giovedì 10 maggio 2018

Sergio Mattarella ha violato la Costituzione: è alto tradimento?


Due domande. La prima: la sovranità del popolo che si è espresso nelle elezioni del 4 marzo scorso conta ancora qualcosa? La seconda: il reato di alto tradimento esiste ancora? 

Viene naturale chiederselo leggendo le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla manifestazione “The State of the Union” di Fiesole: 

“Pensare di farcela senza l'Europa significa ingannare i cittadini. […] Il sovranismo è inattuabile. Credere di farcela da soli è pura illusione o, peggio, inganno consapevole delle opinioni pubbliche. […] Tutti sanno che nessuna delle grandi sfide, alle quali il nostro continente è oggi esposto, può essere affrontata da un qualunque Paese membro dell'Unione, preso singolarmente. È da qui che occorre partire per avviare una riscoperta dell'Europa come di un grande disegno sottraendoci all'egemonia di particolarismi senza futuro e di una narrativa sovranista pronta a proporre soluzioni tanto seducenti quanto inattuabili, certa comunque di poterne addossare l'impraticabilità all'Unione. […] Numerosi concittadini europei hanno smesso di pensare che l'Europa possa risolvere - nell'immediato o in prospettiva - i loro problemi. Vedono sempre meno nelle istituzioni di Bruxelles un interlocutore vantaggioso, rifugiandosi in un orizzonte puramente domestico, nutrito di una illusione: pensare che i fenomeni globali che più colpiscono possano essere affrontati a livello nazionale”.

Qualcuno dovrebbe ricordare a Mattarella qualche cosettina. Innanzitutto che gli italiani si sono espressi chiaramente sull’Europa e su come questa “possa risolvere, nell’immediato, i loro problemi”, in questo confermando il momento particolarmente positivo per i partiti anti-euro, non solo in Italia, ma in tutto il resto del continente. Che gli piaccia o meno deve farsene una ragione.

La seconda, forse ancora più importante, è che la sovranità nazionale è un elemento imprescindibile della vita di una Nazione, per l’appunto. Così importante che anche i padri costituenti l’hanno inserita in quella Costituzione che, a quanto pare, serve solo quando si devono citare la Dodicesima Disposizione Transitoria per usarla come un randello morale per mettere a tacere le voci scomode.

E allora sarebbe il caso di fare un ripassino della Costituzione e, ancor più, di farlo fare anche a Sergio Mattarella.

Art. 1. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione (principio fondamentale).”

“Art. 5. La Repubblica è una e indivisibile.”

“Art. 52. La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.”

“Art. 87. Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale.”

Avete capito? Difesa della Nazione, Patria una e indivisibile, e popolo pienamente autorevole quando si tratta di esercitare la sovranità. Sopra tutto questo la figura del Capo dello Stato, che salvaguarda l’unità nazionale. 

Difesa dei confini nazionali, Patria, sovranità nazionale: ce n'è abbastanza per far venire un colpo apoplettico a Laura Boldrini!

Detto in altri termini: con queste parole Sergio Mattarella, il Presidente della Repubblcia Italiana, ha palesemente violato la Costituzione. Si chiama alto tradimento, e in epoche civili era motivo sufficiente per finire davanti ad un plotone di esecuzione.

Qualcuno tra i magistrati, garanti anch’essi dell’unità e dell’inviolabilità della Patria, hanno qualcosa da dire?

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