Adesso che – come gli inquirenti avevano affermato sin
dall’inizio delle indagini – è completamente esclusa la pista “xenofoba”, “razzista”
e di “estrema destra” nel tragico rogo che ha visto morire tre bimbe in un
campo rom alla periferia di Roma, è facile immaginare la constatazione delle
redazioni e dei giornalisti politicamente schierati a sinistra (e sono la
maggior parte) o politicamente corretti (e sono ancora di più la maggior
parte).
Avevano già cominciato. Diversi giornali “mainstream”se
l’erano presa (a volte indirettamente, altre volte più esplicitamente) con i
residenti che – vergogna nazionale! – avevano osato addirittura lamentarsi per
gli scippi e i continui furti, sia nelle aziende sia nelle abitazioni di
privati cittadini, che spesso venivano ricondotti all’attività degli zingari
nella zona.
Altri avevano esteso la loro demenza al lessico,
dandoci lezioni su come la parola “zingaro” fosse xenofoba e razzista, e
dovesse lasciare spazio al più politicamente corretto “sinti” (il termine “camminanti”
è talmente demente che perfino i giornalisti, che hanno solitamente un bel po’
di pelo sullo stomaco, fanno qualche fatica ad adottarlo permanentemente).
I politici avevano già effettuato la loro opera di
sciacallaggio mediatico e politico sui corpi delle povere bambine: da Renzi a
Gentiloni, passando per l’immancabile Papa Francesco a Virginia Raggi, era
stato un profluvio di parole di sostegno ai poveri zingari, con una solerzia e
una accoratezza che non si ricorda abbiano mai avuto per nessuno degli italiani
che, come la cronaca nera (purtroppo) ci ricorda giornalmente, dei “poveri rom”
sono più spesso vittime che carnefici.
Nessuno che si sia preso un minimo di responsabilità
per aver permesso e per permettere tutt’oggi, ad una comunità quale è appunto
quella rom, di vivere costantemente ai margini della legge, con regole proprie,
codici di comportamento propri.
Ora che veniamo a scoprire che l’attacco al campo rom
di Centocelle altro non è che un regolamento di conti all’interno della stessa
comunità rom tutti tacciono. Non c’entrano i nazisti, gli estremisti di destra,
il Fascismo e la xenofobia: è, con tutta probabilità, un regolamento di conti
interno, fatto da gente che non segue altre regole se non quelle del
parassitismo sociale e della loro chiusa e ristretta comunità di riferimento. Nelle redazioni giornalistiche erano già pronti con gli appelli contro l'estremismo di ritorno, contro il razzismo, magari qualche appello per mettere a tacere i movimenti cosiddetti di estrema destra. Tutto inutile: stavolta la sceneggiata non può andare in onda.
Del resto la sinistra, con questo genere di accadimenti,
ci va a braccetto. Notiamo, con il solito sgomento, che ci sono assassini di
bambini e assassini di bambini. Oggi li trasformano negli estremisti di destra
e nei fascisti, almeno fino a quando non vengono brutalmente smentiti dai fatti
e dalla realtà. Giova ricordare al lettore, però, che qualche decennio fa
quelli di sinistra gli assassini di bambini li difendevano a spada tratta,
tanto da coprire i loro crimini e permetter loro di espatriare tranquillamente
all’estero. È il caso, come qualcuno avrà già capito, di Achille Lollo, che
appiccò il fuoco in una abitazione del dirigente missino di Primavalle,
uccidendo i suoi due figli: grazie a Soccorso Rosso, l’associazione di sostegno
ai terroristi messa in piedi da Franca Rame e da suo marito Dario Fo, Lollo
potrà tranquillamente svernare in America del Sud, ben distante dalla Giustizia
Italiana. Non ci ricordiamo prese di posizione contro Potere Operaio, l'organizzazione clandestina e terroristica di Lollo e dei suoi affiliati, da parte della sinistra, parlamentare e non.
L’ennesima, la solita figuraccia che la sinistra
raccatta giornalmente e che passa sotto silenzio a causa dell’enorme influenza
mediatica del PD e dei suoi sgherri.
Nessun commento:
Posta un commento