lunedì 28 maggio 2012

Italiani: siete delle merde


Non avrei potuto iniziare con un titolo diverso questo scritto. L’estrema sintesi di un pensiero pericoloso, talmente cattivo e crudele che è rimasto nella mia testa e nella mia coscienza come un mostriciattolo irriverente, nascosto per mesi, se non anni, pronto a spuntare fuori al momento giusto. Ma i risultati delle ultime elezioni MFL sono il momento giusto, a quanto pare.

Ho “solo” 28 anni. Mi ritengo abbastanza giovane, mentalmente aperto (per quanto si dia del “brutto, sporco e cattivo” ai Fascisti, vi assicuro che con me non esiste conversazione – nemmeno la più scabrosa – che non possiate fare serenamente), mi sono formato una mia cultura sui libri e sulla vita di ogni giorno che mi rende generalmente bendisposto verso il prossimo, sono un cittadino attivo socialmente e politicamente, quello che Cicerone avrebbe definito “homo politicus”. Con in più la fortuna di militare in un movimento fantastico con dei militanti fantastici quali quelli di Fascismo e Libertà. Scusate se è poco… 

Ma c’è una cosa che mai e poi mai avrei pensato di provare: un odio profondo verso questo Paese, verso i suoi abitanti, verso i miei concittadini. Ho sempre pensato che questa Nazione fosse composta da persone e da cittadini stupendi, magari un po’ troppo arrendevoli, ma comunque non meritevoli dei Pertini e dei Monti che la sorte e la avventatezza italica hanno assegnato al mio popolo. Ho sempre pensato che gli italiani meritassero un Mussolini, e che di Mussolini l’Italia ne meritasse tanti in virtù della sua Storia, della sua grandezza, della sua civiltà. Ora invece capisco che è esattamente l’opposto di quanto io mi sono sempre sforzato di pensare. Mussolini è l’eccezione, la stella che la Storia ci ha assegnato. Ma voi siete un popolo di merda: il massimo che vi meritate è questa classe politica, e forse per voi è anche troppo. Vi meritereste un Pol Pot qualsiasi, che se vi degna di attenzione lo fa giusto per scaricarvi qualche sventagliata di mitra nella schiena, che si ingozza di caviale e di puttane mentre voi crepate di fame. Non meritate di più: state benissimo nella merda in cui siete, e del coraggio degli italiani del ’19 non avete più nemmeno una briciola… siete mediocri, vigliacchi e cacasotto. Vi bevete tutte le balle che vi dicono da settant’anni a questa parte senza fiatare mentre vi contano anche i peli del culo. Usare internet per un qualche vostro miglioramento personale: non sapete nemmeno che cosa sia. Il massimo per il quale utilizzate internet è per pubblicare le vostre inutili stronzate su Facebook o per cercare qualche puttana: non conoscete un utilizzo di internet che sia un poco più elevato di questo. 

L’avete dimostrato alle ultime elezioni alle quali il MFL si è presentato. A Santeramo si è presentato un candidato sindaco ventenne con altri ragazzi desiderosi come lui; Lassandro, Viti, De Ritis, Kostina e mi perdonino gli altri che ora non ricordo, hanno cercato – con successo – di portare qualche gradino più su la discussione elettorale; vi hanno parlato di signoraggio, del patto europeo di stabilità, dell’ESM, un vero e proprio cappio al collo per tutte le nazioni europee, vi hanno parlato di disoccupazione, di viabilità, di trasporti pubblici della vostra città, dei problemi che ci sono e di come fare per affrontarli… Di tutto questo non ve ne è fregato un cazzo: vi è bastato vedere il nome e il simbolo per dargli voti da uno virgola qualcosa. Tutte cose che non sapete, che non capite, e delle quali non vi interessa nulla: state pensando alla Juventus che ha vinto il campionato, o agli ultimi uccelli che si è presa Belen Rodriguez: la vostra coscienza non va oltre, non vede più in la’ di queste cosette… Siete abituati al genere di comizi elettorali di quei coglioni che, come voi, sono solo più furbi, e hanno capito che possono campare alle vostre spalle (meglio: sulle vostre palle) dicendo le solite quattro cazzate confezionate da un portaborse. Il voto di scambio è forse il concetto più alto che riusciate ad afferrare delle elezioni. Capite solo frasi come “Mi dia il voto, che poi a sistemare sua figlia ci penso io”, “Mi dia il voto, che poi a cambiare la destinazione d’uso del suo terreno ci penso io”, “Mi dia il voto, che quella pratica ferma in Comune la chiudo in metà tempo”…

