sabato 20 maggio 2017

Contro i traditori della Nazione ci aspetta una battaglia ancora più dura



Ci vorrebbe una grande faccia tosta, per non dire altro, per organizzare una manifestazione in cui si chiede più immigrazione, abbattimento delle frontiere, ingresso indiscriminato per tutti, specialmente i fancazzisti africani ed i parassiti africani che nell’85% dei casi non fuggono da nessuna guerra. 

Eppure quelli di sinistra la faccia tosta, per non dire altro, ce l’hanno. Eccome, se ce l’hanno.
Domani, a Milano, i principali traditori del popolo italiano e della Nazione, vale a dire esponenti della sinistra radicale e non, centri sociali, antirazzisti, immigrazionisti, terzomondisti e via dicendo, parteciperanno alla manifestazione “Insieme senza muri”, dal titolo più eloquente: una piena e convinta adesione alla sostituzione etnica che si sta abbattendo sulla Nazione italiana.

In un Paese civile, una manifestazione del genere, in cui si predica chiaramente l’illegittimità di qualunque frontiera e quindi si invita chiunque, italiano o no, clandestino o no, a non rispettare i confini nazionali, sarebbe sicuramente vietata. Invece, in questo Paese che non solo è rassegnato all’invasione, ma addirittura la spalleggia, perfino col proprio esercito (riducendo la Marina Militare a fare da scafista insieme alle ong colluse e corrotte), tutto passa in cavalleria, come se manifestare per aprire le porte ad una massa di stranieri che la cronaca ci descrive sempre più come inassimilabili fosse perfettamente normale. Di più: indice di apertura mentale e di politicamente corretto.

In questa ubriacatura collettiva (almeno a sinistra, ma hanno in mano quasi tutta l’informazione, il giornalismo e finanche la magistratura, oltre al governo della Nazione) si giunge perfino a mascherare e modificare la realtà. 

È di queste ore la notizia, che sta venendo ripresa dalla maggioranza dei quotidiani, dell’attacco contro dei poliziotti (uno dei quali è in gravi condizioni) da parte di Ismail Hosni. Secondo alcune notizie questo straniero (madre italiana, padre africano… sic!) sarebbe l’intestatario di una utenza Facebook in cui si esalta chiaramente l’Isis. Diversi tra noi, tra i quali il sottoscritto, hanno sempre pensato che il fatto che in Italia non sia ancora accaduto un attentato paragonabile a quelli che hanno sconvolto Londra, Parigi, Bruxelles, sia da addebitare non solamente al lavoro di intelligence delle istituzioni (di per se encomiabile), ma anche al fatto che i terroristi sanno bene che, se una cosa del genere avvenisse, inevitabilmente si darebbe il fianco a tutti i sostenitori di una maggiore severità nei confronti dell’immigrazione clandestina, cosa che renderebbe ben più difficile, pertanto, l’ingresso sul territorio italiano di una massa enorme di delinquenti. Nessuno dei terroristi, detto in parole più semplici, avrebbe alcun interesse a farsi chiudere la porta dell’Europa (l’Italia) in faccia. In più li andiamo pure a prendere con la Marina Militare, le ong, e li mettiamo in comodi alberghi a cinque stelle, dove possono comodamente lamentarsi della mancata ricezione di internet senza fili, del cibo non conforme alle loro regole religiose, e via dicendo.

Ora, che l’Isis possa essere arrivato anche qui, e si sia materializzato in un attentato (pur non clamoroso come gli altri subiti dalle altre nazioni europee) è qualcosa che dà da pensare. Non al sindaco di Milano, Sala, che candidamente dichiara: “Analizziamo con lucidità cosa è successo ieri sera. Il criminale che ha accoltellato gli uomini delle forze dell’ordine è figlio di madre italiana e di padre nordafricano ed è italiano a tutti gli effetti. Ciononostante a qualcuno fa comodo buttare questo atto criminoso sul conto dei migranti. Sono certamente consapevole del fatto che la sicurezza è un elemento fondamentale nella vita di una città metropolitana come la nostra. Su questo non arretreremo mai di un solo passo e ringrazio le forze dell’ordine per l’enorme lavoro che stanno facendo. Resto comunque convinto che l’accoglienza sia un dovere della nostra città e di chiunque possa alleviare le sofferenze di chi è in difficoltà serie e chiede aiuto. Per questo confermo che domani guiderò la marcia ‘Insieme senza muri’, per una Milano sicura e accogliente”.

Se c’è qualcuno che non analizza la cosa con lucidità, questo è proprio Sala. Ismail Hosni ha passato gran parte della sua vita in un Paese straniero, la Tunisia, dove ha imparato a seguire le regole dell’islam più radicale, come dimostrato dai video inneggianti all’Isis che pubblica sul suo profilo Facebook, rigorosamente in lingua araba (che, evidentemente, preferisce a quella italiana). Bisogna averne molto poca, di lucidità, per dichiarare che l’immigrazione, e, più generalmente, il problema della convivenza tra la nostra popolazione e genti straniere che spesso seguono precetti morali e religiosi palesemente contrari alla nostra morale e alle nostre tradizioni, non è chiamata in causa.

Sono palesemente asserviti alla causa antinazionale, al tradimento del loro stesso popolo, palesemente collusi con gli invasori africani e con le ong e con le coop che su questa invasione ci guadagnano e ci mangiano.

Una ulteriore prova dello schifo morale che anima i sinistri? Domani il sindaco di Milano, Sala, parteciperà alla manifestazione con la fascia tricolore sulle spalle. Quella stessa fascia tricolore che si è volontariamente rifiutato di indossare quando ha partecipato - bontà sua! - alla manifestazione in ricordo di Sergio Ramelli, il giovane ucciso dai comunisti a colpi di chiave inglese sul cranio e lasciato agonizzante in una pozza di sangue. Questo è l'uomo...

Ci aspetta una battaglia durissima.

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