Se
pensavate che il Governo avrebbe rinunciato, almeno per le festività natalizie,
a tenervi chiusi in gabbia e con la museruola, le cose sono tre: o siete dei
drogati, o siete degli imbecilli, oppure una via di mezzo. Con le vostre
museruole, storditi dal tam-tam mediatico che vi impone una narrazione
catastrofista h24, senza pause, con uno spiegamento di uomini e mezzi – questo si
da “guerra” – quasi totale, siete completamente incapaci di vedere il quadro
più ampio; di elevarvi al di sopra del vostro gel per le mani e di quegli
inutili ammassi di germi e malattie che pomposamente chiamate “mascherine” per
vedere che si, effettivamente, c’è una strategia in atto: quella di rendere la
Nazione completamente succube dei poteri forti trans-nazionali, ai quali non
pare vero di aver trovato sulla propria strada un Governo di inetti, di
vigliacchi e di incapaci, completamente privi di qualunque briciolo di orgoglio
nazionale (ridateci Craxi ed Andreotti, per piacere!) e totalmente sordi ai
bisogni del popolo perché privi di qualunque legittimazione politica ed
elettorale. Gli esecutori perfetti del piano di distruzione dell’Italia, che si
vuole smembrata, impoverita ed impaurita, pronta a vendersi per un pezzo di
pane.
Vi
è bastato un servo bastardo in giacca e cravatta, con i modi pacati e lo
sguardo malizioso da belloccio, per accettare tutto ciò che vi è stato imposto
senza un “ma”, anzi trasformandovi nei servi più ligi e devoti che qualunque
regime avrebbe mai potuto desiderare, pronti a fare gli sceriffi alla Posta ed
al tabacchino se qualcuno osa abbassarsi la mascherina per provare a respirare
decentemente, oppure non mantiene la distanza, oppure non si igienizza adeguatamente
le mani con quell’impiastro alcolico: una massa miserabile di ipocondriaci
incarogniti, in ginocchio, con le mani giunte, a chiedere catene ancora più
strette, mascherine ancora più soffocanti, pene esemplari per i corridori della
domenica. Era difficile farci provare ancora più disgusto per il popolo
italiano, eppure è successo…
Finestra
di Overton dopo finestra di Overton, siete stati la rana bollita perfetta: vi
hanno cucinato piano piano, alzando la temperatura progressivamente, facendovi
arrivare ad accettare – persino ad implorare, finanche ad esigere – ciò che
solo fino a dodici mesi fa sarebbe stato inconcepibile. Gente che gira bardata
dalla testa ai piedi, bambini in assetto da guerra a scuola, interi settori
economici disintegrati (secondo l’ISTAT hanno chiuso, per non riaprire più,
17000 aziende), e voi coglioni che continuate a cianciare di attività non
fondamentali. In fondo, per un certo periodo di tempo, si può anche fare a meno
di andare a cena fuori o di assembrarsi in palestra, no? Del resto, quando
appartieni alla categoria che in Italia è quella privilegiata per eccellenza,
vale a dire quella dei dipendenti pubblici – cioè gente che nel migliore dei
casi ha dimezzato la propria produttività e non si è vista togliere nemmeno un
centesimo dalla busta paga che è continuata ad arrivare puntuale ogni mese, e nel
peggiore dei casi ha continuato a non fare un cazzo, quanto e più di quanto
accadeva negli uffici comunali o nelle aule scolastiche – è molto facile dare
lezioni al prossimo su quali siano le attività imprescindibili e quelle di cui
invece si può fare a meno, giusto?
Come si è arrivati a ciò? Come lo abbiamo permesso? Sembra un secolo fa, invece tutto è cominciato a febbraio, rassicurandovi che tutto era sotto controllo, che il
virus in Italia non sarebbe mai arrivato – e si che il Covid19 di febbraio non
aveva certamente la carica virale di quello attuale, e quindi le paure e i
timori di una buona parte della popolazione erano comprensibili e giustificati –
che gli ospedali italiani erano pronti, che non c’era bisogno di chiudere o di
vietare alcunché: ve lo ricordate il servo bastardo in giacca e cravatta in diretta TV? Chiunque si sia
permesso di chiedere misure restrittive assolutamente blande – specialmente in
confronto a quelle che ci stanno imponendo in queste settimane – come controlli
medici per chi proveniva dalle zone a rischio oppure cordoni sanitari per le
zone che presentavano focolai di infezione, è stato descritto come un Fascista
ed un razzista. Ed in nome dell’antifascismo e dell’antirazzismo vi hanno
spinto a fare gli aperitivi pre-cena, oppure a riversarvi in massa nei
ristoranti cinesi, ché tanto non c’era nulla di cui preoccuparsi e non
bisognava dare retta ai soliti cattivi maestri che ne approfittavano per “seminare
odio”.
