lunedì 29 settembre 2008

Unità dell'area: ma quale unità? Ma quale area?


Pubblicato sul mensile "Costruire, agosto 2001, e sul mensile "Il Popolo d'Italia", settembre 2001.


Di Carlo Gariglio
Si fa un gran parlare da tempo, all’interno della cosiddetta “area” politica che si ispira in qualche modo al pensiero Fascista, di unità, di unificazione delle varie realtà esistenti in un unico movimento, nonché di “assemblee costituenti” che si susseguono ininterrottamente, convocate ora da uno, ora dall’altro dei tanti attori, coprotagonisti, comparse ed illustri sconosciuti in azione nell’area.Naturalmente, ciascuno di lorsignori ha il suo personalissimo concetto di unità, e persino di area, ma questo non impedisce di utilizzare toni messianici che, tanto per cambiare, prevedono la tanto sospirata unità realizzarsi esclusivamente sotto le direttive assolute di uno dei vari leaders; tale situazione ha raggiunto livelli così grotteschi da meritare un’ampia riflessione, imparziale ed impietosa come sempre.

Cominciamo subito con il dire che il concetto stesso di “area” non è altro che una grossolana semplificazione con risvolti un po’ truffaldini… Infatti, parlando di “area” ci si aspetterebbe un qualcosa di uniforme ed omogeneo, con all’interno qualche lieve dissidio derivante da diverse valutazioni sulla strategia politica. Ma non è così. Nella stessa area si pretende di collocare, ormai da anni, tutto ed il contrario di tutto: cattolici tradizionalisti come quelli di Forza Nuova, fanatici sostenitori dell’Islam come quelli di Avanguardia, teorici della necessità della divisione di politica e religione come noi esponenti del MFL… Ed ancora, fascisti di destra e fascisti di sinistra, sostenitori degli accordi con il Polo delle Libertà e sostenitori dell’opposto, con i mezzo quelli del MFL a predicare la costituzione di un Terzo Polo dichiaratamente fascista ed alternativo ai due esistenti. Addirittura, in certi micro ambienti come quelli del Fronte Nazionale, cercano di farsi strada realtà antifasciste che guardano al mondo cosiddetto “antagonista”…!E’ chiaro a chiunque sia dotato di un minimo di cervello che una simile realtà non potrà mai essere unificata, data la varietà delle opzioni e l’inconciliabilità di alcune posizioni; purtroppo, certa gente che si agita “nell’area” non è dotata di quel minimo di sale in zucca di cui sopra, e continua ad affannarsi, chi in buona fede chi no, in pontificazioni inutili ed in logorroiche conferenze “unificatrici”…Se poi, dopo avere dato un’occhiata generica all’area, scendiamo nel particolare e proviamo a dare uno sguardo ai singoli “leaders” che tanto si affannano in questi inutili giochetti, la consapevolezza dell’inutilità del tutto ci assale senza più ombra di dubbio. Abbiamo conosciuto e sperimentato sulla nostra pelle di esponenti MFL il “modus operandi e vivendi” di certi “leaders”…Adriano Tilgher sentenzia che l’unità dell’area si potrà realizzare esclusivamente sotto il simbolo ed il nome del Fronte Nazionale, diffidando nel contempo dall’intrattenere rapporti con i rautiani; Pino Rauti vanta la presunta “grossezza” del suo partito (sic!), derivandone una sorta di diritto divino a guidare l’area, naturalmente utilizzando nome e simbolo della Fiamma Tricolore; Roberto Fiore e soci, più modestamente, dispensano a chiunque non sia di Forza Nuova insulti e contumelie, spaziando dagli appellativi di spie della CIA a quelli di vecchi rincoglioniti reducisti (quest’ultimo riservato in esclusiva al MFL)… Accanto ai sopra citati “primi attori”, un esercito di comparse continua, con arroganza e lungimiranza analoghe, a lanciare strali ed invettive, sentenziando, guarda caso, che l’unità dell’area si farà sì, ma sotto le loro direttive e con i nomi ed i simboli che solo loro potranno scegliere. Esilaranti i casi di ex rautiani di ferro (o ex tilgheriani…) che, dopo anni di subordinazione e vassallaggio nei confronti dei “leaders”, si scoprono improvvisamente loro strenui avversari, fondando effimere “comunità militanti”, “rinascite” ed altro, allo scopo, tanto per cambiare, di… unificare l’area! La parte più divertente (o drammatica, a seconda dei punti di vista) di tutto ciò è la costante arroganza comportamentale dei sedicenti leaders: tutto quanto esiste all’infuori di loro e della loro piccola corte dei miracoli non ha senso, non ha valore e rappresenta anzi un “tradimento”… Chi fa politica da un decennio, magari sostenendo le stesse cose che loro hanno scoperto da pochi giorni, a causa di una litigata con il Tilgher o il Rauti di turno, non conta comunque nulla e dovrà, se mai, aggregarsi alle loro iniziative, pena… la scomunica! Capirà, dunque, il lettore il motivo per cui quelli del MFL si chiamano fuori da questo ridicolo e patetico teatrino della politica “d’area”… Crediamo sia totalmente inutile sperperare tempo ed energie nel tentativo di seguire gli sproloqui di questi “ducetti” senza avvenire e con un passato da dimenticare. Basterà in questa sede ricordare che tutti questi fautori dell’unificazione fino a pochi anni or sono militavano nello stesso partito! E che, nel giro di 4/5 anni, sono riusciti a creare una frammentazione a dir poco vergognosa… ma sempre nel nome dell’unità dell’area! L’area, come già accennato, non esiste.Oggi, nell’ano 2001, è necessaria una scelta, semplice ma irreversibile: quella fra chi ancora si sente fascista e nel nome del fascismo ha intenzione di continuare a fare politica, e fra chi invece fascista non è più (o non è mai stato…). I fascisti, quelli veri, quelli che non considerano il fascio un simbolo controproducente, che non vogliono nascondere la propria fede dietro termini ridicoli e privi di significato quali “nazionalpopolari” o “area antagonista”, che non vogliono ridursi a sostenere uno dei due Poli antifascisti nel disperato tentativo di non sparire, quelli che non intendono vendere la propria dignità per un assessorato o un posto in Parlamento, quelli che vogliono costruire con pazienza e lealtà un Terzo Polo chiaramente ed inequivocabilmente Fascista, non hanno che da sedersi ad un tavolo con gli esponenti del MFL, per concordare con loro tempi e metodi per questa creazione futura. Della sorte degli altri, francamente, ce ne freghiamo!Che continuino ad inseguire questo o quel “leader”, che continuino a mendicare considerazione da Polo e/o Ulivo, che continuino ad autoproclamarsi unici e veri fascisti (in casa però, perché all’esterno è controproducente…!). Siamo in democrazia (o almeno, così dicono…), e ciascuno è libero di scegliere la sua strada politica. Ma che almeno abbiano la dignità e l’onestà di lasciare stare l’eredità fascista. Chi non ha il coraggio di qualificarsi come Fascista in pubblico e chi non considera più il simbolo del Fascio Repubblicano come un simbolo attuale e conveniente non ha diritto alcuno di definirsi fascista, o peggio, di tentare di rappresentare un inesistente area fascista sotto mentite spoglie. Coraggio, allora: questa è la nuova sfida. Costruire insieme l’area fascista, e sbugiardare chi tenta soltanto di sopravvivere con la propria corte dei miracoli, sfruttando i fascisti più ingenui. La sfida è lanciata. Vedremo chi avrà gli attributi per raccoglierla.
Carlo Gariglio

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