A pensarci bene, non sarebbe
stato nemmeno così difficile da prevedere: in un’Italia che pensa solo ed
esclusivamente agli immigrati e ai clandestini – con tanto di Governo che
invita, con apposita circolare ministeriale, i prefetti a trovare soluzioni
alternative per i migranti prima di sgomberarli dagli alloggi e dagli stabili
che occupano abusivamente (se ci avessero pensato almeno una sola volta per gli
italiani forse non saremmo arrivati a questo punto) – legittimare la violenza sessuale
sarebbe stato il passo successivo.
È la vecchia, abusatissima
tattica della sinistra: le notizie scomode, come le violenze degli immigrati (l’ultima,
in ordine di tempo, è quella di quattro subanimali che a Rimini hanno
selvaggiamente picchiato lui e violentato a turno, per ore e ore, lei) non si
danno per principio. Il popolino è considerato alla stregua di una manica di
imbecilli, e le notizie scomode chissà come potrebbe mai gestirle! Non sia mai
che si dia fiato ai pericolosi fascisti, razzisti e xenofobi (in queste
definizioni sono inclusi tutti coloro che a vario titolo si dichiarano contrari
all’immigrazione selvaggia e forzata che subisce da anni la Nostra Nazione). Se
proprio le notizie vengono date bisogna far finta di niente: la Boldrini, che
si indigna per la pubblicità di una mamma che serve la colazione ai figli ed al
marito, tace; Mattarella rimane nel suo loculo; Saviano, che un giorno si e l’altro
pure straparla contro Salvini che semina odio e il suo gregge di canaglie
razziste (si, li ha definiti così) non ha nessun tweet o nessun post su
Facebook da pubblicare. Se proprio non si può far finta di niente l’ultima
risorsa tattica è tentare la strada della legittimazione (difficile solo in
apparenza, molto più facile e comoda quando hai tutti i media italiani e buona
parte della Magistratura dalla tua parte): è colpa della società che non li ha
integrati, ma anche gli italiani delinquono, non generalizziamo, la stragrande
maggioranza degli immigrati viene qui per trovare un lavoro ed integrarsi, e
via dicendo…
Alla legittimazione dello
stupro, però, non ci eravamo ancora arrivati. Ci ha pensato Abid Jee, mediatore
culturale di Rimini di origini pachistane che studia Giurisprudenza (il fatto
che uno studente di Legge parli in questo modo dovrebbe far riflettere sul
livello dell’istruzione in Italia), e che ha pensato bene, in relazione al
brutale stupro e pestaggio di quattro nordafricani ai danni di una coppia
polacca, di scrivere sul suo profilo Facebook: “Lo stupro è un atto peggio ma
solo all’inizio, una volta si entra il pisello poi la donna diventa calma e si
gode come un rapporto sessuale normale”.
A causa degli insulti che
sono piovuti addosso a questo geniaccio – e solo successivamente a ciò – la
cooperativa per la quale lavorava lo ha sospeso. Sospeso, si badi bene, e non
licenziato. Possiamo solo immaginarci cosa sarebbe accaduto se a dire una frase
simile fosse stato un militante di destra: non solo sarebbe stato licenziato e
gli sarebbe stato interdetto anche il lavare la scale con la lingua, ,ma come
minimo Boldrini e la Kyenge sarebbero scesi in strada per protestare, i centri
sociali avrebbero messo a ferro e fuoco mezzo continente, Repubblica e Il Fatto
Quotidiano ci avrebbero sparato dei pistolotti devastanti sul pericolosissimo
neofascismo misogino che ritorna e che ovviamente bisogna arginare con leggi
sempre più repressive.
Insomma: stuprare una donna
non è poi così grave. Magari si incazza un po’ all’inizio, protesta, ma poi,
alla fine, le piace pure. Ora, si tengano forte i benpensanti, i salottieri
della sinistra, i militanti dei cessi sociali, Saviano, Mattarella e Boldrini:
in paesi come Pakistan, ma più in generale l’Asia, o in Africa, è esattamente
questo il modo di pensare. Di più: la donna è semplicemente un oggetto,
completamente sottomessa al volere dell’uomo, che la prende e la lascia quando
più ne ha voglia.
L’errore, prima di tutto,
è nostro. Nostra è l’arroganza di pensare che basti dare un pezzo di carta ad
uno straniero – pomposamente chiamato “cittadinanza” – per pensare che in un
attimo solo culture, tradizioni, convinzioni e credenze di genti straniere
possano scomparire dalle loro menti e dalle loro anime in un attimo, pronte ad
integrarsi nel nostro mondo. Ora questa gente si stupisce se un pachistano fa
il pachistano.
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