La storiella che vi sto
per raccontare – anzi, probabilmente l’avrete già sentita – sarebbe tutta da
ridere se non fosse tragica. Però è divertente, questo si.
Ve la ricordate Asia
Argento? La figlia d’arte del Me Too? La femminista? Quella che si abbraccia
con la Boldrini? Quella delle messe blasfeme in cui Gesù è una lesbica dei
giorni d’oggi? Quella che, con il corpo dell’amante Anthony Bourdain ancora
caldo, con le foto di un suo presunto tradimento ai danni dello stesso ancora fresche
sulle prime pagine dei principali giornali scandalistici, andò tranquillamente
a registrare le puntate di X Factor senza fare una piega? No, probabilmente la
ricorderete perché l’anno scorso denunciò il noto produttore hollywoodiano Harvey
Wienstein per delle presunte molestie sessuali subite vent’anni fa, nonostante per
tutto questo tempo abbia continuato a frequentarlo e a lavorarci insieme.
Grazie al New York Times,
che avrebbe ricevuto la soffiata da una lettera di posta elettronica criptata,
sappiamo che la Argento avrebbe pagato Jimmy Bennett - un attore all'epoca diciassettenne che avrebbe dovuto interpretare suo figlio in un film - con una cifra di 380.000
dollari per tacere di molestie sessuali subite dal ragazzo e per non divulgare le foto dell’incontro.
Questa vicenda ci dice
diverse cose. La prima, palese e brutale, mostra tutta l’ipocrisia e la
violenza del politicamente corretto: mentre Asia Argento aveva denunciato
Wienstein di aver subito da lui molestie sessuali vent’anni fa (e ciò non le
aveva impedito di lavorarci insieme, di frequentarlo, di farsi fotografare
sorridente e spensierata insieme a lui) e aveva dato inizio ad una campagna di
odio e di diffamazione che si è rapidamente estesa in tutta Europa (in Italia
ne ha fatto le spese Fausto Brizzi, regista romano accusato di molestie
sessuali da parte di alcune attrici italiane, accuse rivelatesi poi delle
colossali invenzioni), la stessa stava trattando con un ragazzino al quale
aveva fatto esattamente la stessa cosa: un rapporto sessuale orale non voluto e
non richiesto.
La doppia morale della
sinistra si è palesata in tutta la sua consistenza. Fatevi un giro sulla pagina
Facebook della Argento, o di qualche guru della sinistra che ha trattato l’argomento:
sono accuse inconsistenti, bisognerebbe vedere se è vero, la Argento non
avrebbe mai fatto un p*****o ad un così bruttarello perché se proprio avesse
voluto avrebbe potuto avere di meglio, è solo un attoruncolo in cerca di
notorietà. Il tenore è esattamente questo. Frasi e atteggiamenti che a suo
tempo furono condannati quando qualcuno osò dire le stesse cose in difesa di Wienstein, e quando la stampa mainstream e l’opinione pubblica si schierarono compatte
al fianco della Argento, sottoponendolo ad un lunghissimo processo mediatico
prima ancora che giudiziario. Insomma, come al solito: due pesi e due misure.
Altro elemento che ci fa
be poco sperare per il futuro. A diciassette anni portarci a letto una donna
più grande, a maggior ragione ricca e facoltosa, è il sogno di ogni ragazzino.
Chiedere un risarcimento danni perché una ti ha fatto un p*****o e ne sei
rimasto impressionato significa solo due cose: o che sei un adolescente rincoglionito,
perché non si è mai visto un uomo scandalizzato per la patata, oppure che la tipa
in questione è brutta come le emorroidi a ferragosto.
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