… di politicamente corretto perisce.
H&M, la nota linea internazionale di abbigliamento,
è stata costretta a scusarsi pubblicamente per la foto di un capo per bambini
in cui l’indossatore è un bambino nero con una felpina verde in cui c’è scritto
“the coolest monkey”, che all’incirca, in italiano, suonerebbe come “la scimmia
più toga” o qualcosa del genere.
Hanno l’indignazione facile, i radical chic: della
povertà galoppante in Europa, della criminalità in aumento a causa di bande di
clandestini stranieri, della recessione economica a loro non interessa nulla. Hanno,
però, tutto il tempo per bandire crociate e vere e proprie campagne di
boicottaggio contro un marchio di abbigliamento che pure ha effettivamente fatto
scuola nel campo delle pubblicità androgine e ambigue, una vera e propria
campagna di indottrinamento “subliminale” volta a farci accettare come normali
immagini e stili di abbigliamento che, fino a qualche anno fa, alcuni di noi
non avrebbero trovato normali per niente.
A ciò si aggiunga che solo ad una mente prevenuta (se
non malata) può venire in mente di vedere del razzismo in un bambino che
indossa una felpa con una scritta palesemente scherzosa.
Sono i corto-circuiti del politicamente corretto,
bellezza. Che ogni tanto colpisca anche chi contribuisce ad alimentarlo ogni giorno, beh, quelli sono gli inconvenienti del karma.
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