venerdì 15 giugno 2018

Eccoli, i buoni



Se c’è un merito del governo Conte è, prima di tutto, l’aver tolto la maschera alla categoria dei buoni, cioè la sinistra dei Saviano, delle Littizzetto, delle Boldrini, degli Orlando. Fino a scoprire che tanto buoni, forse non lo sono.


Contro Salvini e la destra si è detto di tutto. Roberto Saviano gli ha dato del bandito; Oliviero Toscani gli ha dato dell’imbecille; i centri sociali hanno protestato contro di lui ad una manifestazione in ricordo di un immigrato ucciso dopo che aveva cercato di uccidere due poliziotti (da gente che santifica Carlo Giuliani ci si può aspettare di tutto); la Boldrini lo descrive come un cavernicolo che “ci vuole riportare all’età della nonna” (e non sarebbe neanche male, verrebbe da risponderle); Rossana Casale, sconosciuta cantante fino a qualche giorno fa, cerca di uscire dall’anonimato al quale l’ha condannata la sua carriera per dire che i figli di Salvini dovrebbero essere imbarcati sulla Aquarius;


Gino Strada dice chiaro e tondo che vuole andare via dall’Italia, perché non vuole stare in un Paese governato dagli “sbirri” (gratta gratta e sotto al fondatore di Emergency ci trovi l’inossidabile Katanga e la sua Hazet 36 da dare sulla testa agli avversari politici); lo stilista Roberto Cavalli lo segue a ruota: “Non voglio vivere in un Paese razzista”, ci tiene a farci sapere; masse di imbecilli disadattati inneggiano all’apertura dei porti e incitano alla disobbedienza civile nei confronti del governo, ricevendo ampio credito dai giornali e dalle TV, non una delle quali ha mostrato un minimo non dico di simpatia, ma almeno di neutralità, nei confronti del nuovo governo, che si è insediato solo da qualche giorno e a sentire la canea di sinistra è già responsabile di ogni genere di delitti.

Nessuno, fino ad ora, si era però augurato la morte dei bambini per fini politici. Fino a questo momento ci si era limitati a strumentalizzarla a fini propagandistici (come il piccolo Alan di qualche anno fa, messo in bella posa, ormai cadavere, per poter finire sulle copertine di tutti i giornali), ma augurarsela proprio, questo no.

Ci pensa un altro disgustoso essere bipede di sinistra, tal Edoardo Albinati, che nonostante il Premio Strega di due anni fa non conoscevamo minimamente, ma di cui siamo costretti a parlare. Presentando la sua ultima “fatica” letteraria in una libreria Feltrinelli di Milano, l’illuminato intellettuale di sinistra si è lasciato scappare queste frasi: «Io stesso, devo dire, con realpolitik, di cui mi sono anche vergognato, ieri ho pensato, ho desiderato che morisse qualcuno sulla nave Aquarius. Ho detto: adesso, se muore un bambino, io voglio vedere che cosa succede per il nostro governo». Evidentemente pensava di non essere sentito, ma qualcuno lo stava filmando col cellulare. Da lì a Radio Padania, e poi sui giornali nazionali e sul web, il passo è stato breve.

Insomma: pur di mettere in difficoltà il governo, e il Ministro dell’Interno Matteo Salvini in particolare, si è arrivati ad augurarsi le morti dei migranti, meglio se bambini.


Eccoli qui, i buoni. A dire che avete la faccia come il culo si offende il culo.

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