisti sono scesi in strada per protestare contro le restrizioni del Governo Conte, sfasciando vetrine ed auto, tra le quali le vetrate di un negozio di Gucci, devastato e saccheggiato. Subito la grancassa di pennivendoli terroristi si è data da fare per ascrivere la responsabilità di questi atti di vandalismo agli ultras della Juventus ed agli immancabili estremisti di destra, salvo poi dover ammettere, a denti stretti, che a saccheggiare il negozio erano stati dei nordafricani, trovati dalla Polizia ancora con le valigie piene di refurtiva. Grande figura di merda da parte di tutti, tra i quali l’immancabile Gad Lerner, per il quale le figure di merda di questo tipo non si contano nemmeno più.

Che volete che vi dica? In una nazione civile si dovrebbe quantomeno chiedere scusa ad una intera categoria politica (che non viene nemmeno considerata una categoria, perché privata di ogni legittimità, ed usata come spauracchio/bersaglio da dare in pasto alle masse rincoglionite), ed il giornalista o l’opinionista in questione sparirebbe almeno per qualche mese dal palcoscenico.

Su questo spazio ne abbiamo parlato tante volte: il termine “fascista”, per questi pagliacci, ha assunto una connotazione assolutamente “liquida”, estensibile a piacere, a seconda delle circostanze di tempo, di modo e di luogo.  

In prima fila, come al solito, Gad Lerner, che ha gridato al pericolo fascista fin da subito, senza avere nessuna informazione in merito. Si tratta semplicemente di un ben stipendiato pappagallo ammaestrato che sa solo ripetere “Fascisti!” per qualunque fatto di cronaca che venga sottoposto alla sua attenzione; nient’altro che un buffone di corte che può permettersi queste figure barbine solo e semplicemente per il fatto di avere dalla sua il potentissimo apparato massmediatico, che ben si guarderà dal fargli notare queste ridicole figuracce che il pagliaccio, e con lui tanti altri imbecilli, continua ininterrottamente a fare.

Schedati, controllati, in altre parole schiavi

 


Se vuoi entrare in Università devi avere l’applicazione. So di andare contro la libertà dei singoli e dei diritti costituzionali, ma dobbiamo convincerci che il bene dell’intera comunità passa anche dalla riduzione, tutto sommato marginale, di alcuni aspetti delle nostre libertà. Con una notifica di Immuni scatta l’isolamento e si interrompe la catena del contagio”.

Queste parole, che solo qualche anno fa avrebbero destato scalpore e manifestazioni di piazza, oggi possono essere pronunciate al Corriere della Sera da Agostino Miozzo, il coordinatore di quel Comitato Tecnico Scientifico voluto dal Governo Conte (con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti: l’economia della nazione devastata giorno dopo giorno).

Come già abbiamo detto varie volte sbagliate se pensate che si tratti dell’opinione di un cretino, come si sarebbe tentati di fare. Innanzitutto perché Miozzo non è cretino, anzi, è estremamente intelligente e competente (diversamente non sarebbe lì), ed è proprio questo il problema.

Dichiarazioni come queste hanno il preciso scopo di introdurre un dibattito, aprire una discussione (in questo caso la progressiva erosione delle libertà fondamentali) per poi ampliarla progressivamente: si comincia con l’imporre Immuni perché si deve combattere il Coronavirus (un virus inesistente, con una mortalità totalmente inesistente, come oltre a noi denuncia veementemente, ovviamente inascoltato quando non deriso, Vittorio Sgarbi), si continua con l’ingresso nei ristoranti e nei locali previa “strisciata” della propria carta di credito perché si deve combattere il contante, si finisce con l’internamento forzato di tutti coloro che non credono al virus (psicologi prezzolati paventano turbe mentali per i negazionisti, di ieri come di oggi).