Poi
il virus è arrivato, ed è esploso come una bomba. Il servo bastardo in giacca e cravatta
vi diceva che era tutto sotto controllo, che le terapie intensive erano pronte,
che se fosse stato necessario sarebbero piovuti miliardi di euro sugli ospedali
per acquistare tutti i macchinari necessari: mentre lui si costruiva un
mini-ospedale all’interno di Palazzo Chigi – acquistando scorte impressionanti
di gel, mascherine, dispositivi di protezione individuale – noi poveri coglioni
non trovavamo nemmeno le luride pezze da metterci in faccia per poter
rispettare i DPCM, e siamo stati costretti a girare come degli imbecilli,
negozi su negozi, e non certo perché la cosa ci facesse piacere, ma
semplicemente perché dovevamo uscire di casa, fosse anche solo per comprare il
pane, oppure li dovevamo consegnare ai nostri dipendenti, e nemmeno ci potevamo
lamentare, perché eravamo tra i pochissimi codici ATECO che potevano continuare
a lavorare, quindi testa bassa e lavora coglione, sei pure fortunato e non ti
devi nemmeno lamentare.
Aperture
parziali dei negozi, poi divieti di assembramento, poi chiusure totali: avanti
così, a buttare la palla avanti, di settimana in settimana, mentre il tessuto
economico nazionale cominciava a sgretolarsi. Il tutto imposto in dirette su
Facebook in cui venivano sparati con cadenza impressionante i DPCM. Già,
proprio lui, il DPCM… con questa sigla – Decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri – il servo bastardo in giacca e cravatta ha messo in ginocchio, chiudendoli,
interi settori di attività, non prima di essersi premurato di metterle
ulteriormente sul lastrico costringendole ad adeguarsi alle fantasiosissime
norme sulle sanificazioni ambientali, la distanza tra i tavoli, l’obbligo di
gel e mascherine, vetri in plexiglas tra un commensale e l’altro. Il DPCM è
stato il vero e proprio cavallo di Troia con il quale il servo bastardo in
giacca e cravatta ha affossato l’economia nazionale, se ne è strafottuto del
consenso popolare – del resto non è mai stato eletto nemmeno come segretario
per le assemblee condominiali, cosa cazzo gliene potrà mai fregare a lui? – ed ha
imbavagliato l’opposizione. Già, l’opposizione… nome troppo altisonante e nobile
per chi, anziché dare battaglia fino all’ultimo sangue e farsi portavoce delle
categorie oppresse dal servo bastardo in giacca e cravatta, aveva come unica
preoccupazione quello di andare in TV a fare gli elenchi della spesa oppure gli
autoscatti col pane e Nutella.
Poco
prima dell’estate hanno aperto leggermente il recinto, dicendovi che adesso la
catena si poteva, almeno per un po’, allentare. Voi avete alzato la mascherina,
avete abbassato la testa, e siete usciti a prendere aria. Del resto è stato lo
stesso servo bastardo in giacca e cravatta a dirvi che bisognava incentivare i
consumi estivi – che lui stesso aveva contribuito, con le sue decisioni
sciagurate una dopo l’altra, ad abbattere – e si è perfino inventato il “bonus
vacanza” per farvi sgambettare ancora più felici. Voi cosa avete fatto? Avete fatto
le vacanze, ovviamente (almeno quelli tra voi che se le potevano permettere, si
intende). Tutto funzionale alla demonizzazione della popolazione italiana che
ne è scaturita subito dopo: “Ma cosa avete fatto, brutta razza di coglioni? Vi
siete assembrati? Siete andati a fare lo spritz in riva al mare? Ecco che
risale la curva dei contagi, a causa della vostra irresponsabilità!”
Anziché
incazzarvi come delle bestie e chiedere a gran voce la testa del servo bastardo
in giacca e cravatta avete alzato ancora più su la mascherina, avete abbassato
ancora di più la testa, ed avete accettato tutto quello che è venuto dopo. L’asticella
di ciò che prima non si poteva fare ed ora si può fare è stata alzata
nuovamente, per l’ennesima volta, e voi siete rimasti zitti. I vostri figli
sono stati privati della loro socialità, spediti a scuola con la mascherina appiccicata
sul volto, mentre i vostri soldi venivano spesi in banchi a rotelle e bonus
monopattino e vi dicevano di stare chiusi in casa, a morire di fame, perché non
c’erano abbastanza terapie intensive per curare tutti. Curioso che gli stessi
che vi hanno chiusi in casa per non portare gli ospedali al collasso, al punto
di non ritorno, siano gli stessi che nell’ultima decina di anni abbiano
sottratto al settore della Sanità risorse per un 10/12 miliardi di euro, il
tutto mentre ne spendevano una cinquantina per andare in giro per il
Mediterraneo a raccattare parassiti africani, per la gioia di Laura Boldrini ed
ONG. Ed indovinate un po’ chi ha governato negli ultimi dieci anni (tolta la
parentesi di un anno e mezzo del primo Governo Conte, si intende)? Ma si,
esatto. Sono crimini contro la Nazione che, in tempi civili, si sarebbero
conclusi con una condanna per alto tradimento ed un confetto di piombo piantato
nella tempia. Siccome, però, non viviamo in tempi civili, gli stessi che ci
hanno derubato, umiliato ed impoverito ci danno pure le lezioni.
