martedì 25 agosto 2009

Da domani tutti all'Ikea

E' semplicemente vergognoso il modo in cui la sempre “appecoronata” stampa italiana registra, in poche righe, la querelle tra la Svezia e Israele.

Per capire al meglio la situazione, immaginiamo questo scenario. Poniamo che un giornale svedese di nome Aftonblandet pubblichi una inchiesta in base alla quale si evince che in Iran – con la complicità delle più alte cariche di Stato e militari – si pratichi un redditizio quanto disgustoso traffico di organi. Vi immaginate cosa succederebbe? Il ministro degli esteri Israeliano con delega all'Italia, Franco Frattini, si muoverebbe immediatamente presso la comunità internazionale per accertarsi della questione, rilascerebbe dichiarazioni di fuoco; l'intera comunità politica europea esigerebbe di mandare gli ispettori a perlustrare l'Iran da cima a fondo, si chiederebbero a quest'ultimo rassicurazioni, smentite, dimostrazioni e prove inconfutabili... e forse neanche queste basterebbero.

Tale scenario si è effettivamente verificato, ma solo nella prima parte – quella del giornale svedese che pubblica l'inchiesta – e con un nome diverso. Non quello dell'Iran, bensì quello che solo gli idioti o i malafede si accaniscono a chiamare l'unica democrazia del Medio Oriente. Il piccino e povero staterello indifeso che di nome fa Israele.

Secondo Aftonblandet, infatti, il commercio di organi che i rabbini ebrei avevano avviato negli Stati Uniti ha solide ramificazioni in Israele, con la complicità di alte personalità dell'esercito.
L'articolo in questione – apparso su quello che è uno dei più conosciuti giornali svedesi – citava fonti vicine all'FBI, nonché le stesse trascrizioni di alcuni rabbini coinvolti nello scandalo americano.

Ovviamente Israele ha protestato (indovinate come è stata definita la questione?) e ha richiesto la pronta reazione del governo. Abituati ad essere prontamente “ascoltati”, i sionisti non sono abituati ai NO dell'Europa. Ovvio che quando qualcuno alza la testa – magari rivendicando quella autonomia di pensiero e di indagine giornalistica con la quale ci si riempie spesso e volentieri la bocca a vanvera – per gli israeliani ciò costituisca una sorpresa. Come si permettono questi goym? Antisemiti!

La stampa europea, a parte qualche lodevole eccezione, tace democraticamente. In Italia il Corsera si limita a scrivere qualche riga (indovinate da quale punto di vista)... I giornalisti italiani hanno la bocca tappata, cucita a doppio filo. Chiunque parli male di Israele – o, peggio, non ne parli in toni entusiastici – è immediatamente bollato come un antisemita da boicottare e da espellere dal consesso degli uomini civili. Ragion per cui si tace sul genocidio che da anni si attua contro il popolo palestinese, sui continui massacri contro gli inermi, sull'espansione illegale delle colonie, sulle 300 bombe atomiche che tutti fanno finta di non conoscere...

Israele prepara il divieto di transito sul suo territorio per i cittadini svedesi e annuncia il boicottaggio dell'Ikea, tacciando la questione con parole di fuoco che definiscono Aftonblandet “un infame libello antisemita” dello stesso livello di quelli che nel Medioevo accusavano gli ebrei di preparare il pane azzimo col sangue dei bambini cristiani. Associazione di idee maliziosa. Excusatio non petita...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Di sicuro all'Ikea staranno tutti con le ginocchia tremanti...tra una pernacchia e l'altra!

Alessio

Andrea Chessa ha detto...

Non la prenderei così sotto gamba... sai com'è... quando si tratta di soldi, e vedendo chi si ha davanti... Mi hai capito.