giovedì 9 luglio 2009

In un libro la tesi della morte di Haider

Le ore immediatamente dopo la morte di Haider molti – tra i quali il sottoscritto – avevano pensato non ad un incidente d'auto, ma ad una vera e propria esecuzione.

Le varie incongruenze della versione ufficiale, nonché le foto dell'automobile del leader della destra austriaca, fornivano, agli scettici della versione ufficiale, più di qualche prova.

Riassumiamole velocemente.

La prima osservazione è che la morte di Haider faceva molto comodo ad alcuni settori di potere mondialisti, i quali non vedevano di buon occhio la crescente popolarità di un uomo il quale aveva dimostrato di non temere la onnipotente lobby sionista, arrivando addirittura a sostenere il rabbino Friedman, colpevole di essere un revisionista. Per questo era stato spiato per anni dal Mossad.

I discorsi di Haider sulla necessità di salvaguardare le tradizioni europee, la sua lotta contro il capitalismo in nome di un conservatorismo statale in politica interna, le sue accuse alle banche usuraie (le chiamava la “Bank Mafia”), mal si accordavano con i progetti di un potente gruppo finanziario transnazionale e massonico.

Haider è morto su una Phaeton che correva, stando alla versione ufficiale, a circa 140 chilometri orari. Si disse anche che era ubriaco.

Per quanto 140 km/h siano una velocità elevata, il rettilineo su cui Haider correva era comunque troppo breve perché la macchina potesse avere una simile velocità; a meno che il leader di destra non stesse già correndo furiosamente, cosa che nessuno ha detto di aver visto. Strano che nessuno, in un paesino piccolo e in piena notte, abbia rilasciato una testimonianza o abbia detto di aver sentito qualcosa...

Vi sono dubbi anche sul fatto che Haider avesse bevuto molto prima di mettersi alla guida. Innanzitutto la sera dell'incidente era circondato da telecamere e giornalisti: sarebbe stato da idioti – e Haider non lo era di sicuro – mettersi a bere così vistosamente. Anche il barman che lo servì nel locale in cui aveva trascorso il dopo cena affermò di aver servito Haider in maniera assolutamente normale, senza alcun eccesso.

Testimoni dichiararono, poi, di non aver visto Haider bere per tutta la sera.

Ancora: chiunque beva sa bene che il superare il limite massimo consentito dalla legge (che in Italia è severissimo) non vuol dire affatto essere ubriaco. Eppure i giornali, qui come in tante altre occasioni, hanno titolato a caratteri cubitali che Haider era ubriaco, il che è tutto da verificare.

Le autorità, inoltre, dissero che Haider era morto sul colpo. In seguito, invece, si seppe che Haider era stato estratto dalla macchina in fin di vita, ma vivo. Perché due versioni così diverse? Non dovrebbe poi essere così difficile stabilire se un uomo è vivo o morto.

L'automobile, inoltre, non lo si dimentichi, era una Phaeton. Un auto da sogno, modello di punta della Wolkswagen, dotata dei più moderni sistemi di guida e di protezione del passeggero attualmente disponibili. Che, essendo dotata anche di navigatore GPS (che controlla freni, acceleratore, la posizione della macchina etc.), potrebbe anche essere manovrato dall'esterno, con l'utilizzo di una strumentazione molto sofisticata.

Gli stessi tecnici della Wolkswagen, inoltre, chiesero di poter visionare l'auto incidentata proprio perché non si spiegavano come mai la Phaeton avesse potuto fare quella fine, schiacciata come una scatoletta di sardine. Peter Thul, responsabile tecnico della casa automobilistica tedesca, dirà: "E' un fatto acclarato che la macchina andasse troppo veloce, ma una tale velocità in quel tipo di curve non è un problema per la fisica dell'auto: la Phaeton e la Audi A8 [entrambe le auto sono costruite con lo stesso pianale, N.d.R.] sono le più sicure al mondo. Chiunque abbia potuto avere le chiavi dell’auto avrebbe potuto sabotare l’elettronica che controlla il motore”.

Ma le anomalie non si fermano qui. I dubbi più inquietanti si trovano esaminando alcune foto dell'auto, le quali mostrano chiaramente dei fori circolari sul tetto e in linea d'aria con la posizione del guidatore. Cosa ha causato quei fori, i quali sembrano stati fatti con una precisione che mal si accorda con un incidente stradale? Forse – come dicono molti – un mezzo meccanico, l'unico modo capace di ridurre una macchina da sogno come la Phaeton in una scatoletta di carne macinata?


Sono tutti dubbi che la versione ufficiale non ha mai spiegato.

A porre tutte queste domande scomode ci pensa ora Gerhard Wisnewski in un libro da poco uscito in Germania: “Jorg Haider, incidente, assassinio o attentato?”

Chissà se qualcuno, prima o poi saprà dare una risposta.

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