venerdì 12 maggio 2017

Incendio al campo rom: la solita ipocrisia della sinistra



Adesso che – come gli inquirenti avevano affermato sin dall’inizio delle indagini – è completamente esclusa la pista “xenofoba”, “razzista” e di “estrema destra” nel tragico rogo che ha visto morire tre bimbe in un campo rom alla periferia di Roma, è facile immaginare la constatazione delle redazioni e dei giornalisti politicamente schierati a sinistra (e sono la maggior parte) o politicamente corretti (e sono ancora di più la maggior parte). 

Avevano già cominciato. Diversi giornali “mainstream”se l’erano presa (a volte indirettamente, altre volte più esplicitamente) con i residenti che – vergogna nazionale! – avevano osato addirittura lamentarsi per gli scippi e i continui furti, sia nelle aziende sia nelle abitazioni di privati cittadini, che spesso venivano ricondotti all’attività degli zingari nella zona.

Altri avevano esteso la loro demenza al lessico, dandoci lezioni su come la parola “zingaro” fosse xenofoba e razzista, e dovesse lasciare spazio al più politicamente corretto “sinti” (il termine “camminanti” è talmente demente che perfino i giornalisti, che hanno solitamente un bel po’ di pelo sullo stomaco, fanno qualche fatica ad adottarlo permanentemente).

I politici avevano già effettuato la loro opera di sciacallaggio mediatico e politico sui corpi delle povere bambine: da Renzi a Gentiloni, passando per l’immancabile Papa Francesco a Virginia Raggi, era stato un profluvio di parole di sostegno ai poveri zingari, con una solerzia e una accoratezza che non si ricorda abbiano mai avuto per nessuno degli italiani che, come la cronaca nera (purtroppo) ci ricorda giornalmente, dei “poveri rom” sono più spesso vittime che carnefici. 

Nessuno che si sia preso un minimo di responsabilità per aver permesso e per permettere tutt’oggi, ad una comunità quale è appunto quella rom, di vivere costantemente ai margini della legge, con regole proprie, codici di comportamento propri. 

Ora che veniamo a scoprire che l’attacco al campo rom di Centocelle altro non è che un regolamento di conti all’interno della stessa comunità rom tutti tacciono. Non c’entrano i nazisti, gli estremisti di destra, il Fascismo e la xenofobia: è, con tutta probabilità, un regolamento di conti interno, fatto da gente che non segue altre regole se non quelle del parassitismo sociale e della loro chiusa e ristretta comunità di riferimento. Nelle redazioni giornalistiche erano già pronti con gli appelli contro l'estremismo di ritorno, contro il razzismo, magari qualche appello per mettere a tacere i movimenti cosiddetti di estrema destra. Tutto inutile: stavolta la sceneggiata non può andare in onda.

Del resto la sinistra, con questo genere di accadimenti, ci va a braccetto. Notiamo, con il solito sgomento, che ci sono assassini di bambini e assassini di bambini. Oggi li trasformano negli estremisti di destra e nei fascisti, almeno fino a quando non vengono brutalmente smentiti dai fatti e dalla realtà. Giova ricordare al lettore, però, che qualche decennio fa quelli di sinistra gli assassini di bambini li difendevano a spada tratta, tanto da coprire i loro crimini e permetter loro di espatriare tranquillamente all’estero. È il caso, come qualcuno avrà già capito, di Achille Lollo, che appiccò il fuoco in una abitazione del dirigente missino di Primavalle, uccidendo i suoi due figli: grazie a Soccorso Rosso, l’associazione di sostegno ai terroristi messa in piedi da Franca Rame e da suo marito Dario Fo, Lollo potrà tranquillamente svernare in America del Sud, ben distante dalla Giustizia Italiana. Non ci ricordiamo prese di posizione contro Potere Operaio, l'organizzazione clandestina e terroristica di Lollo e dei suoi affiliati, da parte della sinistra, parlamentare e non.

L’ennesima, la solita figuraccia che la sinistra raccatta giornalmente e che passa sotto silenzio a causa dell’enorme influenza mediatica del PD e dei suoi sgherri.

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