Nel momento in cui il concetto entra a far parte dei mezzi di informazione – ancor più se viene espresso candidamente dalle pagine di un giornale ad alta tiratura come il Corriere della Sera – il danno è fatto: quell’idea inizia a vivere di una sua propria legittimità, è stata sdoganata, potrà insediarsi, sempre più, nel dibattito corrente. Esattamente ciò che volevano.

lunedì 26 ottobre 2020

De Pierro vuole sparare sulla folla: è l'ennesima finestra di Overton


Probabilmente molti di voi avranno letto l’intervento di Antonio De Pierro, Presidente e fondatore della solita, ennesima sigla antirazzista (Italia dei Diritti), in cui si caldeggiano, molto candidamente, le fucilate sui manifestanti. Il riferimento è in primis ai disordini scoppiati a Napoli, dove gente sempre più esasperata ed alla fame ha protestato, anche in maniera violenta, contro l’ennesimo blocco totale attuato dal Governo (e scaricato vigliaccamente sulle Regioni, in modo da non prendersi alcuna responsabilità politica).

Se pensate che l’intervento di De Pierro sia semplicemente il delirio di un coglione sbagliate di grosso, o meglio: avete una visione limitata del problema. La questione è molto più interessante, o più grave.

Il Presidente della Repubblica ha convocato per domani una riunione con i vertici di sicurezza nazionali (servizi segreti, rappresentanti dell’Esercito, e così via). Apparentemente si tratta di mettere sul tavolo alcune importanti questioni di politica internazionale; se ve lo state chiedendo… no: non vi rientrano né i pescatori sequestrati dai tunisini, né i francesi che si annettono unilateralmente pezzi del territorio italiano, né il problema dei confini nazionali violentati continuamente da scafisti ed ONG. Il sospetto di molti, però, è che si tratti di prepararsi a quello che si prospetta sempre più come uno scenario eventuale: una vera e propria guerra civile, con lo Stato che sarà costretto a ricorrere alla forza militare per ricondurre alla ragione – mettiamola così – sacche di cittadini sempre più esasperati ed in difficoltà a causa della gestione fallimentare legata alla questione Coronavirus.

Non sia mai che l’intervento di De Pierro si debba configurare nella cornice più grande della finestra di Overton? Di cosa parliamo? Dello schema, ideato dal sociologo e politologo statunitense Joseph Overton, grazie al quale il potere può instillare nelle masse qualunque idea, anche quella considerata la più incredibile, seguendo questi sei passi, che devono svolgersi nel preciso ordine in cui vengono enunciati:

1) inconcepibile;

2) estrema;

3) accettabile;

4) ragionevole;

5) diffusa;

6) legalizzata.

In una prima fase l’idea è, per l’appunto, inaccettabile. Pensiamo alle coppie omosessuali, alle famiglie allargate, all’aborto: tutte questioni che, solo fino a qualche decennio fa, vedevano la popolazione italiana – formata per la maggior parte da cattolici – compattamente schierata per il “no”. Una massiccia propaganda di stampa, programmazione neuro-linguistica, l’introduzione della discussione politica – magari ad opera di partiti e movimenti più o meno radicali ed ai margini del tradizionale schieramento politico – fanno il resto. Già dal secondo punto l’idea è estrema, ma se ne comincia comunque a parlare: l’idea che fino a poco tempo prima era inaccettabile entra a far parte del dibattito politico, seppur, come ovvio, in posizione marginale.

Non si tratta di complottismo: si tratta, né più né meno, di vedere come i mass media e la politica procedano non cercando di interpretare la realtà, bensì manipolando i dati relativi alla realtà stessa. Ecco che la realtà diventa qualcosa di elastico, di liquido, qualcosa da interpretare a seconda della convenienza politica del momento.

I gilet gialli protestano per le strade di Parigi? Manifestazione interessante, gli italiani prendano esempio dai francesi che lottano per i loro diritti.

Gruppi di disadattati violano la quarantena per festeggiare la celebrazione farsa del XXV Aprile? Beh, è la festa più importante d’Italia, si tratta di respingere indietro i vergognosi rigurgiti di Fascismo e razzismo che, mai come oggi, devono essere combattuti  sconfitti, incarnati nel sovranismo ignorante e xenofobo della destra.

Orde di negri mettono a ferro e fuoco gli Stati Uniti per protestare contro un inesistente problema razzismo, con tanto di esecuzioni sommarie per le strade? Massima solidarietà ai Black Lives Matter, il razzismo deve essere combattuto, l’America deve fare i conti con la propria storia, si tratta di proteste che spesso degenerano in violenza ma del resto è perfettamente comprensibile la rabbia dei negri, così vergognosamente e brutalmente discriminati.

