Ormai i massoni non si nascondono più. Questo è il loro
tempo, e possono permettersi di ostentare sfacciatamente il loro potere.
Dopo aver sconfitto l’avversaria Marine Le Pen e il suo
Front National, Emmanuel Macron ha scelto, per la sua prima apparizione come
Primo Ministro della Francia, il simbolico museo del Louvre, dal suo entourage
scelto come simbolo unitario di tutti i francesi, ad eguale distanza dalle
piazze parigine tradizionalmente preferite della destra e della sinistra. Tutto
è sapientemente preparato: una macchina coreografica oliata e perfetta.
Macron fa il suo ingresso da vincitore sulle note
dell’Inno alla Gioia, preferito all’inno nazionale francese, la Marsigliese:
già questo è il chiaro segnale di una forte vocazione europeista da parte di
Macron. Del resto, nell’appello firmato dalla maggioranza dei docenti
universitari francesi, Macron era stato entusiasticamente descritto come
l’alfiere della “mondializzazione regolamentata”. Più chiaro di così…

Del resto diversi tra noi avevano già avuto il sentore,
per non dire la certezza, che Macron fosse un massone. Già diverse settimane
prima del voto finale, le sette logge massoniche francesi più importanti (il Grand
Orient de France, la Fédération française du Droit humain, la Grande Loge
féminine de France , la Grande Loge féminine de Memphis Misraïm, la Grande Loge
mixte universelle, la Grande Loge mixte de France et la Grande Loge des
cultures et de la spiritualité) avevano sfilato per le vie di Parigi, invitando
espressamente la popolazione a votare per Macron e a sabotare in tutti i modi
il Front National di Marine Le Pen.
Andando ancora più indietro basta vedere l’amicizia tra
Emmanuel Macron e Jacques Attali. Chi è costui? Guru di diversi esponenti
politici importanti a livello internazionale (Hollande, Macron), filosofo,
Attali è stato spesso definito un visionario, finanche un pazzo, ma è certo che
le sue idee, oltre a riprendere la strada di diversi cavalli di battaglia della
massoneria tradizionale, ne hanno anche tracciato il solco. Sinteticamente
Attali è uno dei massimi teorizzatori dell’intorpidimento totale delle masse
mediante la distruzione della religione, l’eutanasia (sponsorizzata da Attali
anche per coloro oltre i 65 anni, in quanto troppo anziani e improduttivi per
la società), la liberalizzazione delle droghe leggere e pesanti, la pan
sessualizzazione, e via dicendo.
Sul matrimonio Attali sostiene candidamente che questo,
almeno nella forma tradizionale, come lo concepiamo noi poveri arretrati
deficienti, andrà a morire per essere sostituito dal matrimonio di gruppo,
interrazziale, in cui non valgano più l’obbligo di fedeltà e la monogamia:
potremo andare a letto con chiunque, uomo o donna o adolescente che sia, e
potremo formare più coppie allo stesso tempo, come meglio ci parrà.
Sulla morte dell’individuo, Attali sostiene che è
scientificamente dimostrato che gli over 65 sono improduttivi e diventano
sempre più un peso per la società, che deve quindi incaricarsi del loro
sostentamento, con tutti i costi del caso. Molto meglio sarebbe, ovviamente per
chi lo desideri, una dolce morte, in modo che l’individuo lasci questa terra
non essendosi ancora ridotto ad un vegetale, ed in modo che la società non
debba sostenere troppi oneri per la sua perdita.
Per quanto riguarda la nascita degli individui, non vi
sarà più bisogno del concepimento naturale o tradizionale. La tecnologia verrà
in aiuto dell’uomo e chiunque, monogamo o poligamo, eterosessuale o omosessuale
che sia, potrà ordinare il proprio figlio decidendo addirittura le
caratteristiche che dovrà avere. È una pratica, questa, che sta prendendo piede
negli ultimi anni, in particolar modo negli Stati Uniti, le cui cliniche si
stanno dimostrando pionieristiche in questo tipo di offerta nel campo dell’eugenetica.
Poiché ogni uomo potrà trovare il proprio Paradiso qui
in terra, non ci sarà più bisogno delle religioni, che andranno quindi a
morire, non essendo più adatte a soddisfare i bisogni dell’uomo (che saranno
soddisfatti invece dal progresso e dalla tecnologia).
Questo personaggio ha letteralmente inventato Emmanuel
Macron come figura politica, come sostenuto da lui stesso sul Corriere della
Sera. Spazzati via i partiti tradizionali, l’avanzata massificante e globali
sta rischiava di subire, in Francia e conseguentemente in Europa, un brusco
arresto, anche in concomitanza con l’avanzata elettorale, che negli ultimi anni
si è fatta sempre più consistente, dei partiti sovranisti e nazionalisti, come
appunto il Front National. Bisognava inventarsi qualcosa di nuovo, o che almeno
potesse dare l’idea del nuovo, ma che, allo stesso tempo, non fosse troppo un
cane sciolto, e che fosse, pertanto, comandabile. Pertanto, già nel 2014 Attali
aveva presentato, alla riunione annuale del Bilderberg Group, questo giovanotto
dalla faccia di ragazzino – che quindi poteva infondere nelle masse l’idea di “novità”
– ma allo stesso tempo colluso profondamente con la cerchia attuale di potere
(massone, banchiere dei Rotschild, Ministro dell’economia nel governo del
massone Hollande). Sostenuto da una grancassa mediatica inarrestabile, Emmanuel
Macron ha fondato un suo partito che in un solo anno è riuscito a sbarrare la
strada ad una Le Pen che, molto probabilmente, avrebbe preso il potere, come
dimostrato da un 37% che, comunque la si voglia vedere, per un partito di estrema
destra rimane storico e in Europa non si vedeva da chissà quanti anni.
Insomma: una creatura creata dalla massoneria,
finanziata dalla massoneria, con una grancassa mediatica che non ha lesinato né
in uomini né in mezzi, che aveva il compito di impedire che le destre
prendessero il potere. Missione compiuta.
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