Se il Movimento Cinque
Stelle è il nuovo che avanza, per favore ridateci Andreotti e Ciriaco De Mita! Perché
i rappresentanti della Democrazia Cristiana avevano anche tanti difetti, ma non
mancavano certamente di acume politico e di senso delle Istituzioni. Antifasciste,
certo, ma pur sempre istituzioni.
In queste ultime settimane
il Movimento fondato da Beppe Grillo si è rivelato per quello che è: un
colossale imbroglio ai danni dei cittadini italiani, che hanno potuto così
incanalare la propria rabbia in un partito politico assolutamente prono e
connivente con il vecchio establishment, senza anima, senza ideali, un
contenitore politico assolutamente vuoto e sterile, da riempire alla bisogna.
Perché puoi anche salire
sulla cresta dell’onda grazie alla rabbia popolare, ci sta. Se poi, però, non
hai idee, non hai dei tuoi valori da proporre ai cittadini e agli elettori, per
quanto questi valori possano essere poco condivisibili, dopo un po’ il giochetto
non regge più.
In questi ultimi mesi
abbiamo visto il M5S fungere sempre più da stampella del PD, cercando in tutti
i modi di sabotare le iniziative dell’alleato di Governo, quel Matteo Salvini
che viene descritto ogni giorno come un cavernicolo con la clava in mano e l’osso
in testa, e invece si sta dimostrando un politico dotato di notevole sagacia e,
cosa importantissima in politica, soprattutto ad alti livelli, di un senso del “ritmo”
politico, di un rispetto dei tempi, assolutamente acuto. Nelle ultime settimane
prima delle europee questa tendenza si è vergognosamente accentuata: al fine di
non farsi fagocitare da una Lega che diventa sempre più politicamente importante
in tutta Italia, anche e soprattutto al sud, i grillini hanno cercato di fare
opposizione pur dentro il Governo da loro stessi presieduto.
Il caso della lotta all’immigrazione
clandestina, in questo senso, è emblematica: dovevano aprire il Parlamento come
una scatoletta di tonno (ricordate i toni roboanti e barricadieri della
propaganda grillina prima delle elezioni politiche?) e l’unica cosa che invece
sono riusciti ad aprire sono stati i confini che il Ministro dell’Interno ha
cercato, con tutti i mezzi a sua disposizione, di blindare, per fare in modo
che l’Italia non venisse invasa da altri clandestini.
Il giochetto non ha
funzionato. Gli elettori hanno capito che l’improvvisa virata a sinistra del
M5S degli ultimi mesi era funzionale ad un mero calcolo di propaganda politica,
volto a cercare di ridare una dignità ad un Movimento che l’aveva ormai perduta
sull’altare della real politik, e l’hanno punito sonoramente alle urne.
Salvini, dal canto suo, ha
atteso con pazienza i risultati delle europee, anche quando tutti intorno a lui
lo incitavano a far saltare il banco e ad andare ad elezioni anticipate, e
adesso presenta il conto: aliquota fiscale unica, grandi opere, legittima
difesa, chiusura dei porti agli scafisti delle ONG. Ha sacrificato senza alcun
problema Siri, il sottosegretario indagato per corruzione, per non mostrare il
fianco ai grillini, che non aspettavano altro che attaccare Salvini per non
aver rispettato i patti e, più specificamente, il contratto di Governo. Non si
possono avere, all’interno della compagine governativa, indagati per
corruzione? Benissimo: fuori Siri, e i grillini sono rimasti a bocca asciutta.
Se Matteo Salvini farà
saltare il banco, forte dei nuovi rapporti di forza a lui favorevolissimi a
seguito delle elezioni europee, ciò accadrà per la TAV, o la legittima difesa,
o la difesa dei confini nazionali, mostrando così i grillini per quello che
realmente sono: una costola del PD sotto mentite spoglie. Dare al M5S l'occasione di protestare per la mancata destituzione di Siri avrebbe significato far loro un assist troppo stupido.
Abbiamo visto in che modo
i loro rappresentanti vogliono raffigurarele istituzioni. Prendiamo, ad
esempio, il caso del Ministro della Difesa Trenta e del Premier Giuseppe Conte, che in
queste settimane hanno completamente delegittimato le istituzioni militari,
prima sottraendo cinque fucili militari a vaghe borse di studio; poi umiliandole
con un Ministro della Difesa che si presenta al picchetto militare d’Onore in
camicia hawaiana, quasi fosse ad una discoteca sulla spiaggia e non davanti a
coloro che per questa Nazione versano il sangue; oggi, giornata del 2 giugno,
dedicata, in linea teorica, alla Repubblica antifascista ed alle Forze Armate, sarà
invece la “giornata dell’inclusione” dedicata a migranti e rom, con tanto di
Roberto Fico che saluta la folla con il pugno chiuso (quella dei Presidenti
della Camera dediti alla sovversione ed al comunismo deve essere proprio una
maledizione).
Il Movimento Cinque Stelle
non ha alcun rispetto delle istituzioni, e i suoi esponenti altro non sono che
una accozzaglia di incompetenti, prossimi alla crisi di nervi dopo la batosta del 26 maggio.
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