martedì 11 settembre 2018

Ispettori ONU in Italia: l'Italia rovesci il tavolo sull'immigrazione


L'Arabia Saudita, in cui gli eretici vengono decapitati e le donne trattate come noi nemmeno tratteremmo gli animali, NO.

La Francia, che blinda le frontiere e ci rimanda indietro le clandestine anche mentre stanno partorendo con tanto di gendarmi pistola in pugno, NO.

La Spagna, che spara addosso ai clanestini che cercano di abbattere i perimetri difensivi di Ceuta, NO.

La Germania, che espelle forzatamente gli immigrati senza nemmeno verificare la loro richiesta di asilo, NO.

L'Italia, che cerca di difendere le proprie frontiere dopo anni e anni di invasione scellerata e indiscriminata, SI: invio degli ispettori ONU per presunte violazioni dei diritti umani, manco fossimo una dittatura sudamericana. Così ci dobbiamo subire la Bechelet che viene qui, nella Nostra Nazione, a darci lezioni di moralità e di correttezza, noi che l’immigrazione l’abbiamo sofferta più di tutti gli altri, con decine di centinaia di parassiti che sono liberi di vagare sul nostro territorio dilettandosi nell’arte del cazzeggio, del borseggio e dello stupro. Non ultimi i clandestini della Diciotti, in teoria accolti dalla Chiesa di Papa Bergoglio, in pratica lasciati liberi di ciondolare chissà dove per le strade. Se qualcuno di questi dovesse delinquere di chi dovrebbe essere la colpa? Di quello Stato Italiano che ha permesso loro di allontanarsi per andare a finire chissà dove? Oppure di quei magistrati che hanno inquisito il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, proprio perché ha cercato di far si che questa gente venisse schedata e fosse vagliata la propria posizione?

L'Italia rovesci il tavolo sull'immigrazione, e che i 20 miliardi annuali dell'Italia se li trovino da qualche altra parte. Pagare questa montagna di soldi – è già troppo se ce ne rientra la metà – per avere delle radical/femministe che vengono a trattarci manco fossimo l’Afghanistan, è francamente troppo.