sabato 1 agosto 2009

L'hanno votato? Che se lo tengano.

Mentre le istituzioni e i partiti politici della Regione Puglia ci dimostrano che (forse) anche la sinistra non è quell'esempio di moralità che vuole far credere – e che scavando scavando i rapporti tra mafia e politica li troviamo anche lì – Vendola risponde subito per le rime: gli irregolari presenti sul territorio della Regione Puglia saranno esentati dal ticket per le spese medicinali, al pari delle fasce più deboli.

Non so se riuscite a capire l'enorme contraddizione che si cela nell'ultimo periodo di frase. Degli uomini che si trovano irregolarmente presenti sul nostro territorio, e che pertanto in base alla legge italiana compiono un reato, sono esentati dal pagamento delle medicine, quindi godono di una situazione agevolata. Come? Basta richiedere il rilascio del codice STP o ENI per godere pertanto dello status di rifugiato politico. Tutti rifugiati politici, insomma. Fatta la legge, trovato l'inganno. Incredibile.

Una sorta di razzismo al contrario perpetrato ai danni non solo dei cittadini italiani, ma anche di quegli stranieri che hanno fatto i salti mortali per mettersi in regola con la legislazione italiana.

L'hanno votato? Che se lo tengano.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Conosco decine di stranieri regolari che lavorano dalla mattina alla sera e che non hanno mai preso neanche una multa e quando sento ste cose, penso: ma chi glielo fa fare? Ma chi me lo fa fare ad essere onesto e a pagare le tasse?

Questa cultura dell'illegalità bipartisan ha finito di ammazzare quel che rimaneva di questo derelitto paese...
A questo punto è meglio tornare agli stati regionali e ai granducati, almeno così qualche barlume di buon governo lo si troverebbe...

Alessio

Andrea Chessa ha detto...

Se ci pensi non c'è migliore integrazione di questa: insegniamo agli immigrati che in questo Paese i mascalzoni e chi evade la legge è più rispettato dei cittadini onesti, in piena tradizione italica.

Scherzi a parte, mi verrebbe da dire quello che ho già scritto nel titolo: che quando voti un personaggio che fa della propria omosessualità un cavallo di battaglia elettorale, dichiaratamente comunista e che si è espresso in maniera particolarmente ambigua nei confronti della pedofilia (come ho affermato nel mio "pedofilia e potere") mascalzonate del genere sono il minimo che tu possa aspettarti.

E sia ben chiaro: il problema non è il fatto che Vendola sia omosessuale: quello è un suo gusto di letto, e come tale non mi interessa. Il problema è che - in un regime democratico dove ci dicono che l'omosessualità è una cosa normale - non dovrebbe fare scalpore che un politico lo sia. Invece i pugliesi pecoroni l'hanno votato, quasi come se l'omosessualità di Vendola sia una garanzia di onestà, a prescindere.

Questo dimostra la validità del detto: "Chi è causa del suo mal pianga se stesso".

Peccato per chi il "mal" non l'ha causato, astenendosi dal voto.