Qualcuno forse si starà chiedendo come io possa parlare dei miei concittadini e dei loro problemi con un “Voi” così irriguardoso, come se io non facessi parte di questa Nazione. La risposta è semplice: faccio parte di questa Nazione, ce l’ho scritto sulla carta di identità, ma non faccio parte dell’Italia: questo popolo non è più il mio. Non vedo un popolo, e se c’è non lo voglio. Il vero divertimento sarebbe guardare questa nave che va a picco, con voi coglioni che chiedete disperatamente qualche salvagente, mentre noi ce ne stiamo comodamente seduti sulla banchina del porto a sorseggiare un Green Jamaica. Ma per sfortuna nostra e (forse) per fortuna vostra non possiamo farlo: sulla barca che va a fondo ci siamo anche noi. Sarebbe molto divertente goderci lo spettacolo dei vostri piagnucolii ora che Monti vi sta dissanguando: il problema è che, con voi, Monti dissangua anche noi; sarebbe divertente vedere come, dopo decenni in cui ci avete emarginato, ucciso, picchiato, deriso e umiliato perché vi dicevamo che questa terra sta diventando ultima spiaggia per negri, albanesi, cinesi e altra feccia simile, sarebbe divertente, dicevo, vedere come ora vi subite i musulmani che fanno il diavolo a quattro se nella tenda dei terremotati emiliani viene servita la carne di maiale: il problema è che tra i terremotati ci siamo anche noi, o persone che noi amiamo; sarebbe divertente godersi le vostre facce da idioti quando andate a pagare l’IMU, dopo aver applaudito il criminale massone Monti perché almeno lui non si tromba le mignotte come faceva l’impresentabile Berlusconi: il problema è che l’IMU ce la dobbiamo pagare anche noi; sarebbe divertente godersi le vostre facce in un aula di Tribunale, quando vi dicono che il negro che ha violentato e ucciso vostra figlia non si prende più di sei anni di carcere, e che tra buona condotta e permessi-premio sarà fuori dopo tre anni: il problema è che a sentirci dire queste cose siamo anche noi. La cosa triste è proprio questa: dovremmo poter ridere di gentaglia come voi, e invece ci viene da maledire il destino ogni giorno che passa perché siamo sulla stessa barca. E’ solo per questo che teniamo botta, che chiudiamo gli occhi e tiriamo avanti: sulla barca che affonda ci siamo anche noi. Se combattiamo è per una questione di sopravvivenza. Nostra, non vostra. Se fossimo sdraiati sulla banchina del porto, col Green Jamaica in mano, non varreste nemmeno un materassino gonfiabile. Siete delle merde.

martedì 1 maggio 2012

"Il Lavoro Fascista" è online


Come da titolo, dobbiamo fare tutti quanti le nostre più sentite congratulazioni al camerata Agostini. Il quale, da solo e con le proprie forze, è finalmente riuscito a rendere operativo e fruibile il sito online del nostro mensile “Il Lavoro Fascista”: http://www.lavorofascista.fascismoeliberta.info/. Ne avevamo già parlato, e quello che prima era un progetto, ora è diventato una realtà. Con dieci euro all’anno – lo ripetiamo: non ci sembrano affatto troppi – si può diventare abbonati al nostro mensile, che riteniamo il garante di una vera e sana informazione italiana, non filtrata da pennivendoli e giornali di regime affiliati a logge, sinagoghe e simili. Dieci euro e il file in .pdf – leggibile con Acrobat Reader, liberamente e gratuitamente scaricabile dalla rete internet – è fruibile direttamente dallo schermo di casa del vostro pc. Voi lettori risparmiate i soldi di un abbonamento cartaceo, noi abbiamo modo di coprire un bacino di utenza più ampio e con più rapidità.
Ovviamente, come già abbiamo detto, questa è un’opportunità in più che viene data a chi vuole abbonarsi al nostro giornale. Coloro che hanno sottoscritto un abbonamento al MFL come militanti, simpatizzanti o con l’abbonamento minimo, saranno tutti registrati al sito online del giornale, di diritto. Non cambia nulla, per loro, se non il fatto che possono leggere il giornale anche online: sarà loro compito informare il sottoscritto, il camerata Agostini o il Segretario Nazionale Carlo Gariglio se intendono registrarsi al sito. Coloro che invece non sono tesserati in alcun modo al MFL, ma vogliono abbonarsi solo ed esclusivamente al giornale, potranno farlo in due modi: 1) con l’abbonamento annuale classico di 20 euro, che da’ diritto a ricevere il giornale cartaceo a casa propria; 2) con l’abbonamento online, da 10 euro, che permetterà di leggere “Il Lavoro Fascista” sul proprio pc, senza ricevere la copia cartacea a casa.
Riepiloghiamo. Siete militanti o simpatizzanti MFL? Dovete avvisarci se volete che venga aperta una vostra registrazione sul sito, in modo che possiate accedere al giornale online, e dovete avvisarci se volete continuare a ricevere il formato cartaceo a casa. Noi suggeriamo vivamente, a tutti, di scegliere l’abbonamento online, senza il formato cartaceo. Siete invece desiderosi di abbonarvi solo al giornale? Venti euro per l’abbonamento normale, con il giornale che vi viene spedito a casa; dieci euro per l’abbonamento online, col giornale che sarà fruibile solo dal vostro pc connesso ad internet.
Buona lettura!