Ci vuole davvero una
faccia di bronzo (per non dire altrimenti), da parte di Laura Boldrini, per
dire che “il mio ruolo di Presidente della Camera non è quello di occuparmi di
fatti di cronaca”, in risposta a Giorgia Meloni che, qualche giorno fa, aveva
criticato il silenzio assordante con la quale la “presidenta” taceva sul
brutale stupro di gruppo ad opera di quattro nordafricani.
In particolare, la
Boldrini ha dichiarato: «Stiamo toccando
il fondo. Ma ci rendiamo conto a che punto siamo arrivati? Sono polemiche
deprecabili, di chi non ha argomenti e mira solo ad avvelenare il clima. […] Ogni
giorno purtroppo abbiamo notizie di violenze, non faccio dichiarazioni di
condanna su ogni singolo episodio. Non è il mio lavoro, di professione non
commento gli accadimenti del giorno. Faccio una battaglia contro tutte le
violenze, in special modo quelle sulle donne. Qualcuno può dubitare del mio
impegno in questo ambito? Se lo fa è sicuramente in malafede e con intento
strumentale».
Va bene che gli italiani
hanno la memoria corta, cortissima, ma a tutto c’è un limite. In questi anni
abbiamo visto miss 2% mettere bocca praticamente su tutto, o quasi: dalle
pubblicità offensive per la figura della donna (una, in particolare, in cui una
donna serve la colazione di prima mattina al marito ed ai figli, ha provocato
la sua viva indignazione), ai suoi costanti interventi contro il femminicidio (che,
beninteso, in Italia non è certamente un’emergenza), al suo piagnisteo contro i
monumenti che hanno simboli del Fascismo che farebbero piagnucolare i “poveri”
partigiani (dovremmo forse abbatterli come fa l’Isis con le statue cristiane?),
alle menate contro Facebook reo di non censurare abbastanza energicamente le
pagine che si richiamerebbero al Fascismo.
Ma Laura Boldrini,
contrariamente a quanto afferma, è intervenuta diverse volte a commentare fatti
di cronaca. Il 20 aprile del 2013 la Boldrini scrisse un articolo sul
Corriere.it in relazione ad un episodio di femminicidio, dove un uomo inseguì
con l’auto la propria compagna fino ad ucciderla: fu l’occasione per parlare di
femminicidio, di mercificazione del corpo delle donne, e ovviamente di quello
che alla Boldrini sta più a cuore: una aggravante legislativa relativamente ai
casi di omicidio in cui le vittime siano donne (se invece schiatta un uomo
ucciso dalla propria donna, moglie, compagna o fidanzata, si applica la
legislazione normale). L’articolo della presidenta è disponibile qui: http://27esimaora.corriere.it/articolo/femminicidi-ora-una-legge-contro-la-strage-delle-donne/.
A marzo dello scorso anno
la stessa non attese un evento di cronaca per dire la sua: bastò la festa della
donna, e in quella circostanza ingiunse anche la bandiera a mezz’asta, in segno
di lutto per le donne uccise.
Qualche mese dopo,
precisamente il 3 giugno del 2016, la presidenta della Camera espose dal suo
ufficio un drappo rosso in segno di lutto per la morte di Sara Dipietrantonio,
a Roma, brutalmente uccisa dal suo fidanzato.
Il 6 luglio 2016 un
riferimento all’omicidio di Fermo, in cui un nigeriano venne ucciso con un pugno
da un italiano a causa di un insulto legato al colore della pelle suo e della
moglie che gli passeggiava accanto, la Boldrini non solo intervenne a rilasciare vari commenti, ma partecipò addirittura ai funerali del nigeriano. La prima versione data dai mass media di
regime fu che la vittima fosse stata prima insultata e poi picchiata a morte
dall’italiano. Si scoprì, in un secondo monento, che il nigeriano (appartenente
alla mafia nigeriana, tra le altre cose), fu sì insultato con un epiteto
razzista, ma cercò di massacrare l’autore dell’insulto con un cartello stradale
dato ripetutamente sulla testa, cosa che causò la reazione di Amedeo Mancini,
che reagì uccidendolo. Nessun media, almeno tra quelli ufficiali, si sentì in
dovere di rettificare, quando poi le indagini proseguirono nelle settimane
successive, quello che fu scritto inizialmente, e passò comunque la notizia che
il povero nigeriano, mentre passeggiava placidamente con la moglie, fosse stato
aggredito violentemente e senza alcuna motivazione da Amedeo Mancini. Sappiamo che
la moglie rilasciò delle dichiarazioni false, che alcuni dei testimoni che
provarono a dire la loro sull’accaduto (testimoniando che il mafioso attaccò
con una violenza inaudita Mancini) furono minacciati e rischiarono la propria
incolumità personale, che il nigeriano era molto meno pacifico di quanto fu
fatto apparire in un primo momento. Per carità, si badi bene: un insulto
razzista è gravissimo e come tale va condannato, ma Emmanuel Namdi reagì
cercando di uccidere il proprio interlocutore. A meno che il Codice Penale non
sia cambiato per venire incontro agli immigrati, un tentato omicidio dovrebbe
essere ben più grave di un insulto razzista.
