A sinistra stanno vivendo
tempi duri, durissimi. La favoletta sul povero migrante buono e desideroso di
integrarsi che è stata propagandata per anni comincia a reggere sempre meno in
una fetta della popolazione italiana sempre crescente; anche la storiella delle
ONG disinteressate e buone e umanitarie che vanno ad aiutare i poveri migranti
si è rivelata per quello che è: uno squallido traffico di esseri umani con le
organizzazioni non governative che hanno collaborato più o meno esplicitamente
con gli scafisti libici per riempire l’Italia di clandestini.
Eppure, a sinistra sono
talmente abituati a sparare balle (lo fanno almeno dal 1945 senza soluzione di
continuità) che a volte non verificano nemmeno le notizie, finendo per fare
figura barbine.
Di cosa parliamo? Del presunto
salvataggio che la Sea-Eye, nave dell’omonima ONG tedesca che anch’essa, come
tutte le altre, lucra sul traffico dei parassiti africani, avrebbe compiuto nei
confronti della C-Star, la nave di Defend Europe, appartenente al Movimento
Politico Generazione Identitaria (costituito da giovani provenienti da diversi
paesi europei, tra i quali anche l’Italia) che ha come scopo quello di
collaborare con la Marina Libica per impedire ulteriormente il traffico di
esseri umani che è quotidianamente sotto gli occhi di tutti. La Stampa titola
baldanzosamente: “La nave anti-migranti in avaria: soccorsa da una ONG”; “In
avaria la nave nera”, si masturbava La Repubblica. Perfino il mitico Mentana,
dal suo profilo Facebook, sfotteva con un “Le vie del Signore sono infinite”. Il
velato senso è che i cattivi razzisti di Defend Europe, alla fine, sono stati
soccorsi proprio da quelle stesse ONG di cui volevano, in qualche modo,
limitare l’attività.
Peccato che sia tutta una gigantesca bufala. È stato lo stesso equipaggio della C-Star, insieme al Presidente della stessa Sea Eye, Michael Buscheuer, a specificare che la nave ha avuto un lieve problema durante la notte e che, come specificato dal codice internazionale di navigazione, la situazione è stata specificata alle navi della zona.
Quelli di Repubblica e
nasoni affini, però, forse credendo ancora di essere nel 1956, quando non
esisteva ancora internet e Palmiro Togliatti poteva rientrare in Italia dall’Unione
Sovietica per magnificare i miracoli del comunismo russo laddove aveva visto
solo desolazione e morte, non si sono nemmeno premurati di verificare la
notizia – era troppo bello che i cattivissimi estremisti di destra venissero
soccorsi dalle ONG pro-clandestini! – facendo ciò che sono soliti fare meglio:
una colossale figura di m***a.
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