martedì 23 maggio 2017

Attentato terroristico a Manchester



Sono le 22.30 di ieri sera, alla Manchester Arena, e una folla di giovani e giovanissima è in fila alla biglietteria per assistere al concerto della popstar internazionale Ariana Grande.

Improvvisamente un grande boato, urla di dolore, sangue e corpi maciullati dappertutto.

Il terrorismo islamico colpisce ancora: un kamikaze si fa saltare in aria in mezzo alla folla. I morti sono 22, una sessantina circa i feriti, tra i quali molti ragazzi gravi. La polizia inglese ha confermato che si tratta di un atto di terrorismo, e forse si è già riusciti a risalire all’identità dell’attentatore, che sarebbe comparso poco prima su alcuni siti di estremismo islamico col volto coperto, mentre si preparava per l’attentato. 

Su questi stessi siti la gioia degli islamici estremisti, sostenitori dell’Isis, è alle stelle, ma né l’Isis stesso, né alcuna altra organizzazione, hanno ancora rivendicato l’attentato.

L’Inghilterra fa di colpo un passo indietro e ritorna alle ore di terrore del 2005, quando nella metropolitana di Londra l’attacco concertato di quattro estremisti islamici lascia a terra 52 persone morte e quasi 800 feriti.

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