Dei cittadini italiani protestano per le strade contro la crisi ed il fatto che il Governo sacrifichi, a fronte di una pandemia che crea morti tra lo 0,03% della popolazione, interi settori economici, portando così alla rovina l’intera Nazione? Beh, io sono democratico, però bisognerebbe dare l’ordine di sparare. Se una cosa del genere l’avesse detta Matteo Salvini il Partito Democratico, come minimo, avrebbe invocato i caschi blu dell’ONU. Ci siamo però abituati da tempo al fatto che a sinistra si possano evocare i lanciafiamme sulla folla ed i rimedi curativi del Partito Comunista Cinese oppure evocare il ritorno di Bava Beccaris senza che nessuno batta ciglio, mentre se chiedi di fermare i barconi dei clandestini sei uno schifoso e xenofobo razzista.

Ovviamente qui non vogliamo esaltare gli assalti contro le forze di Polizia, ma è anche intellettualmente disonesto derubricare il tutto a mere contestazioni di piazza fini a se stesse: i napoletani sono gli unici che fino ad ora hanno osato protestare attivamente contro questo Governo, dando voce ad un malcontento ed ad un dramma percepito da fasce sempre più ampie di popolazione che non sa – letteralmente – come dar da mangiare alla propria famiglia.

Quale è il pericolo maggiore? Sempre quello: la solidarietà o la supina accettazione di una certa parte della popolazione, la stessa che invoca l’esercito in strada per imporre le regole anti-Covid o che applaude contro i ciclisti della domenica che non rispettano il distanziamento.

sabato 24 ottobre 2020

La differenza tra noi e Fratelli d'Israele

Confesso di non avere mai sentito parlare di questo "signore" fino a pochi minuti fa... Poi mi ritrovo una mail scritta da un avvocato, che recita: "Egr. dott. Carlo Gariglio, a motivo di una diffamante polemica che ha interessato il mio assistito Roberto Archi (come da procura speciale in allegato), Le chiedo cortesemente di informarmi se corrisponde al vero il fatto che lo stesso sia iscritto al Vs Movimento in quanto egli nega tale circostanza e di non conoscere alcuno facente parte del Vs Movimento".

Rispondo di non conoscere il soggetto, poi approfondisco, e trovo questo articolo: 

https://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2020/10/17/news/l-ex-sindaco-baruffaldi-rilancia-se-archi-e-fascista-si-dimetta-1.39427607?fbclid=IwAR06cL7H5BLor3aTrk8hSPCPCX2Q_DhizTpKH2Uus_MRV6Ok0kEqDuVarag 

Dunque questo "signore", che pare giochi a spacciarsi per Fascista, è in realtà un iscritto ai "Fratelli d'Israele", divenuto Assessore alla "cultura" di un Comune del mantovano... E considera diffamatorio l'accostamento della sua augusta persona al nostro movimento!

Tranquillo, caro falso Fascista... Nessun Fascista potrebbe condividere nulla con i Fratelli d'Israele, nè con la feccia legaiola e destrorsa con la quale vi alleate.

Ringraziate che noi del MFL-PSN, non avendo frequentazioni nel Likud italico, non abbiamo soldi da buttare con nobili avvocati, altrimenti la causa ve la faremo noi per avere osato accostare la vostra triste opera al nostro movimento politico. 

Noi con la vostra destra israelita ed antifascista non abbiamo mai avuto nulla a che fare. E mai avremo nulla a che fare in futuro. 

Speriamo soltanto di averlo aiutato a dimostrare di non essere un Fascista.

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Dott. Carlo Gariglio - Segr. Naz. MFL-PSN
www.fascismoeliberta.info
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venerdì 23 ottobre 2020

Mancò la Fortuna, non il Valore

EL ALAMEIN, 23 OTTOBRE 1942: LA FOLGORE ENTRA NELLA LEGGENDA.

