lunedì 6 luglio 2009

Altro esempio di disinformazione antifascista


Questa mattina, gironzolando per internet, leggo un articolo abbastanza vecchiotto (è datato al 17 aprile) ma che vale la pena leggere.

Questo perché non solo – in fine articolo – viene citato il mio blog come fonte di estrema destra che parla di “vergognosa censura” nei riguardi del gestore del sito Thule Toscana (non ho mai usato questa espressione nell'articolo in questione: segno di quanto il redattore dell'articolo mi abbia letto superficialmente, o forse non mi abbia letto affatto); ma anche poiché, dietro il paravento dell'obbiettività e dell'informazione giornalistica, si cela viceversa la critica più spudoratamente antifascista e diffamatoria, per quanto ciò non venga fatto esplicitamente.

L'articolo si può reperire a questo indirizzo internet: http://www.pisanotizie.it/index.php/news/news_20090417_indagini_thule_toscana.html. E' ospitato sul sito Pisanotizie.it. Già uno sguardo alla pagina principale ci fa capire con chi abbiamo a che fare: tra le varie notizie di cronaca vi è la pubblicità dei due maggiori quotidiani comunisti italiani (Liberazione e il Manifesto), articoli contro il pacchetto sicurezza, collegamento internet all'archivio della Resistenza e simili.

L'articolo in questione ben si conforma a questo tipo di clima, ed è “istruttivo” leggerlo in quanto, come già si è detto, possiamo capire con facilità come, dietro l'apparente facciata di un normale articolo giornalistico, la faziosità la faccia da padrona.

L'articolo comincia citando un altro articolo, sempre ospitato nello stesso portale, in cui si dava notizia della chiusura del sito Thule Toscana. Cliccando sul collegamento che riporta all'articolo (http://www.pisanotizie.it/index.php/news/news_20090415_chiuso_thule_toscana.html) subito possiamo vedere una tecnica molto nota ed utilizzata spesso dai disinformatori. Si apre subito con la notizia neutra della chiusura del sito, per poi chiudere in bellezza con le notizie di alcuni attentati dinamitardi compiuti da ignoti, ancora al vaglio dell'autorità giudiziaria. Un accostamento subdolo.

Il primo articolo che riportiamo “lavora” quasi completamente con questa tecnica. Innanzitutto si mira a distruggere l'immagine del gestore del sito di Thule Toscana, Giuseppe Poggi: si parla di bandiere con lo swastica, ritratti di Adolf Hitler, copie del Mein Kampf, testi storici dei principali esponenti revisionisti (Mattogno, Hardwood). Tutte attività che non sono minimamente illegali (neanche possedere testi sul revisionismo storico in Italia è reato), ma che contribuiscono a delineare il ritratto di un personaggio fanatico e violento. Per i comunisti, evidentemente, si è garantisti solo quando viene toccato uno di loro.

L'articolo prosegue citando l'attività di monitoraggio svolta da Rebeldia nel suo dossier “Pisa Nera”. Anche qui, una rapida ricerca sulla rete internet ci illumina su chi siano questi personaggi. Rebeldia è un gruppo politico appartenete all'area di estrema sinistra, il quale ha realizzato una sorta di elenco completo di tutti i gruppi e movimenti di estrema destra, zona Pisa e non solo. Un vero e proprio dossier che passa in rassegna tutte le fondamentali realtà dell'estrema destra; insomma: una vera e propria schedatura – in pieno stile sovietico – di diversi partiti e movimenti di destra indicati come Fascisti. Nel dossier gli autori indirizzano con precisione l'opera a tutte le istituzioni, in modo che possano vigilare contro il Fascismo.

Lasciamo al lettore la valutazione riguardo un gruppo politico che procede meticolosamente alla schedatura, alla rilevatura ed alla catalogazione sistematica dei propri avversari politici, e che viene ripreso come fonte obbiettiva ed affidabile.

Ciò nonostante, il dossier “Pisa Nera” è il punto di riferimento del redattore dell'articolo in questione, che lo utilizza per indicare come il gestore del sito Thule Toscana avesse dei collegamenti politici con la città di Pisa. Ovviamente non c'è niente di male: chi fa politica, anche a livelli bassi, ha quotidianamente contatti con esponenti della stessa area politica ed oltre, in tutta Italia e non solo. Ma al redattore dell'articolo serve per scopiazzare un poco dal dossier di quelli di Rebeldia, e mettere dentro un unico calderone il Fronte della Gioventù, CasaPound, Azione Giovani e via dicendo...

Nella parte finale si accenna poi ad alcune battute intercorse su un forum internet tra alcuni militanti di destra, e le si accosta subdolamente ad un attentato compiuto la notte dell'11 dicembre contro la sede di Rifondazione Comunista.

Meno male che poi il redattore precisa: toccherà però alla Magistratura fugare ogni dubbio: intanto, però, le due notizie vengono date una di seguito all'altra.

In finale di articolo la citazione al mio blog, definito come blog di estrema destra. Vabbè che non siamo conosciuti come Forza Italia o l'UDC, ma un giretto sul nostro sito l'articolista poteva pure farlo, almeno per leggersi i documenti programmatici, dove si spiega che con la destra estrema, radicale o sociale che dir si voglia c'entriamo come i cavoli a merenda.

Ma tutto fa brodo. L'articolista dell'articolo in questione sa bene che la nostra memoria procede per immagini e per accostamenti; è un processo automatico. In questo caso si mette dentro CasaPound, Fiamma Tricolore, il Fronte della Gioventù, il Movimento Fascismo e Libertà e triccheballacche varie e lo si accosta con attentati dinamitardi, provocazioni, aggressioni e così via.

Non è forse la stessa cosa che hanno fatto a Mira, dove in un articolo si insinuava subdolamente il coinvolgimento di nostri militanti in aggressioni avvenute mesi prima, nonostante il nostro dirigente sul posto si fosse trasferito in quella cittadina solo da qualche settimana?

Insomma: i metodi sono sempre quelli. Vecchia tattica sovietica. E meno male che se si clicca sul collegamento “Chi siamo” si presentano come indipendenti ed obiettivi...

2 commenti:

Lory ha detto...

Ciao Andrea, cosa dire? I post che ho letto sul tuo blog mi sembrano frutto di una mente equilirata e non sovversiva.La sedicente sinistra ha sempre usato due pesi e due misure.Ed un metodo che trovo basso e meschino: il messaggio subliminale.Non esiste l'apologia del comunismo? Si parla di Hiltler: ma quanti "Hitler" ci sono stati e purtroppo ci sono ancora e per giunta legalizzati? Ma cos'è: è il numero che fa la differenza? Quanti milioni di morti hanno fatto le due guerre mondiali? Il mondo intero lo ha dimenticato. Soltanto nella seconda sono morti 70 milioni di persone tra civili e militari. Nessun giorno della memoria, nessuno lo chiama olocausto.E sono sempre più nauseata.
Vabbe'...
Anche il tuo blog è tra i miei preferiti.
Una buona serata.

Andrea Chessa ha detto...

Ti ringrazio per quello che ritengo un complimento.

Un saluto