Voi,
ovviamente, siete rimasti zitti e tranquilli a casa, perché è un periodo un po’
così, bisogna tirare la cinghia, e prima o poi passerà, bisogna solo avere
pazienza e rispettare diligentemente le indicazioni in diretta Facebook date
dal servo bastardo in giacca e cravatta. Poco importava che nel frattempo
cominciavano a dirvi “Niente sarà più come prima”, “La pandemia [che poi
pandemia non è, perché non esiste un documento ufficiale dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità in cui questo termine venga utilizzato per rifersirsi al
Coronavirus, ndr] durerà almeno altri
due o tre anni”: altra finestra di Overton aperta, per meglio farvi
familiarizzare con la mancanza di socialità, il distanziamento tra gli esseri
umani, la diffidenza, quando non il vero e proprio odio, verso l’altro.
Mentre
voi stavate dentro il vostro recinto, bravi e buoni, nel frattempo continuavano
ad arrivare clandestini dall’Africa in quantità incredibili. Per farvi
accettare meglio la cosa hanno perfino detto che bisognava eliminare i decreti
sicurezza dell’ex Ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Risultato? Frotte di
clandestini che sono arrivati in Italia ed hanno cominciato a scorrazzare
liberi ed indisturbati in giro, fottendosene di Covid, di mascherine, di
isolamenti. Nemmeno vedere gli stranieri in giro che si sputtanavano la
paghetta alle macchinette mentre voi iniziavate a contare le monete da un euro vi
ha fatto incazzare. Macchè… Nemmeno il bonus monopattino vi ha acceso una lampadina. Nulla...
E
qui, finalmente, hanno fatto e detto quali erano le loro vere intenzioni, a tal
punto che anche il più imbecille degli imbecilli avrebbe potuto capire. Ma non
voi. “Non abbiamo abbastanza soldi, l’economia nazionale è in ginocchio, quindi
servono i soldi dell’Europa. Ci servono soldi per le terapie intensive, per i
tamponi”. Poco è mancato che il servo
bastardo in giacca e cravatta, in una delle sue dirette Facebook, ci invitasse
ad uscire in strada con i secchi, per meglio poter prendere al volo i soldi che
sarebbero piovuti, di lì a poco, dall’Europa. Soldi con i quali tutte le
categorie sarebbero state ristorate, tutti avremmo trovato la felicità, e ci
sarebbe stata perfino una fontana di cioccolato in ogni strada, per rendere il
tutto più petaloso.
Meccanismo
Europeo di Stabilità e Fondo di Ristoro (Recovery Fund): parole magiche,
soluzione a tutti i mali dell’Italia, valanghe di soldi dall’oggi al domani. Arrivano
i soldi, ce li darà l’Europa! Si sono dimenticati di dirvi, guarda caso, che i
soldi dell’Europa sono, né più né meno, i soldi nostri. E si sono anche
dimenticati di dirvi che questi soldi non ci verranno regalati per i modi
affabili e carini del servo bastardo in giacca e cravatta, o per la superba
capacità di azzeccare i congiuntivi di Luigi Di Maio, bensì avranno un costo,
un costo salatissimo, che se l’Italia non potrà onorare nei modi e nei tempi
previsti porterà ad una massiccia ristrutturazione del debito pubblico.
Traduzione: svenderemo le nostre migliori aziende a francesi e tedeschi,
tagliando su Istruzione, investimenti pubblici, Sanità. Perfino quelli dei
Cinquestelle, in Parlamento, hanno protestato contro questo vergognoso
voltafaccia, l’ennesimo, del Movimento del “vaffa” che avrebbe aperto il
Parlamento come una scatoletta di tonno.
E
ora? Ora la palla è stata buttata ancora un po’ più avanti, in attesa del
prossimo DPCM che arriverà per “ripartire di slancio” nel 2021. Ma nel 2021 non
si potrà ripartire di slancio. Perché voi disattenderete le restrizioni
governative e quindi darete il via alla terza ondata. E poi vi abituerete.