“Dobbiamo davvero inchinarci davanti ai resti di quelli che furono i leoni della Folgore…” Con queste parole, pronunciate alla Camera dei Comuni di Londra, Winston Churchill rese onore all’eroico sacrificio dei soldati italiani a El Alamein, in quelle drammatiche giornate di fine nell’ottobre del 1942 che infiammarono le sabbie del deserto con il riverbero di una lotta disperata e leggendaria.

“La Divisione Folgore ha resistito al di là di ogni possibile speranza”, lanciò nell’etere Radio Cairo l’8 novembre 1942 per bocca del corrispondente Heartbrington. “Gli ultimi superstiti della Folgore sono stati raccolti esanimi nel deserto. La Folgore è caduta con le armi in pugno”, rieccheggiò la BBC da Londra.

L’onore delle armi del nemico, la testimonianza più autentica, l’unica che, in fondo, valga davvero qualcosa.

Ma che cosa avvenne, precisamente, 60 anni fa nel corso della “madre di tutte le battaglie“?

L’attacco decisivo degli inglesi e dei loro alleati contro le linee italo-tedesche in Africa settentrionale si scatenò, nei giorni dal 23 al 29 ottobre 1942, lungo il settore difeso dalla divisione paracadutisti Folgore a El Alamein.

L’Ottava Armata inglese aveva schierato nel settore, la 7a Divisione corazzata, i Desert Rats, “i Topi del deserto”, un’unità di veterani di molte battaglie africane, e tre divisioni di fanteria. Un totale di circa 50.000 uomini, con 400 pezzi di artiglieria, 350 carri e 250 blindati. Le scorte di munizioni, viveri ed equipaggiamenti erano praticamente illimitate.

Gli italiani mettevano in campo circa 3.500 paracadutisti, più altri 1.000 uomini (31° Battaglione guastatori d’Africa e un battaglione di fanteria della Divisione Pavia), un’ottantina di pezzi d’artiglieria, 5 carri, nessun veicolo proprio, penuria assoluta di munizioni ed equipaggiamenti, viveri in quantità e qualità talmente misere da causare serie malattie debilitanti a più del 30% della forza effettiva.

In sintesi i rapporti di forza erano di 1 a 13 per gli uomini, 1 a 5 per le artiglierie, 1 a 70 per i carri. Tuttavia, i paracadutisti della Folgore, l’ultimo baluardo superato il quale il nemico sarebbe dilagato alle spalle dell’Armata italo-tedesca, si erano apprestati alla difesa, lungo un fronte di 15 chilometri, decisi a vendere cara la pelle.

Ai ripetuti attacchi degli inglesi, i paracadutisti risposero con incredibile determinazione ed energia, respingendo ogni tentativo di sfondamento e infliggendo al nemico gravi perdite, al prezzo di grandi sacrifici: circa 1.100 tra morti, feriti e dispersi. L’inaspettata resistenza, protrattasi per una settimana, costrinse i comandi inglesi a sospendere ogni ulteriore iniziativa su quel fronte e a concentrare altrove lo sforzo offensivo. Quando, il 2 novembre, in seguito al generale ordine di ripiegamento, la Folgore dovette abbandonare le posizioni, la sua linea di resistenza era ancora intatta ma i resti della Divisione si sarebbero poi dissolti, nel giro di pochi giorni, nel corso della tragica ritirata nel deserto.

Nel corso dei decenni, con il venir meno di pregiudiziali ideologiche e di interpretazioni storiche riduttive, la battaglia di El Alamein, per lungo tempo ufficialmente “dimenticata“, ha guadagnato lo spazio che le compete nell’attenzione degli storici e nel rispetto delle autorità nazionali.

La battaglia di El Alamein rimane uno degli esempi più significativi di coraggio e abnegazione nella storia delle nostre truppe. A oltre sessant’anni di distanza, El Alamein e il valore del soldato italiano testimoniato dagli stessi avversari di allora, diventa simbolo della ritrovata unità del popolo italiano attorno a valori forti, riconosciuti e condivisi, un’occasione per ricostruire una memoria nazionale da confrontare con quella di tutti i popoli protagonisti di quelle pagine di storia.

Noi siamo orgogliosi di esserne gli eredi. Respiriamo il loro coraggio.