Se non fossimo in Italia basterebbe solo qualcuno che
ci dia un pizzicotto per farci tornare alla realtà. Invece, purtroppo, siamo in
Italia, e la storia che sto per dirvi è terribilmente vera.
Può accadere, secondo voi, che la testimonianza di
quattro rom pluripregiudicati e che sono stati pizzicati mentre cercavano di
rubare in un condominio valga più dei Carabinieri che li sorprendono in
flagranza di reato e, pur di arrestarli, rischiano pure di farsi investire? Si,
può accadere. E può accadere, secondo voi, che il magistrato rimetta in libertà
i rom e indaghi per falsa testimonianza i Carabinieri stessi? Si, può accadere
anche questo.
Siamo a Grugliasco, periferia piemontese. Da diverso
tempo, a causa dei furti e delle rapine compiute nella zona, i residenti
chiedono più sicurezza e le stazioni dei Carabinieri pattugliano la zona,
cercando di fungere come deterrente. In uno dei loro giri di pattuglia notano
una vecchia Volvo fermarsi vicino ad un condominio; dall’auto scendono alcuni
uomini: uno si posiziona in strada (a fare da “palo”), gli altri armeggiano con
alcuni portoni cercando di scassinarli. I Carabinieri accendono i lampeggianti,
puntano gli abbaglianti, e intimano l’alt. I malviventi riescono a correre verso
l’auto e a metterla in moto, puntando dritti verso la civetta dei Carabinieri
che nel frattempo, messasi di traverso, ha chiuso loro la strada. I malviventi cercano
di investire i Carabinieri, che sono costretti a caricare le pistole e a
puntargliele addosso per farli fermare.
Al processo, i malviventi, che si scoprono essere
(guarda caso!) dei rom pluripregiudicati, ingaggiano alcuni tra i migliori
avvocati del posto. Del resto, i soldi non mancano loro di certo: solo qualche
mese prima, in un sopralluogo effettuato presso il loro campo, i militari
avevano trovato centinaia di migliaia di euro in contanti, auto di lusso,
gioielli e altri oggetti di valore, “presumibilmente” (ma non lo sappiamo con
certezza, eh!) frutto delle attività di spaccio e ricettazione.
Gli avvocati, tirando fuori tutta una serie di cavilli
burocratici, riescono non solo a far scarcerare immediatamente i rom, ma
addirittura a far indagare gli agenti per falsa testimonianza? I cavilli in
questione sarebbero l’affermazione che gli agenti, dalla loro posizione, non
potevano vedere cosa stavano facendo i rom – che asserivano di essersi invece
persi – e un errore venale compiuto dai Carabinieri durante la compilazione del
verbale, dove vi è scritto ch i rom “ingranavano la retromarcia cercando di
investirci” quando invece avevano innestato la prima.
Che effetto può fare, a dei malviventi patentati, uno
Stato del genere, in cui la loro testimonianza vale più di chi lo Stato lo
serve?
Ecco: questo è lo Stato della Magistratura in questo
Paese. Mi raccomando, però: la vera emergenza è identificare i settanta ragazzi
che a fine aprile hanno omaggiato i morti della RSI con un silenzioso e saluto
composto romano.
Fatevi due domande, e datevi anche le risposte.
Nessun commento:
Posta un commento