Ebbene, al funerale del
mafioso nigeriano parteciparono diverse cariche dello Stato, che approfittarono
della situazione per propagandare la teoria dell’invasione indiscriminata, tra
cui la Boldrini, che per l’occasione si espresse così: "Non bisogna permettere che l'odio inquini la nostra società. […]
Dire scimmia africana a una donna non è un complimento, e io lo rimando al
mittente. Bisogna riconoscere i messaggi di odio, non riconoscerli sarebbe
molto grave. […] Non si tratta di passerelle ma della "volontà di lanciare
un messaggio forte: la comunità non deve essere lasciata sola. Non venire
sarebbe stato molto peggio. E' necessario che le istituzioni ci siano".
Solo il 14 luglio scorso,
quindi poco meno di due mesi fa, miss 2% intervenne in relazione a due delitti
classificati come “femminicidio”: il primo omicidio avvenne a Montepulciano,
dove un uomo di 56 anni, uccise la moglie; il secondo, a poche distanza di ore
dal precedente, avvenne a Roma, dove un settantanovenne uccise la moglie di due
anni più grande. In quella circostanza la Boldrini si espresse addirittura con
un tweet: “In meno di 48 ore, 4 donne uccise e una in fin di vita per mano loro
compagni. Uomini siate con noi per fermare questo orrore #femminicidio”.
Che cosa accomuna questi macabri
avvenimenti? Semplice: sono donne uccise da italiani. Tutte. Quando invece si
tratta di immigrati che si trasformano in assassini, la Boldrini tace
miseramente.
Tacque quando Parvinder
Kaur Aoulask, una ventiseienne indiana residente a Genova, fu cosparsa di
liquido infiammabile dal suo compagno (anche’esso indiano) che poi le diede
fuoco: non sopportava che la ragazza utilizzasse jeans e magliette per uscire
di casa. era il dicembre 2015.
Qualche giorno dopo la
Boldrini non disse nulla nemmeno relativamente all'omicidio di Mariane Preducaj ad opera del marito,
anche’gli albanese, Gjin Preducaj: alla base della lite pare ci fossero futili
motivi.
Come basta poco a
dimostrare, la Presidente della Camera, Laura Boldrini, interviene spesso e
volentieri a commentare fatti di cronaca, purché si tratti di italiani che
uccidono delle donne (italiane o straniere poco importa), mentre tace sui
delitti e i crimini commessi dagli immigrati, l’ultimo dei quali, in ordine di
tempo, il brutale stupro e pestaggio di quattro pluripregiudicati africani ai
danni di una coppia polacca che passeggiava sul lungomare di Rimini. Una costante
volontà di utilizzare i fatti di cronaca a sostegno delle proprie idee
politiche, e il tentativo di glissare completamente quando altri fatti di
cronaca contraddicono quelle stesse idee: ecco il modus operandi della
presidenta, che ora piagnucola, come sua consuetudine, quando qualcuno glielo
fa notare.
4 commenti:
LA boldrini e I vari Salvini di maio renzi ecc sono solo vedette che devono sempre rispondere a chi gli da LA corrente(I soldi),non vedete LA Boldrini e Gentiloni sono amici dell'ebreo Soros persona che se mette piede in certi stati vedi Russia e ungheria va diritto in galera,ve LA prendete con le persone sbagliate ,dietro le quinte gli ebrei se la ridono vedi gad Lerner quello della transmissione l'infame ,I banchieri ebrei vi considerano dei divoratori di fieno ,se vela prendestecon quella tribu allora li' comincerebbero a preoccuparsi un po ma cosi li fate solo ridere
Signor Daniele,
guardi che se c'è qualcuno che parla esplicitamente e platealmente di lobby giudaica, quelli siamo proprio noi. Sui nostri siti e sui nostri giornali potrà facilmente verificare ciò.
Non era riferito a voi anzi vi faccio gli auguri per LA vostra Vittoria a Mantova,era in generale riferito ai pennivendoli che tacciono sempre sull'influenza di quella lobby ,se mi indicate I vostri ci do una sbirciata volentieri ,non Essendo li da voi ho solo internet percio mi si perdoni sono un po disinformato
Daniele,
può seguire questo blog, lavvocatodeldiavolo.biz e, ovviamente, abbonarsi al nostro mensile Il Lavoro Fascista a questo indirizzo: http://fascismoeliberta.info/attivita-m-f-l-p-s-n/il-lavoro-fascista/.
Per qualunque cosa contattami pure al mio indirizzo di posta elettronica chessa.andrea@email.it
Un saluto
Andrea
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