martedì 6 dicembre 2016

Renzi non è ancora all'angolo



Vai a vedere che forse, almeno nelle prime ore, tutti noi abbiamo preso un abbaglio clamoroso. Immaginavamo un Renzi chiuso nella sua tana, a leccarsi le ferite, e invece, gliene si dia atto, forse il Presidente del Consiglio sta covando un progetto di ingegneria politica niente male.

Cominciamo dal principio.

Nella serata di ieri, erano all’incirca le 20.00, Matteo Renzi si è presentato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che le ha respinte, almeno per il momento. Non senza fondati motivi. Prima di tutto viene la legge di stabilità. Con una crisi economica non ancora definitivamente superata (per non dire che ci stiamo ancora in mezzo), Mattarella pare non volere grossi stravolgimenti, non prima che il governo in carica abbia compiuto dei passi fondamentali: approvazione della manovra finanziaria, legge elettorale. In caso contrario l’apparato finanziario entrerebbe in esercizio provvisorio: il Parlamento, in caso di mancata approvazione della legge di stabilità, potrebbe autorizzare il Governo ad applicare il suo progetto di bilancio anche se non ancora approvato, il che, ovviamente, produrrebbe risultati di tenuta interna della Nazione a dir poco catastrofici.

Quanto a Matteo Renzi, niente esclude che possa approfittare di questo tempo, seppur risicato, per preparare la sua contromossa politica. Egli è ben consapevole che i principali pericoli – una volta schiacciata l’opposizione interna con le primarie – sono essenzialmente due: la destra di Salvini, che non ha i numeri per presentarsi da solo ma potrebbe comunque essere una vera e propria spina nel fianco di qualunque governo, e i grillini, che fino a poco tempo fa proclamavano l’incostituzionalità dell’italicum, e ora vogliono andare subito ad elezioni anticipate, consapevoli che riusciranno a far male a prescindere dalla legge elettorale utilizzata: quando si dice la coerenza. 

Queste, essenzialmente, sono le due forze politiche in grado di togliere il sonno a Renzi. Silvio Berlusconi, nonostante chieda a gran voce elezioni anticipate, non è ancora pronto. Idem dicasi per tutti gli altri.

Renzi, dal canto suo, potrebbe decidere di ripartire dai numeri a suo favore, che non sono affatto pochi: 14 milioni di voti, il 40% di consensi alle ultime amministrative non sono roba da poco. Da solo batte grillini e salviniani insieme, la principale forza politica di opposizione.

Sembra che chi abbia deciso di frenare tutto sia Mattarella. Nessuna forza politica è in grado di reggere il timone dello Stato, le altre forze politiche non sono affatto pronte, e troppi e decisivi impegni attendono il governo italiano nei prossimi mesi.

Attenti, perché Renzi non è ancora all’angolo.

Nessun commento: