Treviso:
un nigeriano stupra una studentessa.
Viterbo:
un pakistano stupra due bambine.
Bologna:
un nordafricano stupra una adolescente.
Questa
veloce rassegna è il risultato di 48 ore di cronaca italiana. 48 ore, non 48
giorni.
In
una Nazione civile gli stupri commessi da stranieri sul nostro territorio
sarebbero una vera e propria emergenza nazionale. Anche perché, come abbiamo
già ampiamente dimostrato in questo articolo https://chessaandrea.blogspot.com/2017/09/gli-stranieri-stuprano-otto-volte-piu.html,
gli stranieri (contando sia quelli regolari che i clandestini) sono una
minoranza sul nostro territorio, una minoranza che, però, va ad incidere in
maniera spropositata sulle statistiche dei reati, specialmente quelli commessi
contro la persona: aggressioni, stupri, rapine, e, come tali, percepiti
giustamente come i più odiosi dalle persone civili.
Tutto
ciò dovrebbe costituire l’emergenza nazionale di una Italia che voglia dirsi
civile: bande di sbandati bivaccano sul nostro territorio, spesso resi
arroganti da una politica di scandalosa tolleranza portata avanti da ampi
settori della Magistratura, dei mass media e della politica italiana, che
bollano come bufala, come razzismo e xenofobia qualunque grido di allarme
lanciato dai cittadini, spesso criminalizzati e decritti come ignoranti,
razzisti ed intolleranti con gli stranieri. Senza rendersi conto che mai
nessuno ha gridato al pericolo degli stupratori cinesi, per il semplice fatto
che la stragrande maggioranza della popolazione cinese presente sul nostro
territorio lavora, spesso come e più degli italiani, e nessun caso di cronaca
ha mai portato all’attenzione della cittadinanza un problema del genere.
Viceversa il pericolo stupro da parte dei nordafricani esiste, è concreto, è
reale, e nasconderlo o minimizzarlo non lo rende affatto più pericoloso, anzi.
La
sinistra che continua a negarlo e a minimizzarlo, come i Magistrati che spesso
applicano la loro discrezionalità non nel punire i colpevoli di questi odiosi
crimini, bensì nel garantire loro l’impunità spesso più totale, come i
giornalisti che avviano vere e proprie campagne di stampa e di delegittimazione
nei confronti di coloro che osano sollevare il problema: tutti questi sono
colpevoli quanto e più dei subanimali che ci siamo messi dentro casa.
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