venerdì 12 gennaio 2018

H&M: chi di politicamente corretto ferisce...



… di politicamente corretto perisce.

H&M, la nota linea internazionale di abbigliamento, è stata costretta a scusarsi pubblicamente per la foto di un capo per bambini in cui l’indossatore è un bambino nero con una felpina verde in cui c’è scritto “the coolest monkey”, che all’incirca, in italiano, suonerebbe come “la scimmia più toga” o qualcosa del genere.


Hanno l’indignazione facile, i radical chic: della povertà galoppante in Europa, della criminalità in aumento a causa di bande di clandestini stranieri, della recessione economica a loro non interessa nulla. Hanno, però, tutto il tempo per bandire crociate e vere e proprie campagne di boicottaggio contro un marchio di abbigliamento che pure ha effettivamente fatto scuola nel campo delle pubblicità androgine e ambigue, una vera e propria campagna di indottrinamento “subliminale” volta a farci accettare come normali immagini e stili di abbigliamento che, fino a qualche anno fa, alcuni di noi non avrebbero trovato normali per niente.




A ciò si aggiunga che solo ad una mente prevenuta (se non malata) può venire in mente di vedere del razzismo in un bambino che indossa una felpa con una scritta palesemente scherzosa.

Sono i corto-circuiti del politicamente corretto, bellezza. Che ogni tanto colpisca anche chi contribuisce ad alimentarlo ogni giorno, beh, quelli sono gli inconvenienti del karma.

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