venerdì 6 agosto 2021

Covid19: la cura è peggiore della malattia?

L'EudraVigilance ha pubblicato recentemente i dati sulla mortalità da Covid19 all'interno dell'area europea.

“EudraVigilance è la bancadati europea per la gestione e l’analisi delle segnalazioni di sospette reazioni avverse ai medicinali che sono autorizzati, o che sono oggetto di studio attraverso trial clinici, nell’Area Economica Europea (European Economic AreaEEA). Il sistema è operativo dal dicembre 2001.

Le segnalazioni sono trasmesse direttamente a EudraVigilance per via elettronica dalle autorità regolatorie nazionali, dalle aziende farmaceutiche titolari delle autorizzazioni all’immissione in commercio per i medicinali e/o dagli sponsor degli studi clinici.”

Tutto molto semplice e chiaro, preso direttamente dal sito Aifa.it, l’Agenzia Italiana del Farmaco. Insomma, non parliamo dei soliti complottisti no-vax, ma di fonti ufficiali che provengono direttamente dai Governi e dalle case farmaceutiche.

Ecco, di seguito, i dati aggiornati a fine luglio dell’Eudra. 

Diamo loro una rapida lettura.

Nel migliore dei casi (AstraZeneca) la mortalità da vaccino si attesta sul 1,31%. Più vaccini vengono fatti, più morti ci sono. Fin qui nulla di strano: è pura statistica. Le due colonne che ci interessano, però, sono essenzialmente due: la percentuale di morti per reazioni avverse al vaccino e la percentuale di infortuni gravi. Attenzione, però: queste percentuali si riferiscono ai casi che vengono riportati ufficialmente sia dagli enti governativi, sia dalle case farmaceutiche che, come abbiamo letto poco sopra, sono obbligate, per legge, a rendere pubbliche questo tipo di informazioni.

Su questi dati possiamo fare diverse considerazioni. La prima, più immediata: il vaccino più sicuro è quello di Astrazeneca, con “solo” 4.500 morti circa su un totale di quasi 350.000 segnalazioni da reazioni avverse, con una percentuale di reazioni avverse del 1,31%. La seconda: il più mortale è quello di Moderna, dannoso cinque volte di più (mortalità del 6,45%).

I casi gravi, invece, hanno percentuali elevatissime. Il Janssen è quello più sicuro: hai una certa possibilità di rimanerci secco, comunque nettamente più bassa rispetto ad altri vaccini più blasonati, e ad un vaccinato su tre non fa bene sicuramente (percentuale del 32,75%). Il Moderna è il peggiore di tutti: più alta letalità di morte da vaccino, più alta percentuale di complicazioni gravi (54,99%, più di una persona su due). Se però Moderna piange, Pfizer ed Astrazeneca non ridono: bene o male uno su due, tra i casi segnalati, può avere complicazioni gravi da vaccino (rispettivamente 43,87% e 53,77%).

Abbiamo quindi ben chiaro il tasso di letalità e di complicazioni successivi alla vaccinazione antiCovid. Ma quale è il tasso di letalità del Covid19 stesso? Ne abbiamo parlato spesso, ma stavolta facciamo parlare altre fonti, ben più autorevoli di noi.

Facciamo un giretto su internet. Primo risultato: un articolo di Focus.it (https://www.focus.it/scienza/salute/quanto-uccide-covid), una delle maggiori e più accreditate riviste scientifiche ad ampia divulgazione presenti in Italia, datato a novembre dello scorso anno, che utilizza toni sicuramente allarmistici. “La mortalità da Covid è più alta in Italia rispetto alle altre Nazioni!” In percentuale? La rivista cita un rapporto dell’Imperial College di Londra (https://www.imperial.ac.uk/mrc-global-infectious-disease-analysis/covid-19/report-34-ifr/) secondo cui il tasso di mortalità nella prima fase del Covid19 (quindi la più aggressiva e virulenta) oscillerebbe, in Europa, tra lo 0.23% e 1,15%. Tasso che, in Italia, si alza improvvisamente fino al 2,23%. Perché? È l’articolo stesso a spiegarcelo poco dopo: in Italia la popolazione è mediamente più anziana rispetto alle altre Nazioni.  Comunque sia: teniamoci il 2,23%.

