Per capire
da che parte stia la ragione tra i secessionisti catalani e il governo spagnolo
basta leggere l’articolo 155 della Costituzione Spagnola:
“Ove la
Comunità Autonoma non ottemperi agli obblighi imposti dalla Costituzione o dalle
altre leggi, o si comporti in modo tale da attentare gravemente agli interessi
generali della Spagna, il Governo, previa richiesta al Presidente della
Comunità Autonoma e, ove questa sia disattesa con l’approvazione della
maggioranza assoluta del Senato, potrà prendere le misure necessarie per
obbligarla all’adempimento forzato di tali obblighi o per la protezione di
detti interessi”.
Tutto molto
semplice. Tutto scritto nero su bianco. Eppure sarebbe bastato così poco, sia
da una parte che dall’altra, per evitare quello che sta accadendo…
I catalani
e i movimenti referendari, innanzitutto, sapevano e sanno benissimo che il
referendum per l’indipendenza dalla Spagna, anche se si fosse regolarmente
tenuto, sarebbe stato nullo, proprio perché la costituzione spagnola vieta
qualunque attentato alla sovranità territoriale della Spagna. Il governo
centrale, dal canto suo, aveva due opzioni: lasciar svolgere tranquillamente il
referendum, che sarebbe stato comunque nullo; intervenire ed impedire con la
forza lo svolgersi delle votazioni, dando al movimento indipendentista (composto,
in stragrande maggioranza, dalla sinistra e dall’estrema sinistra, capitanati
da quella Ada Colau, vicesindaca di Barcellona, che qualche mese fa piagnucolava
perché a Barcellona c’erano troppi turisti e pochi immigrati) un’aura di
martirio che altrimenti non avrebbe mai avuto. Come sappiamo, il Governo
centrale ha scelto la seconda alternativa.
Forse, se
il governo avesse lasciato svolgere il referendum (contando, magari, sulla
scarsa affluenza alle urne), consapevole che non sarebbe stato comunque valido,
non staremmo qui a parlare e a scrivere delle manganellate sulla folla, delle
cariche sfollagente, e via dicendo. Forse avremmo archiviato il tutto come una
vicenda interna alla Spagna.
Invece la
sinistra nostrana, che non perde mai occasione per rendersi ridicola, ha colto
la palla al balzo. Quella sarda, in particolare, ha fatto il botto.
Ci siamo dovuti
sorbire questi individui che per anni davano degli ignoranti ai leghisti e alle
aspirazioni di indipendenza da Roma e dal Governo centrale. Ora che i leghisti
si sono travestiti con una sciarpa della pace, ecco che tutto ciò che hanno
negato per anni diventa lecito. La Giunta Regionale sarda, in particolare, non
ha trovato niente di meglio da fare che esprimere in un comunicato tutta la sua
vicinanza agli indipendentisti catalani, mettendo così in imbarazzo non solo il
governo nazionale, ma anche quei sardi, come il sottoscritto, che vicini ai
catalani non lo son affatto. Con arroganza, il governo sardo si è preso la libertà di intervenire su una materia delicatissima riguardante uno Stato straniero e sovrano, come quello spagnolo, parlando anche a nome dei sardi che filo-catalani non sono. Come se non bastasse gli indipendentisti sardi,
gli stessi che insultano Salvini un giorno si e l’altro pure perché non gli
perdonano ancora la sua appartenenza ad un partito politico che prima di ingrandirsi
su scala nazionale tuonava contro Roma ladrona e proclamava l’indipendenza
della Padania, hanno preso pure i trattori per andare a solidarizzare con i
sovversivi spagnoli. E’ proprio vero che certa gente non ha un c**** da fare.
Eppure noi
sardi un esempio – almeno morale – di indipendentismo lo abbiamo avuto in casa:
Salvatore Meloni, per difendere quell’indipendentismo in cui molti di noi non
credevano e non credono, per le sue idee è morto. Una dimostrazione di coraggio
ben diversa da quattro teppisti che prima attentano alla sovranità territoriale
dello Stato e poi protestano per qualche manganellata.
Bene fa la
Spagna a difendere la propria integrità territoriale. Se serve, anche con
qualche sacrosanto calcio nel culo.
2 commenti:
Bisogna sapere riconoscere il segno del diavolo tra le pieghe degli avvenimenti : Arthur Mas presidente Della catalogna fotografato con LA kippah in testa tra rabbini cosa vi dice? A pensar male si fa peccato ma tante volte ci si becca
Dovunque ci sia sovversione e divisione dei popoli europei, lì ci sono i sionisti.
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