TPI, solito quotidiano in
rete di estrema sinistra, anche oggi ci delizia con il solito piagnisteo
pro-clandestini e pro-immigrazione, che continua a tamburo battente h24, senza
pause.
Verrebbe quasi voglia di
riderci su ma, di tanto in tanto, è necessario perdere un po’ di tempo per
rispondere alle balle di una estrema sinistra che, totalmente distaccata dalla
realtà e da quello che era una volta il proprio elettorato storico, spera di
rialzare le proprie percentuali di consenso col voto di milioni di nuovi afric…
pardon, italiani, importati a forza grazie alle ONG scafiste.
L’articolo di tal Giulio
Cavalli sprizza lacrime da tutti i pori, e ci racconta, tra un sospiro di
disperazione e un pianto a dirotto suscitato da quello che il giornalista
continua a chiamare Ministro dell’Inferno (con tanto di collegamento diretto
alla pagina Facebook dello stesso, casomai gli elettori imbecilli di questo
giornale non capiscano al volo), la storia di una prostituta nigeriana che, arrivata
clandestinamente in Italia, si vede revocare lo status di rifugiato in base
alle nuove direttive del nuovo Satana, il Ministro dell’Inferno, appunto,
Matteo Salvini.
Ohibò!! Ma cosa mi dici mai?! Ci dispiace per Cavalli,
ma è ovvio che la prostituta nigeriana non abbia alcun diritto a stare in
Italia. Perché, se fosse vero il contrario, dovremmo concedere asilo politico a
tutte le mignotte africane (e non solo). Il che, va da se, ci farebbe diventare
una sorta di succursale africana, né più né meno.
Qualcuno lo dica a quelli
di TPI: se c’è una Nazione che è un vero e proprio Paradiso (altro che
inferno!) per i clandestini (e le prostitute nigeriane, in certi casi) quella è
proprio l’Italia, che ha accolto per anni centinaia di migliaia di parassiti,
nell’85% dei casi senza alcun diritto a venire qui, rifocillandoli, dando loro
un tetto sulla testa, perfino la paghetta, e condonandogli i tantissimi crimini
che commettono, in misura otto volte maggiore, rispetto agli italiani.
Non si capisce proprio perché,
pur con tutta la vicinanza umana che si può provare per una ragazza di 25 anni che
vive una situazione del genere, l’Italia dovrebbe farsi carico anche di persone
che scappano da situazioni simili, addirittura con figli a carico, che
dovrebbero pesare sulle spalle di tutti noi, anche di quelli italiani che figli
non ne possono fare perché faticano a mettere insieme il pranzo con la cena.
Il vero inferno, ditelo a
quelli di TPI, non è l’Italia di Matteo Salvini, bensì la Nigeria. Una Nazione,
cioè, che ha voluto la propria indipendenza, che nelle ultime decine di anni è
stata coperta di miliardi di dollari tra aiuti umanitari, cancellazioni del
debito pubblico e finanziamenti per lo sviluppo, e che nonostante tutto rimane
all’età della pietra, mostrando una totale incapacità di provvedere a se stessa
e ai propri cittadini.
Il piagnucolio della
sinistra è sempre più ridicolo e sempre più disgustoso.
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