Non è che ci sia da esserne così sicuri, però. È lo stesso New York Times, un anno fa, a titolare un suo articolo così: “Il grande mistero della pandemia: quanto è letale il coronavirus?” (https://www.nytimes.com/2020/07/04/health/coronavirus-death-rate.html). Ci aiuta il sito Ilpost.it (https://www.ilpost.it/2020/07/06/covid-19-tasso-letalita/): 0,06%. Tradotto: meno di una persona su cento.

Ci serve però qualche dato più attendibile. Come quello della Fondazione Veronesi, che si può riscontrare a questo indirizzo: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/vaccini-percentuali-di-efficacia-e-mortalita-per-covid-19. Un lettore, tal Giuseppe, scrive alla Fondazione chiedendo il parere dell’esperto, Giovanni Rezza, infettivologo ed esperto di Igiene e Medicina Preventiva, dirigente dell’Istituto Superiore di Sanità. Giuseppe ci dice che la mortalità da Coronavirus, in Italia, è del 3%: non viene contraddetto in alcun modo, e quindi possiamo supporre che il Dottor Rezza, e conseguentemente la Fondazione Veronesi, prenda per attendibile questo dato.

Il 3% viene confermato, al dicembre 2020, anche dal sito dell’Università di Padova (https://ilbolive.unipd.it/it/news/italia-letalita-covid19-piu-alte-mondo), che parla addirittura di 3,5%.

Questo dato viene ulteriormente confermato dall’ISS, l’Istituto Superiore di Sanità (nemmeno qui parliamo di complottisti novax o analfabeti funzionali), nel suo Bollettino di Sorveglianza Integrata, datata 17 marzo 2021 (lo potete trovare a questo indirizzo: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_17-marzo-2021.pdf):


Possiamo dire, senza timore di smentita, che il tasso di letalità per Covid19 è all’incirca del 3%, ma notiamo una cosa importante: la percentuale cresce sensibilmente man mano che si aumenta l’età dei malati. Fino ai 60 anni circa la percentuale di morti è quasi nulla (0,6%, meno di una persona su cento). 

Le percentuali di morte da vaccino sono superiori alla percentuali di morti di Covid19. Tutto scritto da fonti governative, nero su bianco. 

Basterebbero queste semplici considerazioni per far porre delle domande – non dico passare dalla parte dei novax, per carità!, ma almeno porsi delle domande… – a persone che abbiano conservato, almeno in parte, un minimo di senso critico. Voi no. Vi hanno detto che i sacrifici dei negozi chiusi, delle mascherine e del gel sarebbero state solo poche settimane, e voi siete chiusi da anni; vi hanno fatto schiumare odio e rabbia contro gente che faceva la corsetta mattutina o portava a spasso il cane, e voi li avete aggrediti e maledetti; vi hanno detto di mettervi delle luride pezze sulla faccia, e lo avete fatto senza fiatare; poi lo hanno fatto fare anche ai vostri figli, ed anche in quella occasione avete obbedito ciecamente. Ma no, non bastava. Per un’influenza con tasso di letalità del 3%, fate la fila sotto il sole cocente per farvi iniettare vaccini posticci che hanno un tasso di mortalità superiore alla malattia stessa dalla quale dovrebbero difendervi, firmando moduli in cui esentate da ogni responsabilità sia le case farmaceutiche che li producono sia quello stesso Stato che vi costringe a vaccinarvi ma che, allo stesso tempo, se ne lava bellamente le mani.

Siete esattamente come volevano che foste: dei minchioni che scambiano la loro ipocondria artificiale per senso civico.